La cavallina 2

Scritto da , il 2014-04-19, genere dominazione

Avevamo trascorso una giornata a dir poco esaltante, la mattina nella tenuta di Harry, Matilde era stata bravissima, aveva trottato a lungo dimostrandomi le sue doti di sottomissione e resistenza fisica, a volte la incitavo col frustino sul suo magnifico sedere, l'avevo bendata per abituarla ad obbedire solo ai miei ordini, era stupenda dimostrava pienamente la sua voglia di fare bene, ho usato anche le redini con durezza quando la dovevo far curvare, appena cominciava a rallentare il trotto per la fatica un paio di sferzate le facevano tornare ad un buon ritmo con i suoi grossi seni che ballonzolavano su e giù
Quando ho capito che era stanchissima e senza fiato, le ho comandato l'ALT.
Era ansimante, esausta, ma pochi minuti dopo si era ripresa e il fiato era tornato regolare, il suo sguardo era raggiante, sono andato a farle una carezza poi le ho palato i seni e le ho dato un bacio sulla fonte era stata una prestazione superiore a quanto mi aspettavo.
- Domani faremo la sfilata di portamento ed eleganza.
Le dissi.
-Ti farò fare una bella figura, vedrai Padrone. Rispose.

La sera eravamo andati al' Horn, Matilde era stata nominata la sweet più devota, in quanto era rimasta in ginocchio a fianco alla mia sedia tutto il tempo mentre cenavo con Harry, Giulio aveva servito da perfetto cameriere, ogni tanto le accarezzavo la testa come si fa con i cani e le davo qualcosa da mangiare prendendolo con le mani dal mio piatto e lo portavo alla sua bocca, lei mi baciava le mani prima di prendere in bocca il cibo.
Ogni volta che mi alzavo dalla sedia lei si alzava in piedi e mi seguiva stando un paio di metri dietro di me, se mi fermavo magari a parlare con qualcuno lei si inginocchiava ai miei piedi e stava lì ad aspettare.
Dopo aver pranzato io è Harry ci siamo seduti sui divenenti a chiacchierare, Matilde ci servi da bere stando in ginocchio.

Verso le undici, andammo a casa loro, appena entrati dalla porta io e Matilde cominciammo a baciarci con passione ignorando completamente Giulio, ci siamo spogliati e siamo andati a letto.
Le avevo accarezzato a lungo il suo prosperoso seno, una sesta misura, poi le avevo succhiato i capezzoli, lei ad occhi chiusi sospirava, dopo un po' spalancò le gambe offrendomi il suo sesso umido, le infilai la testa tra le cosce, lei la spinse contro la sua vagina, la leccai finché la sentii venire sospirando.
-Ti supplico scopami, scopa la tua schiava ti prego, Padrone mio, ti prego.
Le ho sollevato le gambe fino ad appoggiare sulle mie spalle e la penetrai con possenti colpo di bacino.
Quando ero prossimo all'orgasmo, mi sussurrò.
-Fammi tutto dentro ti prego.
A quel punto mi lasciai andare e godetti intensamente dentro di lei, quando stavo per ritirarmi, lei mi trattenne.
-Resta dentro di me, ti prego scopami ancora. Sussurrò.
Lei ricomincio a muovere il bacino fino a farmelo tornare duro e facemmo l'amore in modo più dolce.
-Non ho mai incontrato un uomo come te. Mi disse.
-Non è che abbia fatto niente di speciale. Le risposi
-Allora mi sono perdutamente innamorata di te.
-E Giulio? Chiesi
-Lui è diverso è mio marito, il padre di mia figlia, ma non mi da le emozioni che mi sai dare tu, Padrone mio.
Quando sento il tu peso sedersi sul sulky e divento la tua cavallina, provo piacere nell’essere comandata duramente trattata male e dovermi impegnare al massimo nella fatica fisica, mi esalta e mi eccita anche come usi la frusta su di me e come mi guidi duramente
Giulio era in piedi vestito vicino alla porta della camera da letto e sentiva tutto.
-Ti sei impadronito di me del mio corpo e della mia anima, mi sento pazza di amore per te, mi fai godere immensamente, il tuo odore mi fa impazzire.
Ti sarò sempre grata per avermi fatto sentire tua e così donna. Voglio solo essere la tua devota schiava per sempre.
Queste parole me lo fecero diventare nuovamente duro come il ferro, l'ho messa a pancia in giù, lei ha emesso un gridolino e ha inarcato le reni, l'ho penetrata con un po' di difficoltà perché era tesa e contratta, ma dopo si è rilassata e il mio pene era perfettamente avvolto dalle sue pareti, con leggeri movimenti dei fianchi mi incitava ad andare fino in fondo nonostante i gridolini di dolore e gemiti di passione, lei ha preso a muoversi più freneticamente ho raggiunto l’orgasmo scaricandole tutto nel sedere.
Fu in quel momento che sentii un forte dolore al torace, e cominciai a sudare freddo, il dolore aumentava sempre di più era come una morsa al centro del petto, avevo la nausea e mi sentivo debole.
-Forse non ho digerito. Dissi.
Poi mi sentii mancare le forze del tutto e non ricordo più nulla.

P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/

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