Stupro di gruppo

Scritto da , il 2013-09-06, genere gay

Nella piscina comunale dell’entroterra Milanese dove lavora Giulio, un dipendente di 30 anni e ligio al dovere, anche se nel box spesso si annoia e pensa ad altro: un fine settimana con qualche bella ragazza da fottere, giocare a palla o bere con gli amici, oppure osserva con attenzione certi culetti degli avventori che si accalcano nei spogliatoi per usufruire della palestra e le vasche, lui non disdegna un bel culetto di donna e neanche quello maschile, purché sia piacente e specialmente passivo. Purtroppo in piscina sono pochissimi le persone di bello aspetto, a maggior parte di loro sono grassi e racchi, anche se qualche volta chiude un occhio pur di sollazzare la sua minchia, come su Yuri: ragazzo 18enne albanese, non era gran che… come fisico, ma a bocca sapeva tirare pompa da sballo tanto che lo veniva a trovarlo spesso nel gabbiotto e farsi fare un bel pompino compreso il culo, anzi fatico molto per sverginarlo la prima volta in palestra. Purtroppo si doveva accontentare di qualche maschietto che gli prudeva il buco, mentre c'era uno in particolare che lo eccita solo a guardarlo, non lo conosce molto bene e neanche per nome, non aveva la tessera, pagava l’ingresso e veniva rare volte. Ma? Nei suoi successivi turni di lavoro.... lui, l'ha visto completamente nudo quel fichetto che niente male a culo da sognarlo pure di notte. E' alto 1,80... sui 20 anni e molto carino, capelli corti e biondi, viso gentile, con spalle larghe e forti, braccia e gambe normalmente muscolose, non troppo. Si veste sempre con dei jeans scoloriti e delle scarpe da running con indosso un maglioncino di cotone bianco, e sotto porta un slip nero della Calvin Klein con bordo bianco, un tshirt bianco intenso. Nel vederlo era molto sexy.

Un giorno entra nello spogliatoio sapendo che c'era lui, ma? Rimase deluso da non vederlo subito, anzi non so come si accorse che stava più avanti nascosto da altri armadietti. Purtroppo gli spogliatoi sono stretti, ma per fortuna ben isolati da occhi indiscreti. Giulio completamente eccitato faceva finta di pulire, e cerca lentamente di mettersi quasi vicino a lui in quell'attimo che, si stava spogliando con calma e questo gli dà la possibilità di vederlo meglio. Per non dar sospetti con una scusa banale si scambiano un cenno di saluto. Il ragazzo non sembra timido, e si spoglia tranquillamente senza badare ai presenti. In quei frangenti di secondi Giulio decise di attaccare bottone: "Ciao com'è l'ambiente qui?" "Il posto e molto tranquillo credo!!", sorrise. "Scusa non vorrei essere invadente, é da poco che lavoro in piscina, e non vorrei avere noie dai capi!!", finisce e cerca di essere più intraprendente. "Mi chiamo, Giulio!!" "Piacere, Luigi!!" Si stringono la mano e scambiano qualche chiacchiera: a che livello di preparazione fosse, oppure se frequenta molto la piscina ecc. ecc. Intanto Luigi tolse scarpe, calzettoni, maglioncino e jeans, e mentre stava per togliere anche la tshirt Giulio con interessante notava una muscolatura appropriata al petto, braccia e addominali, inoltre, lo slip nero della Calvin Klein un tessuto morbido e abbastanza rigonfio, che mettevano in risalto le cosce e chiappe ben proporzionate fra loro, sode e rotondeggianti, non un filo di grasso in eccesso. Ha un fisico con una adeguata muscolatura, e ben definito grazie al nuoto, e lineamenti del torso ben delineati, ma non marcatissimi, e una spruzzata di peluria biondiccia diffusa sul petto e ventre, non parliamo sul pube, mentre ha due bei capezzoli davvero eccitanti gradevole da vedersi e per nulla grezzi. "Fai nuoto da molto tempo, visto il fisico che ti ritrovi!!", disse sorridendo. "Beh, neanche tu non scherzi, anche se non hai il fisico da nuotatore!!" Basta uno sguardo di complicità, e sanno entrambi dove andranno a parare.

Mentre parlottavano di cose senza senso Luigi gli sorride in modo incredibilmente malizioso ed eccitante, e senza aspettarselo si gira per togliersi gli slip, mostrando sfacciatamente a lui il suo bel culo ed inizia a muovere le chiappe da gran mignotta, e poi piegandosi sulla panca per circa 2 minuti. Luigi non si muove e guarda indietro fissando Giulio che continua a chiacchierare senza mai togliere lo sguardo su di lui, mentre provocatoriamente Luigi continua ad ancheggiare lentamente le sue chiappe, e questo provoca in lui un'immediata erezione. Era ipnotizzato da quel bel paio di forme di pagnotte. "Che bel culo!" Calma sto correndo troppo – pensa: Giulio, anche se non gli dispiacerebbe metterci le mani e pure il cazzo in quel bel buchetto. Per evitare che il principio della reazione che gli sta scatenando tra le sue gambe, era uno spettacolo imbarazzante, mentre lui sfacciatamente accelera i movimenti con vari sculettamenti e dandogli sempre le spalle, e provocargli una grossa erezione che sperando di non essere notato. Luigi, invece si gira e vede il gonfiore e suo imbarazzo da sorridere in modo ambiguo e provocatorio da passare la lingua sulle labbra. Giulio imbarazzato lo osservo e cerca di non farsi notare da nessuno, mentre passa con la mano sul davanti dei pantaloncini dando due strette e guardare quelle due belle chiappe, anche se in quella posizione Giulio poteva vedere anche una piccola parte di cazzo moscio e chissà come è dritto – ripensa: Giulio, che del tutto eccitato e rivolto con la mente, e occhi altrove. Anche se continuava a parlare più del meno, ma con la coda dell’occhio era distratto dal quel pezzo di Marcantonio che in quel momento non si accorge la presenza di tre ragazzi sui vent'anni che si pararono dinanzi a loro guardandoli divertiti da quei atteggiamenti furtivi da frocetti innamorati, e prenderli in giro facendo segni ambigui: toccarsi le orecchie, fare mossettine da frocio e succhiare un dito ecc. ecc....., mentre Giulio li snobba essendo felice. Beh, forse non proprio felice, ma assai vicino ad esserlo. Luigi invece non diede adito alla cosa e farsi la doccia preparatoria, mette ciabatte, accappatoio e si avvia alle vasche quasi vuote, ha tutta una corsia per nuotare tranquillamente.

