Campionato di cazzo

Scritto da , il 2013-09-01, genere gay

Dovevo vedermi con Claudia, la mia fidanzata di un tempo, e per l’occasione avevo deciso di dirle tutto. Andammo in un locale al centro di Roma a bere qualcosa e lì ebbi il coraggio di dichiararmi gay. Non raccontai dei particolari su come ho vissuto la esperienza gay, gli dissi due parole: "sono gay" e basta. Per fortuna la presa bene e non pensava che io scherzassi in quanto mi conosce bene, anche se lei avesse già sospettato qualcosa. Mi capì, e da buoni amici ci lasciammo senza rancore.

Non mi posso lamentarmi di lei e stata la prima e l'unica donna della mia vita. Sono stato sempre un ragazzo normale di sani principi, nel senso che la fica per me è un chiodo fisso come tutti i ragazzi della mia età. Ma qualche tempo fa la gnocca non mi tirava più... non so come cominciavo ad apprezzare il fisico maschile. Non perché ero stufo della solita minestra, anzi tre giorni prima della partita fuori casa passai una notte indimenticabile con Claudia, solo che quella mattina a fine campionato ero diventato stranissimo, forse il troppo allenamento, il caldo di quel giorno, non mi sentivo molto bene, ero fiacco come uno straccio. Tutto successo così senza un preavviso accompagnato da un dolore, non so perché questa mia stranezza verso i miei compagni di gioco, anche se durante tutti gli anni di campionato trascorso, e quando da ragazzo militavo in una squadretta non mi faceva nessun effetto! Notare tutte quelle trasparenze nelle mutante, oppure i cazzi e culi degli altri ragazzi era una cosa fuori da ogni mio pensiero! Quest'anno invece, ha 20 anni sonati, dopo terminato la solita partita, e mentre mi toglievo la maglietta e calzoncini, e durante una delle tante docce, mi è venuta un erezione da paura. Non so come, ma solo adesso notavo tutta quella bellezza: 16 ragazzi alti e bellissimi: si stavano spogliando e come bambini si tirano addosso le maglie e pantaloncini rimanendo con attraenti mutante, certi pacchi di cazzi chiusi in quei involucri e solo a vederli agitare quelle belle proboscidi di tutte le misure dentro ai loro teli di stoffa trasparente che si vedeva le varie fattezze di cazzi e chiappe. Mamma mia quanta abbondanza di cazzi e culetti succulenti avevo intorno, erano eccitatissimi vederli raggruppati. Ero fuori di testa e senza guardarli mi recai anch’io alle docce, ma era impossibile in quel luogo molto stretto dove tutti mi passavano davanti nudi: farciti di muscoli e palestrati, erano tutti là a insaponarsi il loro corpi atletici a toccarsi i pettorali, gli addominali e chiappe di tutte le forme impensabili, e per finire si trastullano le loro minchie semi_duri o molli!, accorgendomi di avere un erezione e pensare cose porche su di loro: come sarebbe stato bello vedere i loro cazzi rizzare e farmelo sbattere in bocca e nel mio culo tanto che feci un sospiro di sollievo. Mentre vagavo in quei pensieri lascivi apro l'acqua fredda e tutto torna normale. Dopo aver fatto la doccia rilassante mi sono asciugato e sono andato verso la panca con l'asciugamano avvolto solo davanti a vestirmi, ma la mia mente vacillava non faceva altro che pensare a quei bei pezzi di carne dura che stavano tutti e sedici intorno a me io la loro cagna: disponibile con la bocca e culo a farsi fottere, mi venne un'altra grossa erezione! E per fortuna c'era l'asciugamano