Prima notte indimenticabile

Scritto da , il 2010-03-16, genere sadomaso

Leggo dal mio diario gli appunti che mi riportano alla mente la mia prima "notte indimenticabile". E' venerdì 14 ottobre 2005, alle 18 e qualche minuto lascio l'ufficio e mi metto in macchina. Da circa quattro mesi sono la schiava di Padron Fabio e Donna Maura, e mi sto dirigendo verso la loro casa. Piove da due giorni, l'umidità è al top e accuso anche un po' di freddo. Arrivo a destinazione, suono il campanello, mi viene aperto il cancello e parcheggio l'auto nell'ampio seminterrato della villetta. Salgo le scale e sulla soglia mi attende Donna Maura. Mi metto in ginocchio, la saluto baciandole i piedi e lei, con fare risoluto, mi  molla un calcio che mi colpisce all'interno di una coscia e mi ordina:"Vai a spogliarti ed esci completamente nuda. Forza Schiavetta, hai 30 secondi". A spogliarmi completamente in 30 secondi non ce la faccio, così quando esco dallo sgabuzzino mi arriva un altro calcio, stavolta nel culo, e il rimprovero di Donna Maura. "Brutta bastarda, ti avevo dato 30 secondi e ci hai messo quasi due minuti. Quand'è che imparerai a ubbidire come si deve? Forza, andiamo in bagno". A quattro zampe raggiungo il bagno, mi stendo a terra supina, Donna Maura alza la gonna, si toglie le mutande, si accovaccia e mi piscia in bocca. Si rialza, accenno a rialzarmi pure io e mi arriva una scarpata poco sotto le tette. "Chi ti ha detto di rialzarti, schifosa maiala?". Si gira, si accovaccia di nuovo, io capisco e le faccio lingua in culo. Dopodichè apro la bocca e lei, in bocca, mi caga. Finita l'evacuazione e mangiata la sua merda, le pulisco il culo con la lingua. Lei controlla con la carta igienica che il lavoro sia stato fatto bene, mi fa mangiare la carta igienica e mi ordina:"Stai qui che ha bisogno anche il Padrone". In quella arriva Padron Fabio e Lei Gli dice: "Caga nel water perchè la bastarda ha già mangiato". Così fa il Padrone, non prima d'avermi pisciato in bocca. Alla fine gli pulisco il culo con la lingua, lui controlla e mi fa mangiare la carta igienica, poi mi prende la testa e me la infila nella tazza facendo partire lo sciacquone. Con la lingua faccio le veci dello spazzolino e, una volta ultimata l'operazione, vengo portata a quattro zampe, con l'accompagnamento di due o tre poderose pedate nel culo, in cucina dove devo preparare la cena e riassettare un po'. Metto il grembiule arancione d'ordinanza e le ciabatte, trovo una decina di piatti sporchi nella  lavastoviglie che devo lavare a mano (non mi è permesso l'uso dell'elettrodomestico), guardo tra i surgelati e vedo del pesce persico nonchè qualche tortino al cioccolato. Decido quindi di preparare un risotto al pesce persico, piatto unico, e di mettere nel forno due tortini. La cena viene apprezzata:a modo loro, ovviamente, cioè senza rimbrotti e senza frustate. Seguo la cena in ginocchio di fianco alla tavola, pronta a scattare a ogni Loro comando. Tutto procede per il meglio, quindi sparecchio e servo il caffè. Ma il diavolo doveva metterci la coda: mentre sto asciugando i piatti, uno mi cade per terra e si rompe. Apriti cielo! Arriva come una furia Donna Maura con un frustino in mano e mentre me lo fa "assaggiare" sulla schiena e sulle chiappe mi urla:"Puttana bastarda, essere inetto e dannoso, ti pentirai amaramente di ciò che hai fatto!" E Padron Fabio, sopraggiunto nel frattempo, rincara la dose:"Adesso raccogli i cocci con le mani e poi ti facciamo passare la voglia di rompere ciò che non è tuo". Raccolti i cocci vengo denudata e portata a calci, sempre a quattro zampe, nella stanza trasformata in un piccolo dungeon. Lì vengo messa in piedi contro il muro e Padron Fabio, con una canna dura, mi colpisce le chiappe e il retro delle cosce, mentre Donna Maura con una frusta lunga mi verga la schiena. Dopo vengo messa su un lettino ginecologico, mi vengono alzate le gambe  che vengono messe nelle apposite "forchette" e lì chiuse, le mani mi vengono legate, tramite manette, alla struttura che sta sotto al lettino e in vita vengo immobilizzata con una cinghia. La canna dura è passata nelle mani di Donna Maura, che mi colpisce il seno e le cosce, anche all'interno, mentre Padron Fabio con un flogger a punte fini mi frusta la figa e la pancia. Poi, con l'aiuto di Donna Maura che mi apre le chiappe, mi frusta anche il buco del culo. Infine Donna Maura, con la canna dura, mi colpisce sotto la pianta dei piedi:quattro volte sotto il destro, quattro volte sotto il sinistro.  Che dolore! Acutissimo, lancinante, che va dritto al cervello:il più grande che io conosca. Dopo questa pratica, che si chiama "bastinado" vengo fatta scendere. Faccio fatica a camminare per il dolore ma loro non se ne danno per intesi:mi ordinano di fare il giro della stanza sei volte e io devo eseguire. Poi mi mettono delle polsiere e delle cavigliere. Io chiedo di fare la pipì ma il permesso mi viene negato. Prendono degli aghi e due, uno di qua e uno di là, mi vengono infilati all'interno del buco del culo. Quindi, grazie alle polsiere e alle cavigliere, mi aggianciano a dei ganci che sono nel muro. Mi infilano aghi nel seno e nelle grandi labbra, poi  spengono la luce e mi augurano la buonanotte. Potete immaginare che notte! Terrorizzata dall'idea di pisciarmi addosso, col freddo che sentivo sempre più col passare del tempo e coi dolori che mi portavo appresso. Al mattino entra Donna Maura e mi dice:"Essere inutile, hai passato bene la notte?". Al che io rispondo (per dovere)di si e chiedo:"Potrei fare la pipì?". "Tutto a suo tempo" risponde lei. Mi slega, con molta calma mi toglie gli aghi godendo, secondo me, del fatto che io soffra per la vescica che mi sta scoppiando. Poi, finalmente, mi dà il permesso di pisciare. "Ma in giardino, come i cani". Tanta era la voglia di pisciare che manco mi accorgo che sono nuda sotto la pioggia. Rientro e, come niente fosse, Donna Maura mi ordina di pulire la casa. I piedi mi fanno male, ho dolori un po' dappertutto ma, da brava schiava, devo ubbidire. Donna Maura mi segue passo passo col frustino in mano, che ogni tanto usa per pungolarmi. Ma ormai il peggio era passato. E quella è stata la mia prima "notte indimenticabile". Ne seguiranno altre.   Per la cronaca, camminare sabato, domenica e lunedì s'è rivelato molto difficoltoso per il dolore. E solo al mercoledì ho ripreso a camminare regolarmente.

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