Giulio si avvicina ai bordi della piscina per riordinare un po' le tavolette di plastica blu e bianchi, varie attrezzature ginnastiche, pur di stargli vicino. Non è che avesse una gran voglia di fotterlo, ma era per spezzare un po' il tempo, anche se in quell'istante gli arriva dei schizzi d'acqua, era Luigi che con qualche bracciata si stava avvicinando e appena giunse vicino a lui si salutano. Dopo un po' di vasche e di chiacchiere, Giulio non si rende conto che sono rimasti quasi soli. Un po' era tardi, anzi a malincuore dovette sollecitare Luigi ad uscire prima, in quando doveva chiudere. "Non ti preoccupare, solo due vasche ed esco!!", rispose gentilmente. Non passa un paio di minuti che Luigi si accinge ad uscire dalla vasca aggrappato alla scaletta, mentre spunta ai suoi occhi tutto il suo corpo che gocciolava dalla testa ai piedi, il collo, il torace, mentre perle d’acqua scendono lentamente giù verso l'ombelico a finire nell’altro del costume, e in simultaneità stira i muscoli indolenziti e tutta la sua maestà bellezza, mentre si mette le ciabatte, e raccoglie l'accappatoio espone quel bel culo avvolto dal costume e poi si toglie la cuffia e procede con regalità verso le docce. Giulio dalla parte opposta osserva con gli occhi sbarrati, e bocca pendula tutto sudato ed eccitato, ovviamente si incontrano nelle docce e continua a parlare, mentre lui apre un getto di acqua calda e con naturalezza si toglie l’accappatoio blu. Si volta facendogli un sorriso compiaciuto, mentre la sua sudorazione prosegue più intensa, sta tentando di rinunciare, a metà tra stanchezza e desiderio. Ma? Cede. No, non vuole rinunciare, a lui. Continua a parlare senza senso, invece Luigi sta ancora sotto il flusso di acqua che gli accarezza la testa, petto, addominali, schiena e culo foderato dal costume, che lo colpisce quasi con violenza. Apre le braccia e solleva la testa, come offrirsi a lui. Giulio lo guarda con la bocca semiaperta dove la saliva gli scende giù al mento. Immobile nel guardarlo, lo trova incredibilmente sensuale. Poi un lampo, Luigi riapre gli occhi dopo essersi sciacquato i capelli e lo scopre a scrutarlo. Uno sguardo rapido ed un sorriso accattivante risolvono il mistero e rompono l'imbarazzo. Gli sorride ancora. Ricambia. La sua espressione è determinata.

Sono entrambi in quello stato che precede la piena erezione, eccitati ma non totalmente. Luigi gli offre la mano, lui sorride. "Bene, una cosa la puoi fare perché la serata sia meno pallosa!!" "Cosa?", chiede sbalordito Giulio, non riuscendo a capire cosa lui intendesse con quella frase. "Giù, in ginocchio da bravo frocio che sei!!" "Che?" Sorpreso, ed interrompe il discorso spalancando gli occhi. "In ginocchio, brutto frocio di merda!!" Luigi questa volta lo ripete con un tono freddo.
Giulio incredulo da quel suo modo aggressivo verso di lui, e senza pensarci un secondo, si ritrova inginocchia sul pavimento, e vedendolo remissivo Luigi sorrise e poi s'avvicina davanti a lui con le sue belle gambe un po' larghe, a non più di cinque centimetri dalla sua bocca. "Abbassami il costume frocio, e succhiami il cazzo!!", disse senza emozione, senza minacciarlo né schernirlo. Giulio sussulta, non se l'aspettava una reazione del genere. Era questa la risposta al suo bruciante desiderio di possedere quel bel culetto? Anche se apparentemente era forzato a compiere quell'atto passivo, sentì un impeto di gioia, anche se la cabina era piuttosto stretta, il ragazzo e ben fatto, giovane più di lui, anche se in teoria questa e fortuna!, ma in pratica e un vero colpo di culo, questo? "Cosa aspetti troia, ho detto di farmi una pompa, frocio di merda!!", lo incitava con un tono autoritario. "Sì, sììì!!", rispose eccitato da quel tono autoritario e sexi allo stesso tempo, sperando di non far trasparire il suo desiderio, essendo per lui il primo pompino cosa che non fa spesso, ma lui lo meritava!. Con le mani raggiunse il costume e con gesti febbrili fruga dentro e tira fuori un cazzo già semi_eretto e turgido. Guardare quel bel tocco di carne che palpitava crescendo a vista d'occhio gli venne l'acquolina in bocca. "Dai troia succhialo, non ho tutta la notte a tua disposizione!!", ordina Luigi interpretando la sua lentezza in un rifiuto. Giulio abbassa il costume fino alle ginocchia e afferra quella mazza infuocata che cresceva nella sua mano, e accosta la testa e ne aspira l'odore inebriante del maschio, tira fuori la lingua e comincia a leccare per la prima volta la cappella dura e palpitante. "Bravo, frocetto così... dai... che facciamo presto!!", disse Luigi compiaciuto, mentre Giulio mordicchia quel bel bastone di carne dura, lo lecca, lo lappa, lo bacia e finalmente lo fece scivolare la punta fra le sue labbra. Era carne calda, fresca, soda e buona! Succhia l'asta mentre l'accettava lentamente in bocca, finché il suo naso affondava nel folto cespuglio di peli del pube, mentre la punta del cazzo gli solletica l'ugola. Con una mano Giulio accarezza i sodi testicoli. "Siiii… frocio, così… bravo! Succhiamelo tutto, sì, ora sì che vai forte a bocca!!", disse con un lamento godereccio. Giulio amava quella sensazione, amava quell'odore muschiato, anzi, quel profumo di maschio, e si sentiva invaso da piacevoli vibrazioni. "Sììì!", pensava: gli farà avere un orgasmo, come non ha mai avuto prima con altri uomini e donne!!, Giulio fece del proprio meglio per dare piacere a quel ragazzo che non pensava che si approfittava di lui. "Sì!, così!!... dai!!!... sì!!!... succhialo tutto frocione che seiiii!!" Luigi quasi gridava con crescente piacere. "Prendilo tutto... sì! Cacciatelo tutto in gola! Sì, fallo sparire... si!, ficcala tutta sta mischia in quella bocca da frocio!!" Lui inizia a tremare, dapprima lievemente, e poi con crescente forza, quasi con violenza, e infine schizza il suo carico in una serie di selvagge contrazioni, gridando ad ogni schizzo, "Bevila frocio!... Ingoiala!!... Dai!!!, bastardo bevi tutta la mia sborra!... Bevi!!... Sìiii!!!... Bevila tutta!!!!... Così!!!!!... Sìiiiiii!!!!!!... succhiacazzo di merda!!!!" Giulio non si aspettava che il sapore dello sperma fosse dolce, gustosa, buona... non aveva mai bevuto neanche il suo... immagina di un altro maschio, però... doveva ammettere che si sentiva felice di averlo preso in bocca un bel cazzo duro, anche se Luigi arretra di un paio di passi, sfilando il suo cazzo dall'avida bocca di lui.