sennò erano cazzi. Tuttavia stavo riflettendo: che non sarebbe mai stato possibile l'avverarsi dei miei desideri, perché quei ragazzi così belli e con quei fisici erano sicuramente tutti eteri!, anche se in quella totale confusione come una voragine mi trascina dentro spaziando sui cazzi e culi da travolgermi completamente senza darmi pace, anche se non tutto convinto di essere gay e diedi la colpa al caldo afoso, ma purtroppo la conferma me lo diede Marcello il bel moro di Napoli. Era l'ultimo baluardo di speranza che si frantuma appena lui me lo appoggiò nel mio voglioso culo, mentre io, stavo ancora completamente nudo e chino a raccogliere le mutande. Marcello come al suo solito non perde tempo a scherzare a scapito del malcapitato di turno, e quel giorno tocco a me. Non so come vengo da lui imbragato da dietro, mentre sento il suo bozzo duro coperto dal tessuto delle sue mutande che apriva le mie chiappe e sentirlo tutto fino al buchetto del culo. Passarono dei interminabili secondi o forse minuti, non volevo che lui smettesse, ma sentivo lui a ridere e sbeffeggia con gli altri compagni che ridevano, mentre imitava una fottuta interminabile. Io, impassibile girai la testa dicendo: quando hai finito sta bravata fammi sapere... ma senza spostarmi o allontanarlo bruscamente, mentre lui continuava con urli da depravato fino a raggiungere un finto coito e mollare la presa. Io, feci un finto sorriso di approvazione per quello scherzo, anche con dispiacere feci buon gioco a cattivo viso, per non perdere una dignità verso gli altri e rendersi ridicolo. Mi ripresi dalla paura e l'eccitamento che qualcuno mi abbia visto a goderne, anche se l'asciugamano a nascosto molto bene l'eccitazione, e poi avevo una fretta della Madonna di uscire da li in quella bolgia di puro sesso.

Nella settimana entrante, per quella fugace esperienza con Marcello e mia sospetta omosessualità e su consiglio di un mio carissimo amico ho preso subito un appuntamento da un dottore neurologo. Quel terribile dubbio mi tormentava già da molto tempo e non sapendo quale medicina prendere per calmare quei bollori sessuali. Mentre andavo dal dottore convinto che sarei tornato a casa rassicurato e guarito con una eventuale terapia medica. Beh, ve lo devo dire sono tornato a casa con molto di più che un pezzo di carta e qualche parola confortante del dottore, ora vi racconto tutto l'accaduto: "Hiii! Hiii!! Hiii!!!" Ancora mi viene da ridere a pensare quello che e successo. Giunsi all'ambulatorio del dottore nel tardo pomeriggio: ero nella sala d'aspetto, che attendevo di essere chiamato alla visita, e appena uscito un paziente entrai io nel suo studio. Il dottore non era un gran che come uomo: ma il suo modo professionale mi mise a mio agio, facendomi accomodare sul lettino mentre cominciavo a raccontare tutto anche l'attrazione verso lo stesso sesso. Non so come mi parvero che gli suoi occhi mi fissa in un modo strano, come se mi volesse fottere lì all'istante, e appena incrociava il mio sguardo che subito rivolsi lo sguardo a terra, ma era troppo tardi: mi sono accorto che il porco si eccitava e in particolare come descrissi i corpi dei miei compagni di calcio, non badando al mio racconto mi stava guardando con molto interesse, come un cacciatore e la sua preda. Poco dopo si alza in piedi, mentre io con lo sguardo perso notai nei suoi pantaloni un