Vacanze giovanili

Scritto da , il 2010-05-23, genere incesti

Voglio raccontarvi come erano le mie vacanze estive.
Ma andiamo con calma, prima devo spiegare come era composta a quel tempo la mia famiglia.
Io Andrea, mamma Giuseppina 37 anni, papa Giovanni 39 anni poi c’era la zia Rina 36 anni e lo zio Pino 40 fratello di mamma, una cuginetta di 19 anni Angelina, nonno 64 anni e nonna 61 anni.
Noi d’estate, finite le scuole si andava tutti dai nonni, abitavano ad Argenta in Emilia Romagna, avevano un’appezzamento di terreno con un frutteto e mamma con la zia lo aiutavano alla raccolta della frutta, che avveniva nelle prime ore dell’alba, e quando noi ragazzi ci alzavamo loro rientravano a quell’ora e si faceva colazione tutti assieme.
Papa veniva solo al fine settimana perché lavorava ancora in attesa delle ferie.
Io e la mia cuginetta giocavamo tutto il giorno con la palla e ci divertivamo a correre nei campi con il cagnolino dei nonni, ma un giorno conoscemmo una ragazzina nostra coetanea che abitava in un cascinale vicino al nostro.
Con lei i giochi cambiarono completamente, ci portò in un fienile vicino alla sua cascina e ci fece vedere il nascondiglio che aveva fatto usando delle balle di paglie, era nascosto cosi bene che era impossibile trovarlo anche perché per entrare bisognava quasi strisciare cosa che i grandi non sarebbero riusciti a fare.
Come fummo dentro Giulia la nostra nuova amica ci chiese se volevamo giocare al dottore, noi non sapevamo neanche di cosa si trattava e acconsentimmo, lei si improvvisò dottoressa e mi fece sdraiare su una coperta che era per terra e mi volle visitare, mi tolse i pantaloncini e la maglietta, mise l’orecchio sul mio stomaco e auscultò i battiti del cuore .
---Andrea, il tuo cuore è a posto, adesso togli le mutandine che voglio controllare il tuo pisello.
Mi spogliai le mutandine rimanendo completamente nudo, la mia cuginetta rimase a bocca aperta guardando il mio pisello, non era molto grosso ma era abbastanza lungo, circa 14 cm, era a bocca aperta, non aveva mai visto un maschio nudo, Giulia invece doveva essere pratica perché me lo prese subito in mano scapellandolo e muovendo la mano su e giù .
---Andrea, il tuo pisello a prima vista va bene ma devo controllare se diventa duro a menartelo, ti faccio male se ti abbasso la pelle?
---No, non mi fai male, continua a visitarmi.
Man mano che mi segava sentivo che qualcosa succedeva, il mio pisello diventava duro e la punta era tutta rossa, lei da brava dottoressa continuava la visita mentre la mia cuginetta guardava meravigliata a come si allungava.
---Adesso che ho controllato il tuo pisello, che a me sembra a posto voglio vedere se esce il latte che piace a me.
Si abbassò e lo prese in bocca tutto facendo su e giù con la bocca come faceva prima con le mani, non passarono cinque minuti di quel trattamento che sentivo che stava succedendo qualcosa di strano, mi venne più duro e sentii che mi usciva del liquido che lei ingoiò tutto, seppi in seguito che era sperma, era la mia prima eiaculazione, lo sperma a quel tempo era molto più liquido da sembrare proprio latte.
---Buonissimo il tuo latte, Angelina vuoi provare anche te?
---Si voglio anche io bere il latte del pisello di Andrea.
Forse sarà stata l’età ma come me lo prese in bocca mi venne subito duro più di prima, mi cuginetta succhiava cosi bene che le godetti in bocca, era felicissima e mi disse che tutte le volte che volevo mi avrebbe bevuto tutto il mio latte.
---Adesso Angelina voglio visitarti, sdraiati e spogliati nuda, allarga bene le gambe che devo visitarti l’interno della tua patatina, ecco cosi va bene, e tu Andrea mettile sotto il sedere quei due cuscini per tenerle alta la patatina.
Vidi per la prima volta come era una fighetta di bambina, era bellissima, due labbra grosse paffutelle e due piccole labbra che aperte sembravano petali di rosa, le vedevo l’interno rosa, Giulia prima le apri di più le piccole labbra e poi le si avvicinò e leccò tutto l’esterno e poi infilò la lingua dentro più che poteva, e iniziò a leccare come fosse stato un gelato, vedevo che Angelina si dimenava .
---Che bello Giulia, come mi piace, dai leccami bene non fermarti che mi piace, ahhhhh che bello, mi sembra di bagnarmi da tanto che mi piace, senti come stò godendo.