In un battibaleno lo rificca dentro al costume in un lampo, mentre guarda Giulio ancora inginocchio al suo posto, e delle gocce di sperma gli fuoriusciva dalle sue labbra. Non pronuncia una parola, si sente un po' stordito per il rapido e intenso incontro appena avvenuto nelle docce, anche se lentamente si alza in piedi e non smette di sorridere, sospira per la stanchezza, mentre Luigi da una risciacquata al cazzo, e poi sfila completamente il costume e dà una veloce passata di asciugamano alle parti intime, infila i suoi slip neri, la t shirt bianco, i calzettoni, jeans e scarpe, e per ultimo il maglioncino che metteva in risalto il suo fisico da sballo e finito si gira nuovamente indietro, lo guarda sorridendo. "Comunque, non è la prima volta che lo fai, no?" Giulio non rispose, incerto su cosa fosse meglio dire o non dire. L'altro sembra non farci caso e continua: "A presto, ora che abbiamo rotto il ghiaccio, non potrai non farti rompere anche il culo!!!" Quella frase un po' grezza e buttata lì, ma detta con tanta ironia lo fece sorridere, poi guarda Luigi che mette a posto nella sacca le proprie cose e riprese la via verso casa. Giulio assapora con le labbra il buon gusto dello sperma di lui nella bocca, mentre dentro ai suoi calzoni il cazzo stava palpitando con forza, completamente duro ed eretto. Non si muove e si appoggia con la schiena contro la parete, apre la patta e tira fuori il suo bel cazzo duro, lo afferra e si masturba ricordando il piacevole tocco di carne dura che aveva avuto in bocca per pochi minuti, ma piacevolissimi minuti. Dopo pochi secondi schizza il suo sperma che volteggia nell'aria e cadere sul pavimento dello spogliatoio in un silenzio perlaceo. "Oh, Luigi, spero di incontrarti presto... lo spero davvero... e darti il mio vergine culo!!", disse a mezza voce. Se lo rimise a posto nei pantaloncini, e prima di chiudere rimette tutto a posto in ordine dando le ultime pulizie, e poi dopo si avvia verso casa. Nei giorni seguenti Giulio si sentì piuttosto sollevato, sereno, quasi allegro per quella insperata possibilità di fare sesso passivo con un maschio, e che maschio. E come tutte le sere, tocca a lui pulire tutto poi chiudere la piscina. Quasi tutti giorni appena vede qualcuno che entra in piscina, si guarda sempre attorno sperando di rivedere Luigi. E finalmente, solo tre giorni dopo quella prima sera, lo rivide. Era sempre di turno di notte. Come sempre anticipa le pulizie e appena l'ultimo utente comprese le società di nuoto finiscono, in modo di fare il suo lavoro senza essere disturbato. Quella notte lui stava nelle vasche a ripulire. Non s'era fatto la doccia perché preferiva farla alla fine dei suoi compiti, e come sempre gli ultimi sono le società delle squadre che lasciano i spogliatoi in disordine. Appena finito con le vasche e con indosso solo i calzoncini corti senza mutande a piedi nudi, stava terminando di pulire le docce, e sistemare lo spogliatoi, concentrato a pulire gli parve di sentire la porta esterna aprirsi e chiudersi spesse volte. In quel momento pensa che qualcuno avesse dimenticato qualcosa, e stesse tornando per ricuperarlo. Guarda verso la porta che dava sul corridoio. Sente dei passi: era più di una persona. Incuriosito va verso la porta per vedere chi stesse arrivando.

Non si aspettava Luigi, ma neanche gli altri quattro suoi amici. "Ciao, frocio!!" lo saluta Luigi, quando lo vide apparire sul corridoio. "Che fai qui?", chiese Giulio un po' preoccupato. "Pensavo di farci una bella doccia, insieme ai miei amici!!" "Questi non sono bagni pubblici! Andate a farla a casa vostra, ragazzi!!" Gli risponde a tono, Giulio accigliato. "Ma dai! Solo una doccia...!!", insisté Luigi, mentre uno dei suoi amici chiese: "Dove sono le docce?" "Ho appena detto...!?", fu subito interrotto da Luigi. "Andate in quella porta, ragazzi!!" Non si fecero ripetere due volte che già stavano quasi dentro alle docce. "Ehi, aspettate!" Giulio cerca di fermarli, ma due di loro lo presero per le braccia da trascinarlo con prepotenza e forza nel locale docce, mentre l'ultimo di loro chiude la porta principale per non essere disturbati da nessuno. "Spogliamoci nudi, ragazzi!!", urla Luigi che comincia a denudarsi. "Aspettate, non potete...!!" Giulio protesta insistentemente. "Certo che possiamo frocetto!!", rispose uno e continua: "Non sei tu per caso, l'amico frocio di Luigi?" "Come ti permetti... io, non son...!!!" "Se non lo sai... Luigi ci ha detto cose meravigliose su di te, così insieme abbiamo pensato di divertirci un po' con te, oltre a farci una bella doccia calda... un bel pompino a ciascuno non farebbe male a nessuno!!", lo interrompe il più scaltro di tutti. "Cosa significa, Luigi cosa cazzo hai detto: ai tuoi amici?", chiese Giulio, ora spaventato. "Sai com'è, Giulio... Ho tanto lodato la tua bravura con la bocca, che loro volevano provarci una volta sola...!!" "Non sono il tuo giocattolo, io!!", esclama Giulio del tutto spaesato. "Beh... sai com'è... noi siamo amici... uno per tutti e tutti per uno, e poi a te... piace fare pompe ai cazzi, non puoi dire di no!!", disse Luigi in tono da bullo. "Piantala, frocio! Stasera ti daremo tanta carne dura che te lo sogni. Così vedremo se Luigi aveva ragione o no!!", disse uno un po' incazzato da come stava svolgersi i fatti. Giulio visto la situazione peggiorarsi fece uno scatto verso la porta, ma immediatamente parecchie mani lo afferrarono. "Non provare a fare il furbo con noi, frocio di merda, o possiamo diventare molto, molto, molto cattivi. Apri le docce e preparati a prenderti cura dei nostri cazzi duri. Eeeeh... frocio!!", disse uno di loro, forse il capo. "Non farci incazzare... te ne pentiresti!!", disse un altro del tutto arrapato. Giulio guarda verso Luigi, ma il giovane si sfila l'ultimo indumento che lo ritrae completamente nudo e senza guardarlo incurante di quanto stava accadendo.