improvvisa erezione, duro e irrequieto che si muoveva in quella stoffa, mi colse di sorpresa e un battito cardiaco accelerato comincia a farmi sudare freddo, non sapevo dove guardare, mi sentivo imbarazzato davanti a lui, ma non feci niente per andarmene. "Adesso da bravo paziente si spoglia nudo, e si avversa prono sul questo lettino!!" "Cosa nudo?" "Si, nudo! Non vuole guarire dal desiderio dei maschi... in particolare il cazzo!?" "Ha certo? Scusa Dottore rimedio subito!!!" Senza obiettare e facendo il finto tonto seguii i suoi ordini come una brava cagnetta da montare, mentre lui silenziosamente chiude a chiave la porta per non essere disturbato da eventuali pazienti. E dopo si ritira in disparte per darmi tempo di spogliarmi, anche se ero stupefatto per la situazione in quel momento, e contemporaneamente immensamente eccitato che un maschio mi desiderava. Il Dottore mi guarda senza farsi alcun scrupolo, sapendo dove andava a parare, mentre io, mi tolgo la giacca, la cravatta e la camicia, tiro giù i pantaloni, rimanendo con solo le mutande bianche tipo cagi. Il Dottore rimase esterrefatto dalle mie cosce muscolose e senza peli tanto che fece cenno di levare anche le mutande. Io, come una brava troietta feci finta di non capire, mentre lo vedevo riflesso ai vetri dell'armadietto delle medicine che il Dottore si eccitava toccandosi la sua patta durissima dei pantaloni, mentre ero piegato a raccogliere i vestiti, non so come, mi venne l'idea di approfittare di quella situazione allargando le chiappe in modo da provocarlo e mostrare meglio il buco nero del culo, lui il porco stava in quell'angolo e poteva sbirciare il mio culetto sodo e rotondeggiante, anch'esso completamente senza peli. Il Dottore impassibile fece un sorriso smorto, e capiva che stavo al suo gioco. Mentre ero completamente nudo, che nel frattempo lui si avvicina e contemporaneamente mise i guanti di lattice, quindi mi sospinge sul lettino dicendo: di girarmi e mettermi prono sul lettino mentre lui si inginocchia dietro e nel frattanto unse il dito con della vaselina, non mi diede tempo di dire (A) che già sentivo a stuzzicarmi l'ano. Il dito mi fece irrigidire la schiena, ma non feci alcuna resistenza anzi, allargai le gambe. "Mi farà male?", dico tremante come una donnicciola. "Può darsi? È la tua prima volta, no?" "Sì, certo!!" "Non ti preoccuparti sto ungendo bene il retto anale, ma lei resista e rilassati, lo sentirai di meno il dolore!!", dice con calma mentre con le dita unte di vaselina prepara all'atto finale. Il furbastro ha capito che io... faccio finta di essere ingenuo, ha capito molto bene che ci stavo a fare i giochetti con lui, anche io ho capito le sue vere intenzioni poche pulite verso il mio culetto, si vedeva dai suoi sguardi lascivi da porco che non era la prima volta che si fotte un culo di maschio. "Non saprei dirti così su due piedi, ma per esempio? Così, tanto per parlare, devo farti una terapia d'urto e devo guarirti dalla sindrome del cazzo, ora ha capito!?" "Speriamo che la terapia funziona, Dottore!!", dico a voce bassa e chiara. "Questa terapia e molto richiesta dai pazienti che ritornano contenti per altre sedute!!", disse con un sorrisetto ironico. "Speriamo Dottore che funziona, non vedo l'ora di provare questa terapia d'urto e ritornare per altre sedute!!", dico con molta civetteria e chiudendo il discorso.