Giulia mi chiamò vicino e mi disse----Dai Andrea, lecca tu adesso, è bellissimo sentire il profumo di fighetta mentre gode, fai come me leccala e prendi in bocca quel bottoncino li, ma non stringere troppo forte coi denti, è sufficiente che lo stringi con le labbra, vedrai come gode.
In effetti Angelina godette tanto e Giuia dovette metterle una mano sulla bocca per frenare le sua grida di godimento, era il suo primo orgasmo forte.
---Andrea, dai leccami ancora che mi piace, che bello.
Giulia mi disse---Dai bagna il dito nella sua fighetta e poi mettiglielo nel culetto, vedrai come le piacerà.
Feci come disse lei, bagnai il dito indice della mano destra e mentre le leccavo la fighetta lo introdussi piano nel suo culetto, non appena lo senti dentro si dimenava come una ossessa, mi diceva che stava godendo e le piaceva moltissimo, mi incitò a fare più forte e di mettere dentro anche un secondo dito, smaniava e godeva ----Che bello, che bello, come mi piace, dai non emettere che è bellissimo.
---Giulia---chiesi--- ma tu come fai a sapere tutte queste cose?
---Di nascosto guardo sempre i miei genitori quando fanno l’amore nel lettone, io faccio finta di dormire ma sento e vedo tutto, appena sono a letto mamma prende in bocca il pisello di papa e glielo fa diventare duro, quando ha le sue cose gli fa solo dei pompini, l’altra sera ho visto il mio papa che metteva il suo coso nel culo a mamma, lei gli sussurrava--- amore, dai mettimelo dentro dietro, questi sono giorni fecondi, se mi godi dentro davanti è facile che resti incinta, dietro non c’è questo pericolo, e poi lo sai che mi piace sentirlo dietro, mi piace forse di più che davanti—vidi mio padre che prese dal comodino della crema e la spalmò prima sul buco di mamma e poi sulla punta del suo coso, vi era la luce accesa nel corridoio e vidi il pisello di papa mentre lo puntava sul buco di mamma, era enorme, mai visto uno cosi grosso, ma lei lo ricevette nel culo tutto fino in fondo e poi andò avanti e indietro per mezzora, lei si lamentava dal godimento e lui le tappava la bocca sussurrandole di stare zitta che se no mi svegliava, ma lei godeva cosi tanto che non riusciva a stare zitta.

Dopo alcuni giorni Giulia andò al mare coi suoi genitori e rimanemmo a giocare io e Angelina, ma non andammo nel rifugio di Giulia per paura di essere scoperti dai loro nonni, avevamo creato all’interno del granoturco uno spazio abbattendo alcune piante di grano e mettendo una coperta stesa sul terreno per sdraiarci senza sporcarci di terra,
quel giorno come fummo dentro nel rifugio all’aperto, Angelina mi disse che voleva bere il mio latte, avrei acconsentito solo se ci saremmo spogliati tutti e due nudi, cosa che facemmo subito, mi sdraiai e lei subito mi prese in bocca il mio pisello che non aspettava altro, la feci sdraiare sopra di me per avere a portata di bocca la sua patatina, mentre mi succhiava letteralmente il pisello io le aprii con le dita la sua fighetta e la guardavo con amore, infilai la mia lingua dentro più che potevo e mentre la leccavo le misi dentro un dito nel culo facendole un ditalino, cosa che gradi molto, la cosa durò alcuni giorni fino a quando sua mamma venne ricoverata all’ospedale per una frattura alla gamba, venne da noi suo padre e lei rimase con lui tutto il fine settimana.
Non la vidi per tre giorni e quando ci trovammo nel nostro nascondiglio.

---Dai Andrea, mi sei mancato tanto, ho trovato in casa sotto al letto dei miei genitori dei giornaletti porno dove si vedevano donne che facevano sesso anale e adesso mi è venuta voglia di provare, prova a mettermelo nel culetto, mi piacerà sicuramente tantissimo.
Si mise gattoni e mi avvicinai a lei, mi spogliai nudo e al solo guardare il suo didietro mi venne duro, lei aveva portato perfino della crema che mi face spalmare un po’ sul suo buchino e un po’ sulla punta del mio pisello, appoggiai la cappella e spinsi facendola entrare la cappella, aveva il buchino cosi stretto che facevo fatica a farlo entrare.