Purtroppo Giulio capì che gli conveniva obbedire, senza farli incazzare: era impotente contro quei cinque fusti, sfila i suoi calzoncini per non bagnarli ed rimanendo nudo apre le manopole delle docce. Gli ragazzi contenti alla sua sottomissione che lo spinsero al centro dei getti d'acqua e lo circondarono. "Bene frocio, hai capito chi comanda. Ora da bravo comincia da me!!", disse quello che si fa chiamare Ronaldo. "Adesso fai il bravo che poi tocca: a Roberto, Gianni, Luigi e l'ultimo Marcello che ha un bel cazzo più grosso di tutti, hai capito troia. Ora... giù frocio, e datti da fare, sennò ti riempio di botte!!" Giulio aveva voglia di piangere, stava per essere stuprato ed era completamente il loro balia. Si inginocchia di fronte a Ronaldo e si mise a leccargli il cazzo. "Ehi Ronaldo... mettiti in ginocchio, così il frocetto si deve mettere a quattro zampe per farti la pompa!!", disse Roberto. "Perché?", chiese stupito Rolando, che pareva di essere il loro capo. "Perché... ho
voglia di fottergli il culo, prima di farmelo spominare. Come ci siamo messi d'accordo per strada!!!" "Ottima idea!!", disse ridendo Marcello. "Ehi, un momento ragazzi!!" Giulio tenta di protestate. Ma ricevette un forte manrovescio sulla faccia da Rolando che lo minaccia: "Non dire "ehi" a noi, frocio di merda! Tu devi fare solo quello che ti diciamo, se vuoi ancora respirare e andartene con le tue gambe, tu... troia, devi aspettare che ci siamo stancati di te. Chiaro?" Non lo fece ribattere, in quando gli ficca tutta la minchia in quella bocca. "Non s'era parlato di fotterlo in culo, se non sbaglio!!", protesta Luigi. "Non con te, ma era sottinteso, fratello!!", rise Roberto, mentre Rolando teneva la testa di Giulio premuto contro il suo pube con entrambe le mani, il suo cazzo completamente infilato nella sua bocca, mentre si era inginocchiato ridendo, così Giulio fu forzato a mettersi a quattro zampe. In un attimo Giulio sente due mani forte che gli divarica le chiappe, poi sente Gianni urlare: "Marcello, gli stendi quei cazzi di preservativi preparati alla vasellina, per fottere sto bel culo!!" "Grazie, Gianni. Non credevo che eri così previdente!!" "Beh, Roberto, quando abbiamo deciso di fare una sorpresa al frocetto di Luigi, ho pensato che era meglio essere previdenti. Voglio godermelo, non pigliarmi l'Aids da questo culorotto!!!" "Dai Roberto, zitto e fottilo!!" "Ma sì, Marcello-gay! Hai fretta? Ti rode essere l'ultimo?, va non prendertela, che te lo preparo ben bene sto culetto!!!", disse Roberto che si è bagnato due dita e infilate nel buco per constatare l'apertura anale, e poi senza fermarsi sditalinava quasi con violenza l'ano, ha gridato con piccoli e soffocanti urletti mentre le sue dita giocava piano piano è diventato per lui un lieve piacere, il resto è successo tutto in un attimo con la mano bagnata di saliva ha inumidito il cazzo, ha appoggiato la cappella e con un solo colpo l’ha infilato, inizialmente Giulio ha pianto di dolore che durato un attimo perché non si aspettava di goderne, e poi mentre lo sbatteva di brutto, nel vero senso della parola, e sentire anche le palle contro il suo culo, non sa come ha iniziato a gemere come una cagna.

