Alberta

Scritto da , il 2010-03-22, genere trio

Mi chiamo Alberta, sono una donna di 58 anni, minuta ma con le curve al punto giusto e faccio la casalinga.
Mi piace  il sesso ma non sono una fanatica di cose strane, con mio marito l’intesa sessuale è ancora buona dopo molti anni di convivenza e  ci soddisfiamo reciprocamente , al massimo usiamo talvolta  il vibratore, fingendo di avere  un altro uomo nel letto.
Questo succede perché molti anni fa ci è capitato inaspettatamente ci è piaciuto, ma non si è più ripetuta l’occasione e noi non siamo andati a cercarla.
Eravamo stati invitati al matrimonio di una sua nipote e per l’occasione avevo indossatoun abito leggere, era estate, abbastanza corto, reggiseno di seta a balconcino, perizoma a filo bianco, calze autoreggenti e scarpe con un tacco abbastanza alto.
Dopo la cerimonia  il pranzo di nozze si svolgeva  in un Hotel fuori città, dove  il ristorante era famoso per la sua cucina.
A tavola mi sono seduta  alla destra di mio marito e alla mia sinistra si è seduto un ragazzo giovane che si è presentato come compagno di squadra dello sposo, un calciatore semi-professionista.. Il pranzo è cominciato come di solito in questi casi una sfilza incredibile di antipasti, accompagnati da  un delizioso vinello bianco molto  fresco  e all’apparenza leggero.
Il mio vicino, Roberto, scambiava con me commenti sui presenti e mi raccontava delle sue prestazioni sportive, ma non mancava di riempirmi il bicchiere del vino ogni volta che  il livello scendeva ed io, un po’ per il caldo, un po’ per accompagnare  le portate lo vuotavo piuttosto in fretta.
Terminati gli antipasti ed  in attesa dei primi, sento premere contro la gamba destra quello di Roberto, quasi inavvertitamente, ma  il contatto rimaneva costante, certamente  non era  un caso.
-Vuoi vedere che questo bel tipo ci vuole provare? –pensai dentro di me- vediamo cosa vuole fare.
Come per aggiustarmi il vestito mi alzai sulla sedia e quando mi rimisi a sedere feci in modo che la mia gonna si alzasse sino a lasciare scoperto il bordo delle autoreggenti.
Era una cosa che non avrei mai fatto da sobria,  ma il vinello mi stava scaldando e Roberto continuava a riempirmi il bicchiere, ma la sua conversazione stava prendendo una piega diversa, ormai faceva solo e più battute sulle commensali piuttosto spinte per poi passare ad elogiare la mia bellezza,la mia eleganza e  il mio fascino.
Continuò a parlare e farmi bere durante l’assaggio dei primi, ma terminati questi, sempre con la sua gamba premuta contro la mia, con noncuranza appoggiò la sua mano sinistra sulla mia coscia, ben sopra  il ginocchio, esercitando una leggera pressione.
Rimasi un attimo interdetta non sapendo cosa fare, la cosa non mi dispiaceva troppo, essere sottoposta alle attenzione di un ragazzo molto più giovane mi dava un senso di euforia.
Guardai verso mio, marito,lo toccai con un gomito e gli feci cenno con la testa di guardare verso le mie gambe.
Era già anche lui piuttosto alticcio, mi sorrise e senza parlare appoggio la sua mano destra sulla mia coscia,  molto più in su di quella di Roberto,.sopra il bordo delle autoreggenti, a contatto con la pelle nuda. Per effetto di questo movimento la mia gonna si alzò ulteriormente e scoprendo il bianco del perizoma.
Roberto non perse tempo a far salire la sua mano e mi ritrovai con le mani dei due uomini  vicine all’attaccatura delle cosce e quasi inavvertitamente aprii le gambe per facilitare  il toccamento.
Con l’arrivo dei secondi gli uomini tolsero le loro mani, ma io sentii crescere l’eccitazione,  i miei capezzoli si erano induriti e mi accorgevo che un umore stava cominciando a bagnarmi la passerina.
I due uomini si guardarono un attimo, mio marito fece  un canno col capo a Roberto, posò la mano sulla coscia, salì sino a toccare il perizoma, lo scostò e cominciò da accarezzarmi.
Roberto non aspettava altro e la sua mano raggiunse subito quella di mio marito e  i due porci iniziarono a turno a toccarmi la figa, alternandosi a mettermi entro le loro dita. O ero ormai partita per  il vino e l’eccitazione.
Roberto tolse la sua mano, prese la mia e se la posò sulla patta dei pantaloni per farmi sentire la durezza del suo membro, che sembrava di dimensioni notevoli.
Non potei fare a meno di dargli una strizzatina, allora lui avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò? –Vedo che  ti piace toccare  il mio cazzo, lo vuoi provare?.
Annuii con il capo, lui si alzò e si allontanò improvvisamente, lasciandomi stupita, mentre mio marito continuava il suo lavoro con le dita e ormai erano due che entravano e uscivano dalla mia giga, ormai ridotta ad  un lago.
