Come mia madre ha svelato la mia indole Cuckold 2 - La mia mamma vuole un figlio da me

Scritto da , il 2014-03-14, genere incesti

Dopo quella prima lezione in cui mia madre mi aveva spiegato cosa fosse un pompino e tutti i segreti per dare il massimo piacere con la bocca ad un maschio,mi aveva persino fatto provare il sapore dello sperma che già da quel primo assaggio,ancorché un po' salato,avevo già trovato di mio gradimento.

Mi aveva anche spiegato che la cosa che maggiormente piaceva ai suoi amanti(e ai maschi in genere!)dopo un succulento ed estenuante bocchino era il momento in cui lo sperma veniva deglutito.

"Pompino con ingoio" si chiamava quella cosa che tanto attizzavano i maschi!

Ancora più li faceva sbavare se una piccola parte della sborra colava ai lati delle labbra e il resto,dopo averne mostrato la bocca piena,veniva ingoiato fissandolo con occhi soddisfatti e lascivi e dopo averlo fatto colare tutto nello stomaco,riaprire la bocca completamente vuota e leccarsi le labbra aggiungendo-Mmmmmmh...buono...gurtoso!-

Da quel giorno ogni volta che ve ne era l'occasione mi chiamava a partecipare agli incontri coi suoi amanti coi quali faceva ogni cosa come se io non esistessi.

In realtà,anche nel vortice della passione che la coinvolgeva con tutti i sensi,lei si accertava sempre che io fossi attento a capire tutto quanto stesse avvenendo davanti ai miei occhi curiosi per poi spiegarmi ogni cosa facendomi poi,partecipare anche con lezioni pratiche.

Mi aveva insegnato a preparare con la bocca i maschi che poi io stesso avrei accompagnato dentro al buco che lei mi avrebbe indicato.

A volte erano gli stessi maschi che al culmine dell'eccitazione mi gridavano:

-Nel culo...mettilo nel culo di questa troia di tua madre...che oggi la voglio riempire per bene dappertutto!-

Oppure:

-Mettiglielo nella fica e poi vieni sotto anche tu a leccarmi i coglioni mentre te la chiavo e te la riempio per bene questa troia!-

Lei mi aveva anche insegnato a leccarle i capezzoli mentre l'uomo dentro di lei la cavalcava sbuffando e sudando a causa della faticosa impresa che gli imponeva mia madre sempre più infoiata e vogliosa di cazzo.

A volte mentre la chiavavano voleva che le mettessi in bocca il mio pistolino che lei,con non poca difficoltà,riusciva anche a farmi indurire.

Mi faceva mettere appoggiato al suo viso con la faccia rivolta verso il suo amante e mentre lui la montava mostrandomi l'enorme cazzo che entrava ed usciva dalla sua fica,lei mi leccava il buco del culo ed i piccoli testicoli quasi invisibili sotto il mio cazzetto duro ma piccolo e più corto di una sigaretta.

Dopo alcuni mesi ero diventato un perfetto "assistente" molto gradito anche ai suoi amanti più focosi.

Avevo imparato a leccarle la fica piena e ad estrarne con la lingua e le dita ogni traccia di sborra,anche la più profonda.

Ed avevo anche imparato a ripulire il cazzo del maschio come tante volte avevo visto fare a lei.

Ero diventato espertissimo e ne ero felice.

Ma mi esaltavo soprattutto quelle volte che i maschi,scegliendo di uscire dal corpo di mia madre,decidevano di sborrarmi direttamente in bocca accompagnando i rantoli di godimento con affannose parole di complimento sulle mie qualità di succhiacazzi.

Nonostante i miei progressi però,non mi era ancora chiaro il senso di quegli insegnamenti.

Avevo ormai compiuto i miei diciotto anni e non avevo mai avuto alcun tipo di rapporto con le ragazze.

Non sentivo nessuna attrazione nei loro confronti anche se a volte venivo provocato in modo molto esplicito.

A me bastavano le meravigliose ore d'amore che trascorrevo con mia madre ed i suoi amanti.

Ero dunque già maggiorenne il giorno in cui mia madre mi aveva fatto entrare nella sua camera dove lei era già distesa nuda sul letto in attesa che anch'io mi spogliassi.

Eravamo soli io e lei e quel fatto mi inquietava un po'.

Anche la mia muta domanda di chiarimenti era stata elusa con un ammiccante e complice sorriso.

Non era mai successo prima infatti,che nel suo letto non vi fosse già un maschio in attesa o impegnato a godere del suo generoso ed accogliente corpo.

Sentivo che quel giorno sarebbe successo qualcosa di decisivo per il futuro della mia vita.

Il cuore mi batteva nel petto come impazzito mentre tutto il corpo era in preda ad un tremore che non riuscivo a controllare.

Naturalmente mia madre si era subito accorta del mio stato e con una grazia ed un amore di cui le sarò sempre grato,mi avava invitato a salire sul letto ed aveva atteso che mi rilassassi.

Mi accarezzava,mi baciava e mi leccava tutto come se fossi il suo micino poi,resasi conto che ero finalmente calmo e disteso mi aveva detto:

-Pulcino...oggi voglio verificare se sia giusto che io ti abbia insegnato tutte quelle cose o se mi sono sbagliata e la tua vita dovrà essere diversa da come io l'avevo immaginata per te.

Vieni qui...vienimi sopra e leccami la fica mentre io ti succhio il cazzo!-

Quelle parole mi erano subito parse strane e fuori luogo.