Molto probabilmente il montone di turno non se l’aspettava che Giulio godesse come una troia, in quando ha iniziato anche lui a gemere di godimento e sbatterlo con una spinta talmente violenta che Rolando quasi perdeva l'equilibrio. "Vacci piano, Roberto! Mica vuoi che i nostri cazzi si diano un bacetto al centro del corpo del frocetto, no?", disse Rolando ritornando a pompare di brutto dentro la bocca di Giulio, a quella infausta battuta risero tutti. Giulio stava immobile, inerte, soffrendo e godendo in silenzio il duplice assalto, anche se una specie di strana calma scese dentro di lui. Pensa che, se cercava di portare quegli ragazzi rapidamente all'orgasmo, anche quella tortura ne sarebbe stata abbreviata. Perciò si mise a succhiare ed a muovere il culo nel più abile modo che conoscesse. "Ehi ragazzi, il frocetto si sta riscaldando! Wow, è bravo. Luigi!.. proprio come avevi detto. Sì, pare che ci faremo una bella scopata!!", disse Roberto. "Non chiamarlo più frocio!!", disse Luigi a tono basso. "Ho scusa, dobbiamo dire il tuo boyfriend?", rispose Marcello con scherno. "Si chiama Giulio, lo sapete stronzi!!", protesta Luigi debolmente. "Giulio? O piuttosto. GayGiulio?", disse Rolando e tutti scoppiarono a ridere. "Infatti la troietta sta proprio godendosela, oh scusa il tuo frocetto!!" "Ha, un bel culo niente male, e bello stretto ragazzi!!", disse Roberto fottendolo con selvaggio piacere, e poi riprende: "Siii!... e proprio niente male, caldo e stretto molto godereccio, anche se ho dei forti dubbi che sia vergine!? Non preoccuparti Marcello-gay! Godrai anche tu!!" "E sbrigati stronzo, o me ne vengo addosso prima che tocchi a me! Non voglio sprecare la mia sborra, la voglio schizzare dentro a quel culorotto!!", disse Marcello. "Allora scemo, piantala di menartelo come una scimmia!!", risponde Roberto sghignazzando. Giulio succhiava, leccava, stringeva i muscoli dell'ano e dimenava le chiappe in modo di dare ai suoi due violentatori il massimo del piacere. Infatti in breve, prima Rolando sempre più velocemente ha goduto a sborrare, e poi Roberto con getti di sborra calda, entrambi si scaricarono dentro di lui con mugolii animaleschi. Rolando tira fuori il manganello e si alza: "Tocca a te, Gianni... o preferisci schiaffarglielo inculo?" "È bravo, con la bocca?" "Molto, molto bravo. Luigi aveva ragione. Questo qui è un vero esperto dei bocchini alla Bolognese!!" "Allora provo la bocca, per sta volta!!", disse Gianni prendendo il posto di Rolando. "Marcello-gay, tocca a te a fottere sta cagna!!", disse Roberto sfilandosi quando ebbe schizzato tutto lo sperma nel retto di Giulio. "Era ora. Ho proprio bisogno di farmi una bella scopata!!" "Sappiamo del tuo vizietto, Marcello-gay, tutti ne abbiamo bisogno di scopare. È sempre più difficile trovare una pollastra da scopare, ormai dobbiamo accontentarci del buco dei maschi!!", disse Roberto ridendo. Marcello si infila un preservativo e si tuffa nella carne aperta di Giulio con una specie di grido di guerra. Rolando scoppia a ridere: "Ehi, guardate Gay-Giulio! E' un maialino allo spiedo! E pare che se la goda! Guardate che cazzo duro gli è venuto!!!" Giulio non s'era reso conto che davvero gli era venuta un'incredibile erezione. Non gli piaceva essere violentato in quel modo, ma doveva ammettere che fisicamente era piacevole avere due cazzi ben infissi dentro di lui che lo pompavano in una duplice fottuta, ineguale ritmo. Il ragazzo che si chiamava Marcello, che doveva avere sui diciotto anni, gli stava martellando dentro con vero entusiasmo. Giulio continuava ad usare tutti i suoi trucchi per portarli il più rapidamente possibile all'orgasmo. Rolando e Roberto si stavano rivestendo, quando Rolando esclama: "Ehi, Luigi, che fai, ti rivesti? Non ti pigli la tua parte?" "No, non stasera. Non mi va di fottere!!" "Già, tu te lo puoi fottere ogni volta che ti tira, no?", disse Roberto. Finalmente Gianni venne con forti spinte in quella gola, mentre Giulio si sentì soffocare, ma per sua fortuna lo tolse subito. Marcello invece stava ancora allegramente montandolo, con gran gusto. "Ehi, Marcello-gay ancora non vieni?, non dicevi che stavi per sborrare eeh.. bugiardino!!" "Sono due mesi che non ho un bel buco di maschio da fottere! Lasciami recuperare tutte le occasioni perse, no?" Rolando chiuse l'acqua, ora completamente vestito, si accoccolò davanti a Giulio: "Ti piace essere cavalcato da noi, troia?" Giulio non lo guarda né gli rispose. "Ho fatto una domanda, frocetto. E voglio subito una risposta!!", disse Rolando in tono minaccioso.

Giulio guarda Rolando e vide che aveva un tirapugni infilato sulle dita della mano destra. "No, per niente!!", rispose in tono scontroso. "Brutto bugiardo! Il tuo cazzo duro ti sbugiarda! Di nuovo: ti piace molto sta cavalcata?, eeh.. dimmi la verità, ho ti rovino il tuo bel faccino da frocio!!", chiese minaccioso Rolando. "Sì!, mi piace essere cavalcato da voi stalloni!!", rispose Giulio. "Bene. Perciò ci sei riconoscente, no?" "Molto!!" "E diventerai la nostra puttana, vero?" "Piantala!!", disse Luigi. "Perché, mica è roba tua!!", disse Rolando alzandosi e affrontando Luigi. "Sì, è roba mia, e non voglio che continuate ad offenderlo!!" "Ehi, amico, non siamo forse uno per tutti e tutti per uno, noi?", chiese Rolando minaccioso. "Certo che lo siamo, ma quando tu mi lascerai usare la tua moto, io ti lascerò usare il mio ragazzo!!", rispose Luigi duro. "Un punto per Luigi ragazzi. Tu ci rompi sempre il cazzo col tuo uno per tutti e stronzate varie, ma non metti mai in comune con noi la tua roba eeh... Rolando!", finisce Roberto. Frattanto Marcello aveva finalmente raggiunto il suo orgasmo e s'era scaricato dentro al culo di Giulio lanciando un grido quasi isterico. Tutti si girano a guardarlo, Rolando rise a gola spiegata in quel momento di tensione fu superato. "Fantastico, meglio di tutti i pollastri che ho fottuto in vita mia!!", disse Marcello alzandosi in piedi. "Nella tua vita, Marcello-gay? Ne hai avute abbastanza da contarle sulle dita di una mano?", disse Roberto con un sogghigno. "Posso, e con tutte e due le mani, Roberto-man!!", alludendo qualcosa che entrambi sapevano. "Gay-Giulio, qui, è il miglior culo?", ironizza Rolando gettando acqua per calmare gli animi. "Sa, come usare il culo per farti godere il cazzo! Non sei d'accordo, Gianni?" Non ebbe nessuna risposta, mentre Marcello si asciuga con l'asciugamano, si riveste, e quindi tutti uscirono discutendo ad alta voce sul talento di Giulio, mentre lui invece giaceva sul pavimento, tremando
lievemente. Quando torna il silenzio, si alza lentamente. Aprì di nuovo le docce e ci resta sotto a lungo. Si sentiva sporco, insudiciato, usato, ma anche confuso. Da una parte doveva ammettere che aveva goduto in quelle scopate. Erano scatenati, ma non brutali. Quello che però gli bruciava era il fatto che l'avevano forzato a fare quello che volevano loro. Era la prima volta che veniva penetrato al tempo stesso da tutte e due le parti, e la sensazione gli sarebbe piaciuta... se solo l'avesse
deciso lui. Inoltre era anche furioso con se stesso: come poteva aver pensato che Luigi fosse suo amico? Era solo uno sporco, maledetto figlio di puttana, niente più. Non certo un essere umano! E la sua odiosa pretesa che gli appartenevo! "Io non appartengo a nessuno!", grida ad alta voce in quella stanza vuota, "E meno... che meno a te, schifoso e figlio di puttana!!", finisce irritato e poi chiude l'acqua, si asciuga e torna nello spogliatoio con i calzoncini in mano. Si riveste, da una sistemata alle docce, e poi prese la sua sacca, chiude la piscina ed uscendo si dirige verso la sua auto, sentendosi ancora avvampato di rabbia e di collera.