Non aspetta un minuto che già vengo da lui successivamente posizionato e con un dito me lo ficca dentro tutto di un colpo, io lascio sfuggire un gemito di dolore quando il dito affonda deciso, mentre lo sento spaziare dentro al budello del retto che lo agita da palpare con prudenza la prostata. "Oh mamma, che dolore!!", dico fra me.. mentre quel dito continua a frugarmi a fondo nel buco del culo, mi sento perso come maschio. Il Dottore invece mi ordina di rilassarmi e dilatare le chiappe, mentre infila nel buco del culo un altro dito, provocandomi un fremito nella schiena, poi tre, e quattro... io non mi aspettavo di eccitarmi e nella foga rilassai i muscoli del culo tanto da cominciare a gemere ad alta voce e ad urlare di piacere, anche perché ero venuto sporcando di sperma il lettino. "OK!", dice soddisfatto mentre tira fuori i diti dal mio culo. A quel punto il Dottore eccitato si alza in piedi sfilando il guanto, mi sembra che si stava abbassando i pantaloni e mostrava qualcosa di molto lungo, non ebbi il modo di vedere molto bene che si trattasse di un attrezzo medico o del suo bel cazzone duro, ma detto fatto il porco mi tira giù dal lettino sempre tenendomi fermo sopra a esso, e poi da dietro sempre a carponi tanto che me lo struscia nello spacco del culo da farmelo sentire e cominciando a penetrarmi nel foro del culo ormai allargato dalle sue ispezioni anali. "Che Fai! Dottore, hai forse cambiato terapia d'urto!?" "Stai zitto checca, e prendi sto bel cazzone duro in questo bel culo da maschio!!" Senza aspettarmelo fu completamente addosso, sentivo il suo cazzone duro da stallone nel mio povero culetto vergine! E infatti prima sento la sua cappella, centimetro dopo centimetro, lui spinse tutto dentro la sua lunga asta fra le mie piccole sode chiappe inviolate! Mi penetra sverginandomi io, urlo di dolore. "Aaaahi!!!", gemetti da irrigidire le chiappe. "Su da bravo frocio, rilassati... sennò non saprai mai... se ti piace il cazzo o la fica!!", disse deciso lui mentre spingeva più forte nel mio culo, ed io, invece aggrappato al lettino ricevevo la sua stanga durissima. "No! no, e molto grosso!! Dottore, tiralo fuori, mi fai male!!" Le mie urla si fanno sempre più insistenti. "Resisti e sopporti il dolore ragazzo, se vuoi sconfiggere la voglia del cazzo? Lo devi prenderlo tutto nel culo senza godere!! Sennò sei perdutamente checca!!!", disse tenendomi ben afferrato per le mie anche e tirando a sé mentre spingeva con maggiore energia. "Sìììììì... hai ragione, lo voglio tutto nel culo!! Dottore. Così saprò se sono frocio o no!? Aaaaahhhiaaa!!!" "Allora frocio rilassati e allarga per bene le chiappe, e non gridare che ci sentono la fuori!!", disse mentre da un altro colpo di reni. "Aaaaaahhhhiaaaaa!!!", gridai dal troppo dolore. Senza aspettarmelo mi mette una forte mano sulla bocca e contemporaneamente da un altro forte colpo che finalmente è tutto dentro di me! "Mmmh!! Mmh!! Mmmmh!!!!!", mugolai e dimenai le anche per scrollarlo di dosso. Ma ormai era fatto, il Dottore ha espugnato la (Porta Pia), lo sta conquistando come i Bersaglieri centimetro su centimetro fino a raggiungere il foro del Vaticano, e me ne sono accorto, quando ha immerso tutto quella bella salsiccia di carne dura dentro al mio ano non più vergine. Senza mai fermarsi inizia a battermi dentro metodicamente, vigorosamente a stantuffare e dilatarmi completamente il retto anale da sentire poco dopo le sue palle dure e pelose sbattere sul buco. Il mio povero culo è completamente coperto di minute gocce di sudore e il suo liquido di per-eiaculazione.