--Dai spingi, non avere paura di farmi male, ahhhhhhhhh adesso lo sento che sta entrando, ahi fermati che mi fa male, aspetta un attimo, adesso spingi pure, ahi mi stai spaccando il buco, ahhhhhhhhh adesso lo sento che è dentro tutto, che bello dai vai avanti e indietro e godi dentro la mia pancia, che bello sento che stai godendo, ahhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhh ohhhhhhhhhhh come godo, che bello, non tirarlo fuori subito, lo voglio sentire ancora dentro.

Era la prima volta che facevo sesso ed avevo cominciato col culo di mia cugina, sentii che stavo per godere ancora e mi aggrappai ai suoi fianchi come per volere infilare più in fondo il mio cazzo, ma avevo gia la pancia appoggiata al suo culo, mentre eiaculavo dentro sentii che diventava più duro e come impazzito andavo avanti e indietro con forza, cosi forte che lei non riusciva a stare ferma.
Andammo avanti alcuni giorni divertendomi a incularla, lei dovette andare alla colonia con le suore e per tutta l’estate non la vidi più.


Ero rimasto solo e non sapevo come passare le giornate, non sapevo più cosa fare e mia madre mi disse di andare sul solaio a sistemare un po’, ci andai ma era più il tempo che guardavo fuori dall’abbaino, sta di fatto che un pomeriggio dopo pranzo quando nonna andava a fare un riposino vidi nonno che andava nel magazzino della frutta e dopo anche mamma ( le avevano tolto il gesso alla gamba alcuni giorni prima ) dopo alcuni minuti andava anche lei, ma entrando da una porta sul retro, mi chiesi come mai andava dal nonno senza che la si vedesse dalla casa, scesi e alla chetichella senza farmi vedere andai al magazzino della frutta, entrai senza farmi scorgere e come fui dentro sentii dei bisbigli, erano mamma e nonno che parlavano piano, erano dietro ad alcune casse di frutta, sentii nonno diceva a mamma ---Credevo che non venivi più, ho una voglia terribile di scopare, sono 15 giorni che non fai l’amore con me, la mamma non ha mai voglia, apri le gambe e appoggiati alle casse, senti come è duro.
---Papa, ce l’hai sempre duro, dai mettimelo dentro subito, però non venirmi dentro, sono giorni pericolosi, ahhhhhhh che bello come l’hai duro dai spingi più forte, hai un cazzo divino papa, senti come mi stò bagnando, che bello.
---Giuseppina, hai una figa bellissima, al solo guardatela mi viene duro.
---Papa, sto godendo, senti ahhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhh, godo, godo.
Vidi nonno che ad un tratto lo tolse dalla figa di mamma e le sborrò sul culo, solo in quel momento capii perché mamma scopava col nonno, aveva un cazzo lungo e grosso, saranno stati 25 cm e grosso circa 5 cm, una bestia, qualsiasi donna avrebbe fatto pazzie per averlo in figa.
---Giuseppina, sono 20 anni che ti scopo e non sei stanca di me?
---Papa, come faccio a stancarmi del tuo cazzo, mio marito non riesce a scoparmi come fai te, una botta e poi dorme, a me non basta, per fortuna ci sei tu.
Ma non fini cosi, mamma si girò e prese in bocca il cazzo del nonno e lo succhiò come si succhia un gelato, solo quando si ammosciò lo tolse dalla bocca e lo sistemò nei pantaloni, poi tornarono alla casa .
Questi incontri avvenivano ogni tre giorni circa quando papa non c’era, un giorno mi nascosi prima del loro arrivo in mezzo alle casse vuote senza che loro mi vedessero, ero a circa 50 cm da loro e vedevo tutto, il locale era illuminato, mamma come entrò si appoggiò alle casse e sollevò la veste, era nuda come un verme, nell’attesa che il nonno si spogliasse e la scopasse si teneva allargate le chiappe, le vedevo la figa tutta rasata e il buco del culo, nonno si avvicinò, tolse dalla tasca una bottiglietta che seppi dopo era vasellina e la spalmò sul buco di mamma e sul suo cazzo, mise in tasca la bottiglietta prese in mano il cazzo e lo puntò contro il buco del culo di mamma che teneva sempre aperte le chiappe, fece entrare prima la cappella e dopo sempre spingendo, mentre mamma lo supplicava di fare piano, fino che spari completamente alla mia vista, lo aveva tutto dentro il culo, erano rimaste fuori solo le palle.
---Papa, che bello è tanto che non me lo metti dietro, impazzisco quando mi scopi il culo, però fai piano, è troppo grosso anche se dietro me lo hai messo tante volte.
---Non tante come vorrei, hai un culo da favola.
---Dai, adesso scopami papa, fammi godere, tra qualche giorno finiscono le vacanze e io devo ricordarmi come è bello essere scopate in culo da te.