Dopo qualche minutò Roberto tornò con un sorriso, si avvicinò a mi marito, gli disse qualche cosa a bassa voce e al suo cenno di assenso si risedette vicino a me.
-Ti ho preparato una sorpresa, ho prenotato una camera e quando avremo finito di mangiare andremo a darci una rinfrescata tutti e tre.- .
Mi sembrò interminabile arrivare alla fine del pranzo, con le due mani che smettevano di toccarmi solo per mangiare  il dolce.
Quando fu il momento di alzarci, io ero talmente brilla da non reggermi in piedi, ci congedammo dagli sposi, Roberto ci fece  un cenno, si avvicinò al portiere dell’albergo per ritirare la chiave della stanza, che tutti   raggiungemmo quasi barcollando.
Appena entrati Roberto accese  la tv su un canale che trasmetteva  un programma di musica, si sedette  insieme  a mio marito sul bordo del letto e mi disse-Adesso facci un belo spogliarello ballando, e cerca di essere sensuale come una danzatrice del ventre.
Sono sempre stata una brava ballerina, cominciai quindi a muovermi sinuosamente, fece cadere subito il vestito, poi slacciai il reggiseno, feci scivolare  il perizoma e continuai a ballare accarezzandomi  tutto il corpo, particolare  i seni e l’interno delle gambe.-
Roberto e mi marito si spogliarono velocemente, mi presero per mano e mi portarono sul letto. Mio maritò mi allargò le gambe, scese con la sua testa  sulla mia passerina e cominciò a lapparmi il clitoride, poi penetrò con la lingua la mia figa infiammata leccandomi delicatamente. Roberto si pose di fianco al mio viso, con il suo cazzo in piena erezione, lo portò vicino alla mia bocca e mi ordinò. _Succhiamelo, fammi vedere come sei brava affare  i pompini.-
Non mi feci pregare, lo presi in mano iniziai a leccare la cappella , poi i testicoli, accarezzandolo , infine me  lo infilai in bocca succhiandolo con passione.
Questo gioco continuò qualche minuti , poi gli uomini si diedero il cambio, mio marito in bocca e Roberto si mise a leccarmi la figa, aiutandosi anche con le  dita, facendomi un ditalino con tre dita nella figa, e quando furono ben bagnate, me ne infilò una nel buchetto, iniziando ad allargarlo, con il chiaro intento di prepararmi per un’inculata.
Mentre  mio marito continuava a farsi succhiare Roberto, si alzò, mi venne sopra e cominciò a scoparmi con colpi lenti e profondi, facendomi raggiungere subito l’orgasmo, ero da troppo tempo in uno stato di eccitazione incredibile e non potevo fare a meno di godere.
Mi diedero un attimo di tregua, poi fu mio marito a scoparmi mentre Roberto mi metteva  il suo uccello in bocca.
Ad  un certo punto Roberto chiese a mio  .marito-E se lei facessimo una doppia penetrazione, io in figa e tu in culo, però poi ci scambiamo.
Non avevo mai fatto una cosa del genere, ero abituata a farmi prendere da mio marito in tutti i buchi, ma non avevo mai fatto sesso con due uomini insieme e sicuramente se non avessi bevuto tanto non avrei accettato, ma ormai ero talmente sbronza che volli provare.
Roberto si sdraiò sul letto, io gli salii sopra porgendo il sedere verso mio marito, che dopo aver aspettato che il cazzo di Roberto fosse ben infilato nella mia figa, avvicinò la sua cappella al mio buchino bagnato dai succhi della mia figa, diede una piccola spinta, poi con solo colpo mi penetrò.
I due uomini rimasero un attimo fermi, poi presero un ritmo alternato, scopandomi e inculandomi  con grande piacere, loro e mio.
Entrambi si trattenevano dal venire, perché volevano ancora scambiarsi le posizioni,, io invece mi lasciai andare e raggiunsi un altro orgasmo gridando, Porci , mi fate godere come  una troia,sono la vostra vacca, riempitemi figa e culo con la vostra sborra.-
Gli uomini si scambiarono posizione, continuarono a penetrarmi ma ormai  non potevano più trattenersi, prima venne mio marito nella figa e poi Roberto nel culo.
Mi lasciarono riposare qualche istante  poi vollero fare una doccia tutti  e tre insieme, lo spazio era molto stretto e a fatica  riuscimmo ad entrare far scorre l’acqua. Gli uomini mi misero in mezzo cominciando ad insaponarmi con articolare cura le tette la figa e il culo e mi masturbarono sino a farmi godere nuovamente sotto un getto di acqua calda, fu poi la mia volta di spampinarli a turno, farli sborrare sul mio corpo  e poi lavarmi con cura. Ci asciugammo e ci buttammo sul letto sfiniti, in pochi istanti mi addormentai.
Quando riaprii gli occhi era già sera inoltrata, mio marito dormiva beato accanto a me, ma di Roberto non c’era più traccia.
Svegliai mio marito, ci rivestimmo ancora stanchi per quanto avevamo fatto, ma appagati e felici.
Da allora non ho più ripetuto l’esperienza, ma mi resta un ricordo indelebile e piacevole.
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