Nel percorso di strada che lo porta verso casa la sua mente e piena di pensieri cattivi su quei ragazzi, anzi se non fosse per un tarlo che gli stava rodendo nel cervello da fargli cambiare qualcosa nei loro riguardi: forse dei rimorsi di coscienza, essendo anche lui colpevole di aver desiderato quel ragazzo, anche se dei flash di luce intenso e di brevissima durata gli accese la mente, gli fece apparire quelle immagini di stupro che dovette subire e vedersi che stava godendo a prenderlo nel culo e bocca, non si accorge che pensando a quei ragazzi il suo cazzo cominciava a reagire e indurirsi nei pantaloni, e in contemporanea anche il buco del culo che boccheggiava da far partire dei fremiti nella schiena fino al cervello. Non riusciva più a guidare tanto da fermarsi in un spiazzale qualsiasi per una boccata d'aria e calmare quei forti bollori struggenti, non fece il tempo di scendere dall'auto che già accese una sigaretta e spera di smorzare quell'impeto che gli sedava in
quell'attimo, ma non gli bastava quella sigaretta, l'agitazione che gli ha provocato lo stupro: i bollori dell'ira, anche l’eccitazione di farsi sbattere da altri cazzi duri purché goda, e impensabile in quel momento dove non c'era nessun maschio disponibile, anche se guarda intorno quel luogo del tutto isolato in mezzo al verde. Era notte fonda e nessuno c'era in giro neanche a pagare d'oro, getta il mozzicone di sigaretta e si affretta a sbottonare la patta e far uscire il cazzo per farsi un raspone veloce, in piedi con una mano che segava con molto impeto la sua stanga dura, anche se il buco reclamava la sua parte e senza pensarci cala giù i pantaloni fino alle ginocchia e in posizione prono ci ficca due e tre dita, erano entrambe piantate nel retto. Il buio pesto in quella zona non si accorse di aver parcheggiano nelle vicinanze di una pinetina dove dei loschi individui scorrazzano ogni notte per fottere dei culi vogliosi, anche se lui non e un habitué di quei posti loschi e non sapeva niente essendo un etero, anzi ex. Purtroppo quella sera ebbe la fortuna o sfortuna di incontrare uno in particolare: un marinaio di Trieste molto richiesto dai froci locali per il suo grosso cazzo, appena vede un bel culo che veniva sditalinato e curioso si avvicina, anche se stupito di vedere per la prima volta una scena del genere, un uomo da solo si fa una bella sega e contemporaneamente si stava sditalinando l'ano. Quel menage solitario fece arrapare di brutto tanto che sfila dalla patta un bel tarello duro e pronto a fottere un bel culo chiacchierato, si avvicina in silenzio per non farsi accorgersi e quatto quatto a pochi centimetri di quel bel buchetto del culo voglioso che aspetta altro di essere infilzato da 1bel cazzo grosso e duro. Senza dargli la possibilità di reagire o chiedere permesso gli leva quelle dita ingorde e ci ficca il suo tarello duro tutto 1colpo da farlo sparire completamente in quella fornace calda. Giulio sussulta sentendo un stangone durissimo che gli apre ancora le crespe dell'ano e lo penetra del tutto nel suo budello, mentre due palle dure sbattono all'ingresso del suo ano, la fottuta gli fa sobbalza bruscamente dalla sorpresa sbuffando delle parole incomprensibile e non per il dolore che era minimo, ma chi lo fotteva, lui si gira e vede un bel maschione che lo sbatteva alla grande. "Chi sei bel maschione, non ho il piacere di conoscerti!?" "Zitto brutta troia, sono il tuo trapano personale da sfonda!!!" Gli fece un bel sorriso compiaciuto e ritorna al raspone, senza badare chi lo fotteva. Non passa un quarto d'ora che entrambi sborrano come fontane da lasciarli stremati su di essi, il marinaio sfila il cazzo semi_eretto e lo issa a bordo, diede una bella strizzata al culo di Giulio e sparisce nel buio, lui fottuto e contento si abbassa per ricomporsi, non fece il tempo di alzare le vele e andarsene che già un altro piolo durissimo lo incalza in quel buco voglioso.