---Anche la Gianna ama prenderlo in culo.
Per la cronaca la Gianna è la governate che aiuta la nonna nelle faccende domestiche e scopa col nonno ( penso che la nonna lo sappia ma non dice nulla )
Dalla mia posizione vedevo il cazzo del nonno che entrava ed usciva dal buco di mamma, lei ad ogni affondo emetteva dei gemiti di goduria, la scopata durò quasi una decina di minuti in un orgasmo di mamma che quasi urlava, mi meraviglio che nessuno abbia sentito nulla.
Vedevo il nonno fermo contro di lei con ancora tutto il suo cazzo completamente dentro, era aggrappato ai fianchi di mamma che continuava a godere, quando lo tolse vidi che gocciolava sperma per terra e dal buco di mamma usciva un rigagnolo di latte d’uccello.

Il giorno dopo capii perché nonna scopava poco col nonno, mamma aveva accompagnato il nonno dal dentista e a casa rimanemmo io la nonna e lo zio Pino, zia Rina era andata dal parrucchiere, ero sceso in cantina, dove si tenevano i salami e bottiglie di vino, per mangiare di nascosto della salsiccia fresca, quando sentii dei passi di qualcuno che scendeva, mi nascosi dietro delle damigiane vuote e mi copri con un telo scuro da dove potevo sbirciare, vidi nonna che andava dove vi erano le bottiglie e dietro arrivò zio Pino, si avvicinò alla parete e fece cadere per terra un materasso, e poi si avvicinò alla nonna.
---Mamma, vieni qui sul materasso.
Vidi nonna che andò verso di lui, si abbassò e si tolse le mutandine, si sdraiò sul materasso e apri le gambe, dalla mia posizione le vedevo la figa aperta con intorno i peli nerissimi.
---Vieni Pino, scopami dai spaccami la figa .
Zio Pino si tolse i pantaloni e gli vidi il cazzo, era più lungo e grosso di quello del nonno, si coricò sopra nonna, con un colpo solo le infilò il suo cazzo nella figa e la scopò come un forsennato, gli vedevo il culo andare su e giù mentre nonna godeva e guaiva, sembrava una cagna in calore, sentivo il sciak sciak che faceva il cazzo nella sua figa fradicia, questa scena durò quasi mezzora fino a quando zio Pino le sborrò dentro.
---Pino, amore di mamma che bella sborrata mi hai fatto nella figa, ti amo bambino mio.
---Mamma, sei il mio amore, Rina non riesce a farmi godere come fai te, ti amo.


Tornammo a casa dopo le vacanze e la ditta dove lavorava papa si trasferi in un’altra città, rimaneva la e ritornava solo per il fine settimana, una sera io e mamma vedemmo alla tv un film di orrore e io spaventato chiesi se potevo dormire nel lettone con lei, acconsenti e io felice mi coricai con lei.
Ero nel dormiveglia e sentii un leggero movimento vicino a me, aprii un po’ gli occhi e dato che faceva ancora caldo vidi mamma che aveva una mano in mezzo alle gambe e la muoveva su e giù, si stava toccando la sua figa, questo durò alcuni minuti per poi sentirla gemere sottovoce, io feci finta di svegliarmi e lei prontamente si girò dall’altra parte girandomi la schiena, l’avevo disturbata e probabilmente non si era soddisfatta abbastanza, da dietro l’abbracciai e mi appoggiai col corpo contro di lei, sentii che il mio cazzo si stava svegliando e appoggiava contro lo spacco del suo culo.
---Andrea, cosa ti succede?
Si girò verso di me e io le dissi che mi era venuto duro al solo sentire il suo corpo contro il mio, mi abbracciò e mise dentro la sua mano nei pantaloni del pigiama e mi prese in mano il mio cazzo già duro.
---Che bello amore, ce l’hai duro e pensare che te l’ho fatto io, saranno contente le tue amiche.
Mi tolse completamente il pigiama rimanendo nudo poi mi fece sdraiare a pancia in su e mentre me lo scapellava mi segava, si abbassò e me lo prese in bocca facendo un su e giù come scopandomi, ero al settimo cielo, era bravissima sapeva come fare godere un uomo.
---Mamma, stò per godere staccati se no ti vengo in bocca.
---Amore, ti voglio in bocca, voglio bere il tuo nettare.
Non fece in tempo a finire che le godetti in bocca, un getto di sperma che lei ingoiò come fosse miele.
---Adesso amore devi farmi godere tu.
Si spogliò nuda e allargando le gambe mi disse--- vieni bambino mio, leccami la mia patatina --.
