Pioggia Dorata

Scritto da , il 2010-03-09, genere pissing

Era un pomeriggio di fine estate e io non avevo nessuna voglia di lavorare. Stavo in auto e controllavo sul palmare le mail dell’azienda. Scaricando la posta, tra lo spam, mi è apparso agli occhi un messaggio pubblicitario di un sito di annunci. Lo linkato e mi sono trovato invaso di annunci di puttane che offrivano le loro grazie. Non sono mai stato un grande puttaniere, non perché nutro dei pregiudizi, ma perché ritengo che sia troppo complicata e dispendiosa in termini di denaro e di fatica la ricerca della puttana giusta.
Scorrendo gli annunci, la mia attenzione cade sulla foto di una bellissima ragazza giovane, la quale si vende come esperta nell’arte del pissing. Credo che sia superfluo spiegare di cosa si tratta, comunque penso che un cenno lo meriti. Il pissing, l’weting, la pioggia dorata,  sono termini che riassumono in una parola, la pratica di pisciarsi addosso. Esiste tutto un mondo di appassionati del genere che è molto più numeroso di quanto si immagini. Per quel che mi riguarda,  adoro vedere la figa, meglio se depilata, che aprendosi, lascia andare un getto di piscia copioso e caldo. Se poi ho la fortuna di avere la visuale dal basso verso l’alto, la cosa diventa sublime.  Adoro farmi psciare addosso, e adoro vedere le la figa che piscia. Mi piace anche donare il mio piscio se il partner lo chiede.  Ho fatto la scoperta, per caso una decina di anni fa. Se prima qualcuno me ne avesse parlato gli avrei dato del matto. Ma questa è un’altra storia e forse merita un altro racconto.
Annoto il numero di telefono che c’era sull’annuncio, e chiamo.  Ci accordiamo sul prezzo e in meno di venti minuti la raggiungo. Apre la porta una strafiga, meglio ancora di come appariva in foto. Gentile profumata e svestita di: perizoma, autoreggenti, e una camicia bianca trasparente che metteva a nudo il suo bellissimo seno.  Mi chiede cosa può fare per me e cosa mi piace.  Le rispondo: “ mi piace il tuo meraviglioso corpo, giovane e scolpito, voglio toccarlo e leccarlo tutto, e voglio bagnarmi con la tua pioggia d’oro”. Lei acconsente, si sdraia sul letto, le tolgo il perizoma  e le assaggio la figa. Bellissima, rosa chiaro, profumata e dopo poco  anche  bagnata . Avevo il cazzo che mi scoppiava, avrei voluto scoparla, ma non intendevo rinunciare a vederla pisciare. Cosi le ho chiesto di succhiarmi il cazzo e di tenersi pronta. Quando ormai stavo a un passo dal venire, siamo andati in bagno, mi sono seduto sul bidè, e lei in piedi di fronte a me, allarga la figa e mi piscia  sul petto.  Vedo il liquido uscire e colpirmi, poi lo sento colare, è caldo è profumato è fantastico. Con una mano le tocco il culo e con l’altra mi masturbo.  Appena la sua pioggia, colando su di me, raggiunge il cazzo, con un urlo e uno getto potente sborro su di lei che intanto mi stava regalando le ultime gocce del suo prezioso nettare. Esausto, raccolgo le ultime forze e le asciugo la figa con la lingua, assaporando avidamente quella poca piscia che è rimasta. Ancora oggi a distanza di mesi, quando ripenso a quel giorno, la rivedo e i miei pantaloni cominciano a gonfiarsi.

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