Da quella fottuta infuocata, io rivedo il suo volto ancora riflesso ai vetri dell'armadietto delle medicine che gli affiorava delle smorfie di godimento, in cui però a tratti affiorava anche lievi ondate di piacere. Sentivo il mio culo in fiamme e il cervello vuoto, mentre lui pur dando dentro con evidente gusto e dotato di una notevole resistenza mi fotteva, mi fotteva, mi fotteva. Tremante dal lieve dolore e un forte godimento, artiglio di continuo il lettino e tento invano di rilassarmi. Tutto questo sembrava di farlo godere infinitamente! Avanti e indietro, avanti e indietro aumentando sempre più il ritmo. Il porco me lo infila per ben quaranta volte consecutive tutto fino alle sue palle dure e pelose. Lui ha un'aria trionfante e contemporaneamente compiaciuta di aver espugnato una fortezza, il suo forte corpo nervoso guizza ad ogni colpo e finalmente, dopo una cavalcata che sembrava non dovesse avere mai fine, mi scarica tutto il suo sperma dentro lo strettissimo canale con un lungo mugoliiio di intenso piacere, stringendomi a sé, ed io come una troia vengo subito dopo di lui! Mentre ancora sborrava a fiume sulla mia schiena, in quando ancora gemevo e godevo come pochi. Lo stallone dietro di me decise di concedersi altri bis e ricomincia ad incularmi a più non posso, e sempre da dietro mi ingroppa più vigorosamente. Poi il Dottore si rilassa ansante e soddisfatto e si stacca dal mio povero culo del tutto squassato. Mi ritrovai in poco tempo "immerso" in un "mare" di "sperma" che mi colava su tutto il corpo. Io, e il Dottore, stanchi e sporchi, sudati ci sdraiammo e poi lui si riveste. Io invece ho un'aria da cane bastonato. Finito la visita gli chiesi di pagarli la parcella, lui rise baciandomi, e disse: che lo avevo già pagato in natura, che ero perdutamente passivo e gay, dovevo scordare la fica e godermi la vita con dei bei cazzi duri nel culo. Abbracciati ridemmo insieme, ci salutammo e un arrivederci a presto per altre sedute. Mi rivesto e uscii e capi di essere perdutamente gay con culo-rotto. Le settimane successive uno dei tanti allenamenti della squadra con qualche giro di campo e due palleggi e qualche tiri a porta con Gianmarco, un ragazzotto biondo che appena entrato da poco nella squadra come portiere. Entrambi non ci siamo accorti nella foia del gioco di stare soli in campo, mentre la squadra erano nei spogliatoi e appena entrati i compagni di gioco compreso l'allenatore erano tutti vestiti e stavano andando via lasciandoci soli, e mentre l'allenatore mi lascia a me l'onere di chiudere lo spogliatoio. Ero in piedi a togliermi la maglietta compreso il pantaloncini e mutande, mentre vedo Gianmarco sfilare le mutande mostrando un bel cazzo niente male in erezione, segnato da vene in rilievo e una enorme cappella gonfia di piacere, e mentre lui si sentiva osservato da me lestamente entra completamente nudo nella doccia, eccitato a vedere quelle belle chiappette bianche e robuste che camminavano in modo sexy, era da una settimana che non scopavo con il Dottore e la voglia di essere fottuto da un maschio giovane mi faceva perdere la testa. Alcune volte mi sentivo anche imbarazzato davanti ai compagni di squadra nel vederli nudi, e fantasticare di nuovo sui loro cazzi e scegliere il più dotato della squadra che era Marcello, lui invece è lì davanti a me nudo a disposizione: alto, muscoloso e un fisico bello scolpito, degno di un olimpionico. Sotto la doccia cominciava a bagnarsi poco alla volta. Prima i suoi lunghi capelli biondi, all’altezza delle spalle, dai quali l’acqua scende e con le mani sfiora le sue poderose chiappe. Poi, si volta mostrando a me il suo bel cazzo grosso in riposo.