Avevo davanti a me una visione paradisiaca, la sua figa ea aperta, e si vedeva che era più larga di quella della mia cuginetta, ma era bellissima tutta rasata sembrava quella di una ragazzina, e infilai la lingua e iniziai ua leccata che la portò ad un orgasmo squassante, godeva e guaiva senza ritegno, è bello vede una donna quando gode, mi venne subito duro e mi posizionai sopra di lei e con un colpo solo le infilai dentro il mio cazzo, come lo sneti dentro ebbe uno scatto verso di me come per sentirselo dentro di più, avevo goduto prima e il cazzo era cosi duro che non si ammosciava, la scopai per almeno mezzora facendole avere numerosi orgasmi.
---Bambino mio, sei un torello, non ho mai goduto cosi a lungo, adesso che ti ho provato quando papa non è a casa ti voglio nel letto con me, abbracciami che voglio addormentarmi con te.
Al mattino quando ci svegliammo ci trovammo abbracciati, il mio cazzo era di nuovo duro, mamma mi fece sdraiare a pancia in su e mi venne sopra impalandosi su di me, non ne aveva avuto abbastanza, mi scopava come una forsennata, e godeva in continuazione, poi stanchissima si staccò da me e si sdraiò a riposare.
---Amore stasera arriva papa, non so se riuscirò ad accontentarlo, sono distrutta.
Ma il mio cazzo data la giovane età non accennava ad ammosciarsi, era duro da farmi male, mamma era sdraiata a pancia in giù, la sollevai per metterle sotto la pancia un cuscino, lei brontolò dicendo che era stanca anzi mi facilitò a metterle sotto il cuscino, mi misi dietro di lei e le dissi di allargare le sue chiappe, cosa che fece subito, le vedevo il suo buchino e subito glielo baciai, feci entrare nella sua fica il mio cazzo durissimo per bagnarlo e poi dopo averlo appoggiato sul suo buco lo introdussi pianissimo ma senza fermarmi fino alle palle-
----Amore, che bello sentirlo dentro dai scopami, ma fai pianino che è tanto che papa non me lo mette dietro, a me piace tantissimo essere scopata nel culo, che bello amore, hai un cazzo che sembra fatto per il mio buco, dai non fermarti che stò godendo, ahhhhhhh ahhhhhhhhh senti amore come godo ahhhhhhhhh sento che mi sborri dentro che bello, dai amore sborra nel culetto di mamma tua, che bello amore, mi hai distrutta, però adesso basta se no non riesco più a camminare.
Quando lo tolsi vidi che mentre il suo buco si stava stringendo uscire lo sperma con un rigagnolo che colando sulla sua figa scendeva fino sulle lenzuola, mamma era felicissima per avere fatto l’amore con me, non avrebbe più sentito la mancanza di papa aspettandolo nel fine settimana.
Passarono due anni e io scopavo sempre tutte le notti con mamma, papa non si accorsi di nulla, era proprio imbranato, un giorno che andammo a trovare la nonna senza volerlo sentii cosa dicevano.
---Mamma, ti devo confessare una cosa, io e Andrea siamo amanti.
---Ma sei matta, fare sesso con tuo figlio, è incesto.
---Lo so, ma mio marito è fuori per lavoro tutta la settimana e io sono sempre in calore, ho sempre voglia.
---Potevi cercarti un amante, sarebbe stato meglio.
---Hai ragione, ma se vedessi il cazzo di Andrea la penseresti diversamente, è quasi il doppio di quello di suo padre, e poi ha una resistenza incredibile, facciamo l’amore per quasi un’ora senza che venga.
---Sai che quasi quasi lo vorrei provare.
---Mamma, ma tu sei matta, hai 62 anni e pensi ancora al sesso?
---Certo bambina mia, se non scopo almeno tre volte a settimana impazzisco.
---Lo so che scopi tanto, ti ho perfino sentita scopare con Pino.
---Tu mi hai visto scopare con tuo fratello, ma io ti ho visto scopare con papa, cosa credi che sia stupida, scopi con papa da quando avevi 17 anni, ti ho lasciato fare perché era meglio che farsi scopare da qualche imbecille che ti avrebbe messa incinta.
---Mamma, ieri mi ha telefonato Rina e piangeva, ha litigato ancora con Pino la settimana scorsa e il loro rapporto sta peggiorando, mi ha detto che sono quasi due mesi che non la tocca più, se va avanti ancora un po’ si farà l’amante, bisogna trovare una soluzione, ne parlerò con Pino e lo convincerò a ricordarsi che ha anche una moglie.