Giulio sussulta a quella stangona durissima che gli riapre di nuovo le crespe dell'ano che glielo ficca tutto nel suo budello già sfasciato da altri cazzi, mentre viene fottuto frettolosamente da uno sconosciuto lui sobbalza dalla sorpresa da farlo girare, e vede chi lo fotteva. Era un negro arrapato, aveva assistito alla fottuta e né approfitta a chiudere il buco con i suoi trenta centimetri di cazzo nero. "Chi sei bel negraccio, non ho il piacere di conoscerti!?" "Zitto brutta troia bianca, allarga le chiappe e fatti trombare!!!" Giulio compiaciuto a prenderlo nel culo, e senza badare chi lo fotteva allarga le chiappe per goderselo. Il negro forse dalla paura di farsi sorprendere dalla polizia scopa molto veloce da sborrare dentro lo sfintere e goderne, e poi sfilare contemporaneamente e scappare con i pantaloni calati. "Ehi, maschione... dove scappi. Ho ancora voglia di cazzo!!!", gli urla contro e senza badare di stare a culo a poppa in quella pinetina. Non finisce neanche a imprecare per mancato godimento, che da dietro si sente brutalmente infilzato ancora da un cazzo, ma questa volta tostissimo. Quel tremendo impatto gli provoca un sussulto da farlo girare, e vede 1bel pezzo di Marcantonio biondo forse Tedesco, che se lo stava trombando alla grande. "Chi sei bel cazzuto biondo, non ho il piacere di conoscerti!?" "Stille häßliche Sau, und dir den deutschen cazzo!!" Giulio non capisce un cazzo, anzi solo il finale e senza badare dell'ennesimo cazzo allarga e gode. "Du verbreiterst dir die chiappe checca, sonst von riempio von Faß!!" Non capisce ancora cosa vuole, ma con le pacche che da al culo e le due parole in Italiano allarga istintivamente le chiappe. Il biondino lo frulla così bene che ha Giulio gli esce la bava dalla bocca, il porcellino godeva a prenderlo nel culo tanto che incitava a fotterlo duramente. Questa trombata durò tanto da goderne e sentirsi farcito come un'oca di castagne, mentre la sleppa di cazzo veniva sfilata dal suo bucorotto dal bel Tedesco che se va salutando: "Danke... Italienischer frocio!!" “Ciao bel maschione Tedesco, mi raccomando domani a quest'ora sono tutto per te e altri bei cazzoni duri!!”, chiude cercando di tirarsi su i pantaloni. Non fa il tempo di tirare su i pantaloni che gli appare tre bei maschioni che lo stavano squadrando dai piedi alla testa, mentre lui sorpreso di vederli tutti e tre allineati che si stavano massaggiando con turgore dei cosi duri che sformava la stoffa dei pantaloni, al povero Giulio gli venne un gozzo che non riusciva a mandare giù la saliva. “Chi siete bei maschiacci, non ho il piacere di conoscervi!?” “Non fa niente recchione, preparati che stasera dovrai svuotare tre belle sacche piene di sborra!!!” “Uuuuummmmmhhh!!!, con molto piacere cazzoni, sono già pronto per l'uso e non vedo l'ora di essere fottuto da voi maschiacci!!!” La fottuta dei tre fu una cosa memorabile, il frocione lo prese da tutte le parti comprese le orecchie tanto che non si aspettava che in quella pinetina cresceva funghi da tutte le parti da farlo stare sempre a pecora. A Giulio il kamasutra non gli serviva conosceva tutte le posizioni, anzi non conosceva stanchezza, si faceva trombare in tutte le posizioni immaginabili tanto da far stancare gli eventuali montoni, il suo culo e bocca facevano scintille da svuotare il più possibile cazzi di tutte le misure. Soddisfatto da quelle scopate e visto che non c'era più nessun cazzo da soddisfare in giro e preoccupato che arrivi altri si e messo nudo alla guida dell'auto, avvia il motore e torna a casa sbollito.

Il pomeriggio successivo Giulio lavora tranquillamente senza pensare a nulla guardando in giro i soliti maschi che c'erano e magari fantasticando su di loro, ma senza nessuna speranza di far qualcosa li in quel momento, anche la sua rabbia verso quei ragazzi e calata, invece la voglia del cazzo e salita, chissà forse sarà più disponibile con loro e altri nella piscina. Giulio sbuffa su quei bei maschi che vedeva apparire ogni tanto con quei bei costumi e soprattutto quei gonfiori spiccicati sul costume, ma purtroppo e sempre molto indaffarato a pulire i spogliatoi e immerso dai quei peccaminosi pensieri e non si accorge di sentire un rumore vicino a lui, si gira e vide uno dei tre ragazzi che aveva notato la prima volta che aveva conosciuto Luigi che vennero sorpresi da loro e presi in giro, e strano che non c’erano gli altri due, sono inseparabili, anche se in quel momento stava tirando giù le mutande per infilare il costume; non sa cosa gli prese, ma purtroppo si sentiva troia tanto da osservarlo più da vicino, aveva la voglia e curiosità di vedere la fattezza del suo cazzo. Era a pochi metri da lui che si era girato da mostrare le chiappe bianche e continuava tranquillamente a calare le braghe e tirare fuori il cazzo, e poi sistemarlo nel costume, lui fece finta di pulire e a sua volta guardare anche in modo spudorato il suo bel cazzo che veniva lentamente rinchiuso in quel telo. Il ragazzo se ne accorse che Giulio lo stava spianto, ma non gli diede corda, anzi gli lancia un occhiata quasi di sfida e se ne andò dallo spogliatoio un po’ scocciato. Giulio aveva oramai il cazzo durissimo nei pantaloncini, inizia piano a segarsi convinto che comunque non sarebbe tornato e sinceramente non si aspettava davvero quello che successe dopo. Era intento a segarsi e toccarsi sempre dentro i pantaloncini compreso il buchetto del culo, oramai era completamente sfasciato da molti cazzi duri, anzi stava quasi per godere e non si accorse di quello che nel frattempo gli stava capitando alle sue spalle. Il ragazzo di prima era tornato ed aveva portato con se i suoi due amici, erano in 3 entrambi con il costume, tutti bei ragazzi e niente male a fisico e specialmente a pacco. Nel vederli si sentiva fortemente a disagio. Cerca di fare come se nulla fosse, leva le mani dai pantaloncini e cerca di andarsene altrove pur di non restare da solo con loro, quando senti uno di loro che gli rispose: “Ehi frocio, non ti basta più quel cazzo di ieri tanto da mangiare con gli occhi il cazzo del nostro amico, eeeehh!!!” Diventa rosso e desiderava scomparire in quel momento, anche se non era proprio facile, rimase pietrificato, in fondo quella situazione oltre che a spaventarlo lo eccitava terribilmente. Era fermo in attesa di qualche loro mossa, non sapeva davvero come uscire da quella situazione imbarazzante e non poteva nemmeno andarsene via, in quando lui lavorava alla piscina. Uno di loro forse capo branco, alto sul 1,80. continuava ad apostrofarlo: “Finocchio di merda, a sentire le chiacchiere, hai il culorotto tanto a darlo anche ai neri?” Giulio balbetta di no, purtroppo viene smentito dal ragazzo che aveva visto prima nei spogliatoi. “Come no, deve essere un gran succhiacazzi, il porco ma stampato gli occhi addosso su questo cazzo, chissà come me lo riduceva!!!”, e mentre lo diceva: si stringeva il pacco del costume. Gli altri si misero tutti a ridere, lui sempre più spaventato cerca di uscire dai spogliatoi, ma un piede lo fa cascare sul pavimento e inerte senza più nessuna via di scampo.