Perché aveva chiamato il mio pistolino così-"Cazzo!"l'aveva chiamato..."cazzo!"-

Anche quella era una novità.

Era la prima volta infatti che lo faceva.

Solitamente lo chiamava uccellino o pisellino e poi,cos'aveva a che fare il mio cosino coi cazzi che i suoi amanti esibivano tra le gambe e le infilavano in corpo?

Io ero sempre stato convinto che quelli erano attributi diversi...di altro genere rispetto a quello che avevo io.

Anche quello che colava dal mio buchino scarso,liquido e senza spruzzo era davvero molto diverso dalla sborra che schizzava da quei cannoni.

Con quei pensieri che mi ronzavano nella mente,disteso sul suo corpo a 69 la leccavo come lei mi aveva insegnato partendo dal buco del culo e risalendo lungo il perineo per poi infilare la lingua nel solco aperto come valve tra le grandi labbra della sua fica.

Quando tutta la zona era ben umettata e mia madre già gemeva di piacere,mi soffermavo sulla clitoride che si offriva alle mie labbra talmente turgida e scappellata da somigliare al mio uccellino.

Al primo approccio la leccavo come fossi un micio.

Poi le giravo intorno con la lingua appuntita ed infine,me la infilavo tra le labbra e la succhiavo come una caramella alternando piccoli morsi che facevano gemere più forte mia madre mentre il suo bacino si scuoteva come colpito da piccole scosse elettriche.

Mentre le praticavo quel trattamento che mostrava di gradire molto al punto da sciogliersi con copiosi flussi di fluido sulla mia bocca,le tenevo un dito infilato nel culo che muovevo in senso circolatorio e alternato dentro-fuori.

Negli stessi istanti,lei mi leccava il buco del culo e poi si infilava in bocca in un sol boccone tutto il mio minuscolo apparato genitale.

Con in bocca il mio cazzetto che si contraeva come una piccola lucertola(erano le sue stesse parole)e lo scroto coi testicoli piccoli e molli,me lo ciucciava come fosse un prelibato bocconcino.

Mia madre mi aveva goduto in bocca già una prima volta quando anch'io stavo per venire.

Lei però per quel giorno,aveva altri progetti e dunque,rendendosi conto che stavo per godere,aveva smesso di succhiarmi ed aveva bruscamente cambiato la nostra postura.

-Cucciolo...adesso ti voglio dentro...voglio farti chiavare la tua mamma e voglio sentire dentro di me il tuo seme...caldo e...spero...fertile!-

Mentre mi diceva quelle cose era distesa sotto di me con le cosce aperte e tenendomi il viso tra le mani me lo tempestava di baci.

Mi aveva spiegato che da alcuni giorni aveva smesso di prendere la pillola ed era quello uno dei motivi per i quali eravamo soli.

Desiderava avere un figlio da me e dunque non poteva rischiare di incontrare altri maschi.

-Cucciolo....secondo i miei progetti questa è l'ultima occasione che abbiamo:Io per avere un bambino da mio figlio e tu...sei l'unico giacché le altre due sono femmine e non avrei neanche il tempo per farmi ingravidare da un altro sperando che nasca maschio ed attendere la sua maturazione sessuale"Sarei troppo vecchia per rimanere incinta!".

Quanto a te,devi sapere che nella tradizione della nostra famiglia vi è sempre stato un maschio educato alla castità ed alla fedele dedizione alla moglie la quale gli darà dei figli da accudire che però concepirà con altri maschi come abbiamo fatto io e tuo padre e prima di noi i tuoi nonni.

Tuo padre è stato ed è ancora un marito meraviglioso ed un padre perfetto come tu e le tue sorelle avete sempre constatato.

Devi sapere che era stato lui stesso a scegliermi il maschio col quale avrei trascorso la nostra prima notte di nozze.

Era un ragazzo armeno molto giovane con una dotazione "normale" ma dotato di una gentilezza,una passione e di una capacità erotica fuori dal comune che mi avevano fatto desiderare subito di avere un figlio da lui.

Dopo nove mesi dal nostro matrimonio era nata tua sorella e tu stesso puoi verificare se non sia una ragazza bellissima e dolce esattamente come il ragazzo che me l'aveva fatta concepire.

Tuo padre con me è stato sempre dolcissimo,affabile e pronto a soddisfare le mie esigenze affettive che lui mi ha sempre dato in quantità esagerate e fisiche lasciandomi sempre la libertà di scegliermi gli uomini coi quali soddisfare le mie esigenze fisiche.

Ecco cucciolo...io vorrei che tu fossi come tuo padre con la donna che sarà tua moglie.

Con lei dovrai fare come ha fatto tuo padre con me che mi è stato vicino proteggendomi e tempestandomi di baci nel momento in cui un altro maschio si prendeva la mia verginità.

Ma lui non si era limitato solo a quello,era andato oltre ogni mia aspettativa.

Dopo che il maschio che mi aveva deflorata si era sfilato da me lasciandomi sanguinante e grondante di sperma,lui si era inginocchiato tra le mie cosce e con la lingua mi aveva ripulita e leccata sino a lenire il mio dolore e farmi godere ancora tra le sue labbra.-

Io ascoltavo l'incredibile racconto di mia madre a bocca aperta quando lei destandomi dal mio stupore mi aveva detto:

-Cucciolo...molte sono le cose che ancora devi sapere.....ma ora basta con le parole.....vienimi dentro e facciamo l'amore.....diamoci da fare per il nostro nuovo bambino!-

segue


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