Con mia suocera

Scritto da , il 2013-01-10, genere tradimenti

Mia suocera è una bella e solida signora di più di 60, portati con grande femminilità. Mia moglie non me la dà più, adducendo varie motivazioni; Cose di donne, il ciclo, lo stress da figli e via dicendo. Da tempo però mia suocera mi manifesta grandi attenzioni e nn mi lesina sorrisi ed occhiate, ma nn del tipo che si riservano ad un genero. E' vedova da anni ed io sono in attesa di un suo momento di debolezza per togliermi le voglie. L'altro giorno eravamo soli in cucina, mi chiama spesso per farle lavoretti di casa e mentre prendiamo un caffè, si abbandona ad un piantino di come si senta sola, di come nn ha nessuno a farle compagnia o a darle attenzioni che ancora merita, e cose così. Non è vero, perchè tra me, mia moglie ed i figli, siamo spesso da lei, per varie ragioni, così come svariate volte al giorno lei viene da noi, abitando nella stessa palazzina. Insomma, la abbraccio per consolarla, ma colgo col suo pianto l'occasione per dirle che anche io sono solo, perchè con sua figlia nn ho più rapporti. Nel suo sguardo leggo stupore ma anche interesse. Le passo la mano sulla schiena come nn avevo mai fatto, e sento una reazione di sussulto. Mi afferra la mano e poggia la sua testa sulla mia spalla. Così abbracciati la invito a sederci sul divano. Mi segue, non conoscendo affatto le sue intenzioni, ma conoscendo benissimo le mie. La consolo e le rivolgo parole di conforto. Lei mi accarezza il petto, enumerando le mie qualità e continuando a lisciarmi. Dopo poco l'ho grosso da far male, allora giocando il tutto per tutto le chiedo se posso mettermi un pò in libertà, perchè mi sento comprimere nei vestiti. "Fai tutto ciò che vuoi" risponde. Io allora slaccio la cintura e allento il jeans, infilo la mano nei boxer e con più visibilità possibile estraggo per un attimo il mazzo diventato duro, lo esibisco brevemente e lo risistemo nella mutanda, più comodo. Lei si ferma per alcuni secondi con la mano, credo a sbirciare, ma poi titubante riprende. Io le afferro la mano audace e la spingo lentamente verso la mia mazza, che ancora fa capolino dal pantalone, facendo bene attenzione a spingere il suo mignolo fino a poggiare sulla cappella. Lei nn si scosta nè si scuote, anzi comincia un lievissimo massaggio del mio glande quasi a nn farsene accorgere. Io divento ancora più duro e il mio cazzo a qual punto per nn esplodere tira fuori il capo dei vestiti. Lei lo accarezza con tutte le dita, io le faccio pervenire un gemito di piacere, allora lei prende il coraggio, ma sopratutto il mio uccello a due mani e comincia ad accarezzarlo. Ma direi più a farmi una sega. Le sussurro che sta andando benissimo e con la mia mano guido la sua operazione. Quando la vedo sicura, comincio ad infilare la mano sotto la sua gonna, fin dentro le mutandine ad arrivare alla figa, che trovo già umida. Lei mi ferma e fa un cenno di diniego col capo. E' ancora prematuro forse, ma io nn mi arrendo, e lì dove sono stringo le sue belle e sode natiche, cercando di individuare il buco del culo. Lei serra le chiappe senza fare altri commenti, ma capisco che ho osato troppo. Porto allora quella mano sulla sua testa, e la spingo delicatamente verso il mio attributo, lei nn protesta e nn oppone resistenza, ma spalanca la bocca come speravo e si ingoia tutto il mio cazzo alla grande. Continuiamo così per svariati minuti, e lei sembra inarrestabile. Non so a quando risale il suo ultimo rapporto con un uomo, ma a giudicare dall'entusiasmo che ci mette con me, deve essere passato un bel pò di tempo. Quando sto per venire, con una mano le spingo il cazzo in bocca e con l'altra la testa contro. Le vengo dentro a getto e lei succhia avidamente, che sento lo sciaquìo della sua bocca al lavoro. Mi pulisce fino all'ultima goccia, poi si alza, si sistema, mi elargisce un lieve sorriso e torna in cucina. Io la avvicino cautamente per cercare di capire il suo pensiero, lei mi ignora e allora io aprendo la porta di casa le invio un saluto, al quale risponde con formalità. Alla prossima occasione scoprirò se mi farà ancora così splendidi pompini, o ancor più se potrò stofinarle la figa

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