Sapevo che zia Rina aveva un problema con il rubinetto del lavandino della cucina andai a trovarla, e mentre stava lavando i piatti mi diceva che aveva detto allo zio di guardare perché era tanto che gocciolava sotto il lavello, mi offrii di guardare cosa aveva, dissi che avrei guardato mentre lei stava risciacquando, mi sdraiai sotto il lavandino fra le sue gambe, da sotto le vedevo le mutandine bianche, sentendosi osservata continuava a allargare e chiudere un po’ le gambe, le vidi che le mutandine dove vi era la sua figa si stavano bagnando, come furono bagnate divennero un po’ trasparenti, si vedeva lo spacco della figa.
---Andrea, cosa mi fai pagare per la riparazione dello scarico?
---Zia, non voglio nulla, sono gia ripagato dallo spettacolo che vedo stando sdraiato sotto di te.
---Lo sai che sei un porcello?
---Lo so che sono un porcello, mi piace guardare il pelo delle donne.
---Come fai a vedere il mio pelo, sono tutta depilata, guarda.
Si apri di più le gambe e sollevò la gonna, era davvero depilata.
---Fortunato lo zio che vede questo spettacolo tutte le volte che vuole.
---Tuo zio è uno stupido, non apprezza le mie qualità, sono mesi che non mi tocca.
---Ecco zia, adesso non perde più era solo allentata la ghiera di raccordo.
Uscii da sotto di lei, non si mosse e io mi trovai con la testa sotto la sua gonna con davanti la sua figa, è bastato un attimo a decidere cosa fare, le presi da dietro le gambe e le infilai la lingua nello spacco e incominciai a leccargliela, stava ferma, anzi mi facilitò la leccata spingendo contro la mia bocca la sua figa, era un lago stava godendo al solo leccargliela, era a secco da troppo tempo, mi alzai a malincuore e la portai di peso sul divano, fu sufficiente sdraiarla che si sollevò da sola la gonna aprendo le gambe e offrendomi la sua figa aperta, in un attimo mi spogliai e mi unii a lei, il mio cazzo entrò dentro la sua figa come fosse stata di burro era bagnata fradicia, da tanto che godeva mentre la scopavo urlava e guaiva, sembrava una affamata di cazzo, mi diceva ---Dai scopami, spaccami la figa fammi godere, quel cornuto di tuo zio non mi scopa più ma io ho trovato un cazzo che mi fa morire di goduria, senti come stò godendo, ahhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhhhhhh dai sborrami dentro la mia figa, ahhhhhhhhhhh che bello, nipotino mio sei un torello, non smettere godi con me, ahhhhhhhhhh sento al tua sborra riempirmi la figa, che bello sentire la mia figa piena della tua sborra, ahhhhhhhhh ahhhhhhhhhhh godo ancora come una troia, amore adesso non ti mollo più, voglio che diventi il mio amante alla faccia di quel cornuto di tuo zio.
Mi staccai dalla zia e mentre toglievo il cazzo dalla sua figa ancora aperta vedevo che usciva sperma che scendeva formando un rivolo fino al suo buco del culo per inzuppare il divano, vedendo la sua figa aperta mi si rizzò ancora, merito della mia giovane età, le presi le gambe le alzai e le posi sopra le mie spalle, avevo a portata di cazzo il suo buco del culo, ne approfittai per avvicinare la mia cappella e infilarlo dentro, all’inizio fece un po’ fatica ad entrare perché stringeva il buco, ma quando realizzò che la stavo inculando spinse il suo corpo contro il mio e il mio cazzo spari completamente alla mia vista, era tutto dentro di lei, non ancora sazia si dimenava come una ossessa, le era tornata ancora la voglia e non voleva perdere quell’occasione.
---Si siiii, nipotino spaccami il culo, che bello, è tanto che non lo prendo dietro, spaccami ma fammi sbrodolare, ahhhhhhhh ahhhhhhh senti che stò ancora godendo, sono la tua vacca, ahhhhhhhhhh sento la tua sborra calda che entra nel culo, che bello, non fermarti che sto godendo come una puttana, la tua puttana.
Rimanemmo attaccati per qualche minuto fino a quando il cazzo si ammosciò e usci quasi da solo, le avevo aperto il buco, lo vedevo aperto ma pian piano si chiudeva mentre usciva il mio sperma, quel giorno non so quante volte avevo eiaculato, ma ero felice.
---Oggi mi hai reso felice, era troppo tanto tempo che non facevo l’amore cosi, lo zio non mi tocca più, penso che abbia qualche altra, mi dispiace perché nonostante tutto io sono ancora innamorata, adesso ho scoperto di avere un nipote che è come un torello, voglio che diventi il mio amante, quando vuoi vieni a trovarmi, la mia figa e anche il mio buco sono sempre pronti per te, mi raccomando che nessuno sappia nulla.