Eccitato a vederlo sentivo la sborra salire al cervello. Tutto quel bel fisico che esplodeva davanti ai miei occhi. Era bello vedere quel corpo mentre si contorceva sotto i flussi dell'acqua. Cerco di smorzare l'eccitazione andando anch'io sotto la doccia ad iniziare a menarmi il cazzo, in quando avevo voglia di un bel cazzo duro al culo da masturbarmi a manetta, mentre ero ancora lì del tutto eccitato e pensare a Gianmarco che stava nella doccia accanto, mentre il flusso dell'acqua nascondeva i miei lamenti. Ero sotto la doccia e godevo con intento a menarmi il cazzo che scoppiava nelle mie mani, mentre l’acqua attraversa tutto il mio corpo passando per il torace e il mio cazzo. Con il sapone mi strofino dappertutto, lentamente, e con la schiuma maneggio tutto la lunghezza del mio tronco di carne dura. A poco a poco la schiuma va via ed io, continuo a masturbarmi. Mi appoggio su una parete divaricando le gambe con una mano faccio su e giù, mentre con l’altra infilo due dita in bocca e poi li ficco nel mio buco nero voglioso di cazzi duri. Muovo la mano pian piano e poi sempre più veloce fino a quando, grido il suo nome. Non so quando tempo stetti lì, ma sicuro non mi accorsi che dietro a me c'era lui immobile, quello che stava vedendo gli crea una erezione. Nel vedermi alla pecorina con la faccia rivolta al muro che mi dimenavo a più non posso sotto il getto dell'acqua che colava sul mio bel culo che veniva trapanato dai miei diti lussuriosi. Al biondino si vedeva che ci prendeva gusto nel vedermi porco e si tirava delle gran seghe mentre io gemevo e mi contorcevo sotto il flusso della doccia. Non mi composi sono in calore a tal punto che non riusci a muovermi, anzi continuavo nel masturbare a manetta entrambi i sessi, e con lo sguardo da troia mi giro verso di lui e mi passo la lingua sulle labbra e lo invito a fottermi il culo. Gianmarco nel frattempo aveva il cazzo già duro e si masturba mentre esprime mugoli di approvazione per lo spettacolo indecente che davo da gran puttana con il culo all'aria che lo imploravo di fottermi. Il poveretto non ne potette più... gli sale un eccitazione tale che entra si avvicina a me senza pensarci su stacca le mie dita dal buco voglioso, ed inizia a ficcarmelo tutto nel culo quel bel cazzone grosso e duro, io non mi scomposi affatto. Avevo già il buco del culo aperto e scafato, e lui il maschione non trova molta resistenza ad infilare quel bel salsicciotto di carne dura da 25 dentro al retto che io da brava troia sussultai. In preda quasi ad un raptus di goduria lui inizia a sbattermelo come non mi era mai capitato con il Dottore. Io ebbi una reazione inaspettata sorpresa, ma non mi scomposi di tanto, rimasi a quelle bordate tremende. Non so... come mi venne l'idea di valutare le scopate del Dottore con Gianmarco, anche se la prima fottuta ci mise tempo facendomi godere come una troia, mentre la seconda fottuta vengo sbattuto in un modo diverso, molto vigoroso e incisivo, efficace da sentire il suo cazzone vibrare nel mio retto da esplodere, in modo completo, mai avevo goduto così tanto neanche con il Dottore, che in effetti giova di essere più giovane. Io invece godevo come un porco ed iniziai anche a lasciarmi andare a delle parole che mi facevano salire la sborra fino al cervello: dai... sbattimi maschione cazzuto che sei... dai fottimi con sta mazza dura, dai maschiaccio fottimi, fottimi tutto il culo, e mentre mi sbatteva da porcozio... io, mi giravo a guardare il suo viso che grugniva dalla goduria dicendomi: cazzo che culorotto che sei... ed a ogni bordata lo sentivo gemere. Non ce la faceva più stava per sborrare, lui estrasse la mazza bella dura dal mio culo voglioso, mentre i suoi grossi coglioni stavano per far schizzare quella sborra ne uscì tanta a schizzi che si mischia con l'acqua della doccia e finire nello scarico.

Voleva farmi vedere quanta sborra usciva dal suo cazzo, fu un grande godimento indimenticabile, anche se il biondo non si aspettava che gli prendevo il cazzo nelle mie mani, era ancora duro e lo mise per la prima volta nella mia voragine bocca ed iniziai a tirare un bel pompino da infarto, mentre lui si dimenava e senza aspettarlo gli infilai un dito medio nel suo buco del culo, facendolo sussultare dal godimento e fargli fare un altra bella schizzata di sborra bianca tanto da contorcersi come un maiale. Al porcellino non gli basto il pompino, voleva che continuavo a ficcare il dito nel suo culetto vergine, mentre con l'altra mano passai sul suo petto ancora senza pelo, il suo cazzo era una fontanella sborrava tanto da dissetarmi nella mia bocca da troia. Entrambi spompati al massimo e stanchi dal troppo fottere ci ricomposi, stremati e contenti andammo via sul tardi salutandoci sicuri di rivederci al più presto per altre allenamenti di sesso.





By Mimi

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