Non si aspettava un slip infilato alla faccia da tenerlo stretto e premuto sul davanti di un costume, e sentire imprecare verso di lui: “Brutta troia, lo sappiamo che ti piace i cazzi eeeeh, ora da bravo lecca e fallo drizzare!!!” Mentre leccava li sentiva ridere, anzi si sentiva sempre più umiliato ed in balia dei loro capricci; aveva paura, non capiva che intenzioni avessero, e sempre a faccia premuto in quella stoffa da bagno, sente un vociare di risatine: “Porco di un frocio, non solo ti piacciono i cazzi altrui quando li osservi di nascosto e ti fai pure le pugnette, chissà forse ti piace anche prenderli?” Gli altri ridevano e lui continuava a stare zitto, anche se pressato sul costume non poteva, era inutile provare a fare qualcosa: erano in tre e lui era solo e quindi da brava troia cerca di assecondarli, anzi lo guardano come si guarda un escremento, con disprezzo, anche se il capo branco aveva notato che con la bocca gli stava succhiando e leccando la stoffa del costume da lasciare una scia di saliva, lo fece notare anche a gli altri, gli solleva la faccia e disse: “Guardate sta zoccola come sbava davanti al cazzo, me la fatto diventare duro e proprio una lurida troia!!!” Gli prese la faccia tra le mani e strinse forte le sue guance da fargli aprire con forza la bocca, e poi tirare la testa verso a se, anche se gli faceva male ma non osavo dire nulla. Ricevette uno sputo diretto in bocca e addosso a turno anche gli altri fecero lo stesso. Non soddisfatti lo fecero alzare e in un sol colpo pantaloncini e mutande vengono sfilati da ritrovarsi davanti a loro completamente nudo, che viene minuziosamente manomesso il culo. “Oh guardate che bel culone slabbrato ha sto rottinculo, chissà quanti bei cazzi duri avrà preso sto recchione!!!” Era un incubo, mentre quello che lo teneva tira fuori un bel cazzo duro e disse: “Frocio ti piacerebbe assaggiarlo? Vero troiona?” Il ragazzo aveva un bel cazzo, saranno stati 20 cm, abbastanza grosso di circonferenza, ma non osava fiatare. Senza mai lasciare la presa della testa se lo porta sul suo cazzo da sbatterlo contro le sue labbra semi-chiuse, non voleva ciucciarglielo, non sapeva se sarebbe stato meglio o avrebbe peggiorato la situazione. Lui gli diede una sberla e disse: “Apri sta bocca da troia, senno te la scasso a suon di pugni!!!” Impaurito da quella minaccia spalanca subito la bocca, e poi viene riempita di ciccia dura tutto fino in gola da cominciare a scoparlo con molta violenza, mentre con soddisfazione conferma ai suoi amici: che era una grandissima ciucciacazzi. Oramai erano tutti in tiro da non fermarsi, con le loro minchie dure fuori dai costumi iniziarono ad abusare di lui in ogni orifizio: sentiva una qualsiasi cappella dura appoggiarsi al buco del culo e poi entrare dentro con un sol colpo. Il dolore non fu terribile, in quando abituato ad altri cazzi, ma non poteva gridare di godimento avendo la bocca piena di cazzo. Il terzo sentendo escluso dalla truppa si avvicina davanti a quella bocca ingorda e lo costringe ad allargare al massimo la bocca per ciucciare contemporaneamente tutte e due minchie, mentre quello che lo stava inculando aumentava il ritmo della cavalcata e dalla furia prese i suoi capezzoli tra le sue dita e stringere mentre scopava, gemendo e urlando: “Brutta troia che sei, oooohh come godo in questo culorotto. Dai muoviti senno te lo scasso, e ti faccio cacare le budella!!!” Nonostante la situazione il porco si era eccitato da farsi rompere il culo dai tre maschioni. Andarono avanti un po’ alternandosi cosi da ritrovarmi sempre due cazzi in bocca ed uno in culo, mentre e per fortuna nessuno entrava in quel momento nei spogliatoi.

Non so di chi fu l'idea, ma per un attimo si staccarono tutti e tre: Giulio guarda il tipo il più tosto dei tre che si mise a terra, aveva un cazzo da 20 cm abbondanti che svettava duro, gli altri due invece presero Giulio e lo fecero sedere sopra a quel piolo duro, e poi spingerlo giù con violenza. Purtroppo per lui il carosello dei cazzi ricominciava daccapo tanto che gli passavano prima in bocca, mentre loro lo incitavano a cavalcare su quel pistone di carne e far vedere quanto troia sia. Giulio non capii un cazzo cosa volevano fare ancora con il suo culo, ma presto se ne accorse: mentre continuava ad avere quel bel cazzo duro nel culo, viene manomesso da un altro cazzuto che si mise a terra dietro a lui e fatto piegare in avanti e cercare di infilare pure il suo in quel largo buco oscuro, ma inizialmente non riusciva a infilarlo, in quando imbranato. Il suo culo già largo di suo lo ricevette benissimo ancora di più, sentii una bella fitta lancinante all'ano e capii che aveva dentro
tutte e due i cazzi. Stettero fermi qualche istante per far abituare all'ano a questa nuova dilatazione, mentre i due cazzi spaziavano nel cavo. La troia di Giulio cominciava a muoversi con le anche a ritmo della scopata sempre con il cazzo dell'altro dentro, e trovarsi con due bei cazzi duri in culo e uno in bocca. Dopo 10 minuti di questa nuova posizione si sentii il culo riempito di ciccia e sborra calda: un cazzo era venuto dentro al culo, mentre l'altro continuava a scoparlo ormai scivolava dentro e fuori con molta facilità aiutato dalla sborra. Anche lui poco dopo venne dentro, mentre la troia sente il suo buco bruciare a scoppietto essendo pieno di sborra, ma loro continuavano a tenere i loro cazzi ormai quasi mosci dentro. Senza nessun preavviso anche l'altro lo inonda la bocca, gli teneva la testa stretta e dovette bere quasi tutto, anche se non riuscii tanto da sgorgare e colare sul mento. Ormai avevano goduto tutti in quel lurido buco, e come un sacco di patate lo buttarono a terra completamente nudo. I tre soddisfatti dalla scopata si avvicinano e dissero: “Troia, per oggi ne hai avuti abbastanza cazzi?' Giulio era stanco, distrutto, si sentiva il culo bruciare e la mandibola slogata e soprattutto l'orgoglio ferito di essere stato abusato da un altro gruppo di ragazzi. Da quelle
esperienze brutali a capito che gli piace il cazzo in culo da morire, e non vede l'ora di rifarsi dal tempo perduto, e chissà a mano peggio ritorna alla pineta a farsi sbattere dai soliti marinai e turisti arrapati.




By Mimi

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