La lasciai contenta e me ne tornai a casa.
Zia Rina almeno una volta a settimana mi chiamava e io correvo a soddisfarla, passò un mese e zia non mi chiamò più, seppi che fece la pace con lo zio e tra di loro tutto andava a meraviglia, ne fui contentissimo, intanto io mi scopavo mamma mentre papa era via per lavoro, in seguito conobbi una ragazza e mi fidanzai con lei, quasi tutte le sere andavo ad aspettarla all’uscita dell’ufficio dove lavorava.
Dovette assentarsi per una settimana per un corso di aggiornamento per l’uso di un programma, lavorava presso uno studio notarile.
Mi mancava tanto e non sapevo dove andare, una sera passando per caso vicino alla sua casa mi venne l’idea di andare a trovare e salutare i suoi genitori, suo padre era andato a Parigi per lavoro e a casa vi era solo la mamma, una bella donna con due tette della quarta, capelli neri e ricci, alta quasi come me, circa 48 anni, insomma una bella figa, mi invitò a entrare ringraziandomi di averle fatto visita.
Eravamo seduti sul divano e parlavamo del più e del meno, mi offri del Wisky e ne bersò anche per lei, parlammo e parlammo e non ci eravamo accorti di avere bevuto un po’ troppo, a me girava la testa ma lei si vedeva che era brilla, l’alcool la faceva parlare e mi confidò perfino che suo marito non la scopava abbastanza, non credo che se era sobria mi avrebbe detto cose sue intime, senza volerlo ci sentivamo attratti l’uno con l’altro e ci avvicinammo con i visi, presi io l’iniziativa di darle un bacio, cosa che lei gradi molto e contraccambiò baciandomi sulla bocca cercando la mia lingua, avvinghiati cosi ci baciavamo come due amanti, infilai una mano dentro la camicetta orami aperta e palpeggiai il suo seno, allora lei tastò il mio cazzo per sentire se era duro, era diventato di marmo, misi una mano sotto la gonna per levarle le mutandine e lei mi facilitò togliendosele, si sollevò la gonna facendomi vedere la sua figa oramai bagnata, abbassai i pantaloni facendo uscire la mia bestia, mi tirò a se, mi prese in mano il cazzo e se lo infilò nella fessura, non aspettava altro.
---Ahhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhhhhh finalmente un cazzo come si deve, dai scopami fammi godere, che bel cazzo che hai senti come sono bagnata, dai sfondami la figa, come fai con mia figlia, è fortunata lei che ha per le mani, anzi nella figa il tuo cazzo, senti che stò per sborrare, dai porco sborrami dentro, ahhhhhhhh ahhhhhhhh che bello sento la tua sborra che mi riempie, è cosi tanto che la sento colare fuori, che bello come godo, sono la tua troia.
Scopammo per non so quanto tempo, so solo che dopo avere goduto tante volte si addormentò, le lasciai un biglietto di ringraziamento e me ne andai a casa, ero stanco morto.
Una cosa avevo capito, alle donne basta avere un cazzo in figa e sono felici, basta saperle scopare e ti danno anche il buco del culo.

Mancava solo nonna poi le avevo scopate tutte, l’occasione venne giorni dopo, nonna mi chiamò e mi se andavo a dormire da lei, nonno partiva per un raduno degli alpini, il raduno durava circa una settimana e lei aveva paura dormire da sola in cascina, acconsentii volentieri, mi aveva preparato un letto in una camera vicino alla sua con porta comunicante, la sera stessa che dormii da lei ci fu un terribile temporale che abbattè un palo della luce facendoci rimanere al buio, spaventata mi chiamò e mi invitò nel lettone vicino a lei, a notte fonda mi svegliai perché sentii la sua presenza contro il mio corpo, mi teneva abbracciato stretto a lei, avevo le mani a portata di tette, sentivo il profumo del suo corpo e mi venne duro all’istante, presi una decisione che o la va o spacca, presi in mano una sua tetta e la palpai, lei era in dormiveglia e venne in mio aiuto facendo uscire la tetta e facendomi avvicinare con la bocca per succhiargliela.
---Amore, succhiami le tette come facevi quando da piccolo venivi a dormire nel mio lettone, mi piace sentirmi succhiare il capezzolo, senti come è diventato duro.
Mentre la succhiavo mi mise una mano nei pantaloncini del pigiama e me lo prese in mano.
---Caspita, che bell’affare che tieni amore, chissa come sarà contenta la tua ragazza.
---Nonna, con lei non ho ancora fatto nulla, la conosco da una settimana.
---Tuo nonno dopo una settimana mi aveva scopato almeno cinque volte.
Si tolse la camicia da notte e mi fece spogliare nudo come lei, mi prese la mano e mi disse di toccarle la sua intimità, aveva un pelo morbido non era rasata e io feci scorrere un dito nella sua fessura e la trovai già bagnata, aveva una figa molto larga, più della mia mamma.
Mi tirò a se e sollevando una gamba me la mise sopra il mio fianco e puntò la mia cappella contro le labbra della sua figa, feci per infilarlo tutto dentro ma lei mi bloccò.
---Amore, fai entrare solo la cappella, stai fermo che faccio tutto io, a me piace anche cosi, però non godere subito perché io ci metto tanto a godere e voglio sentire il tuo sperma dentro di me quando godo, insomma voglio godere una sola volta ma tantissimo.
---Che bello amore sentire dentro il tuo cazzo, è da tanto che aspettavo questa occasione, la zia Rina mi ha detto che con te ha goduto tanto, senti come scivola dentro bene, che bello, dimmi amore, hai fatto l’amore anche con mamma? A me lo puoi dire, lo sai che la tua mamma ha scopato tanto anche con il nonno? Al solo pensarlo mi viene voglia.
---Nonna stò quasi per godere, si ho fatto l’amore anche con mamma, se ci penso godo subito, ho scopato anche con la zia e le ho fatto anche il culo.
---Brutto porcello, come tuo nonno, non godere adesso, non sono ancora pronta, mi fermo un attimo.
Riprese a muoversi e io stavo per godere, facevo uno sforzo a trattenermi.
Ad un certo punto, dopo circa venti minuti che mi scopava mi fece sdraiare supino e mi venne sopra impalandosi sul mio cazzo.
---Adesso amore, stò per godere, dai sborrami dentro ahhhhhhhhhh ahhhhhhhhh senti come godo, che bello, dai godi anche tu, si sento che stai godendo sento la tua sborra contro il mio utero, che bello amore come godo come godo, ahhhhhhhhhhhhhh.
Sentivo il mio cazzo che toccava l’utero e lei fregandosene mi saltava lettrarmente addosso, sentivo colare la mia sborra mischiata ai suoi umori scendere per bagnarmi il pube per poi colare tra le gambe e andare ad inzuppare le lenzuola, era un lago, non avevo mai visto una donna godere cosi tanto.
Stanchissima per la goduta si abbattè sul mio petto ma senza fare uscire il cazzo da lei.
---Che bello che è stato, stai ancora dentro di me che è molto bello stare uniti cosi.
Non avevo mai fatto l’amore con una donna cosi, rimasi con lei altri sei giorni e tutte le notti facevo l’amore con lei in tutti i modi possibili e l’ultima sera eravamo abbracciati prima di fare l’amore mi disse—Andrea ho voglia di prenderlo dietro, vuoi?
---Si nonna, non aspetto altro.
---Ma tu dietro hai già provato?
---Ho scopato in culo la zia, è stato bello.
---Dai prendi dal comodino la crema e preparami il buco, ecco spalmami fuori e dentro e infila prima un dito e poi due per ammorbidire lo sfintere, adesso metti un po’ di crema anche sul tuo pisello, e fallo entrare piano c’e l’hai troppo grosso, ecco sento che tocca il buco, spingi piano, hai mi fa un po’ male fermati un attimo, …spingi piano ma senta fermarti, è troppa la voglia di sentirlo dentro, è tanto che il nonno non mi fa il culo.
Le vedevo il culo e non vedevo il cazzo, era tutto dentro, era uno spettacolo da goduria, mi aggrappai ai suoi fianchi ed iniziai a scoparla, ebbe due orgasmi che la fecero godere, la scopai per alcuni minuti fino a quando lo estrassi ancora gocciolante di sborra, le avevo lasciato non un buco ma una caverna, ma io avevo goduto solo una volta e preso in mano il cazzo lo puntai contro la sua figa e lo ficcai dentro fino in fondo, come lo senti dentro cercava di arretrare col culo per gustarselo fino in fondo e dopo averle goduto dentro ci staccammo e riposammo un po’, io andai nella doccia per lavarmi e vidi che entrò anche lei con me, ci lavammo a vicenda e lei sempre sotto il getto d’acqua calda mi prese in bocca il cazzo facendomi un favoloso pompino, quella è stata l’ultima volta che scopai con nonna, mi sposai e misi la testa a posto facendo l’amore solo con mia moglie.

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