Lo Spogliatoio

Scritto da , il 2012-11-27, genere gay

Era la lezione di educazione fisica, ma non avevo voglia di fare quindi dissi al prof che stavo male e mi disse "vai in spogliatoio e aspetta la fine della lezione" ed è ciò che feci.

Arrivato in spogliatoio ebbi un'enorme regalo.

Per far comprendere le cose è meglio spiegare che nella mia scuola ci sono 2 palestre, così due classi potevano fare educazione fisica contemporaneamente, ma un solo spogliatoio.

Gli spogliatoi erano vuoti, tranne che per un'eccezione. Nelle docce c'era lui, Michele, il mio sogno da sempre, tutto nudo che si lavava. Io feci finta di nulla e mi spogliai e mi buttai sotto la doccia. Per quanto mi sforzassi non riuscivo a non guardare quel volto magnifico, quei muscoli scolpiti tutti bagnati, quel culo perfetto e quel enorme lunghissimo e grossissimo cazzone. Ero perso a quella vista...
"Scusa ma ti piaccio tanto?"
Caddi dal mondo dei sogni, e morii di vergogna. A furia di guardarlo mi si era indurito e lui lo aveva visto. Divenni tutto rosso e mi girai per non guardarlo.
"No tranquillo, non mi da fastidio, anzi ad essere sincero anche io sono... come dire... come te"
Non riuscivo a crederci, il ragazzo più bello e più desiderato della scuola era come me, gay.
Trovai il coraggio di parlargli: "Davvero?"
"Si"
E allora lui mi disse: "Senti io nella prossima ora non ho nulla da fare, immagino neanche te... quindi ti va se?
Feci di si con la testo.
Lui si girò e chiuse la porta delle docce. Eravamo soli. Gli andai vicino e ci baciammo, continuando a baciarlo iniziai a scendere succhiandogli i capezzoli, scesi ancora baciandogli ogni addominali e alla fine mi ritrovai davanti al suo grande cazzo duro, sarà stato di 27 cm (e non esagero), inizio a toccarlo. Iniziai a segarlo lentamente ma ero troppo voglioso e andai sempre più veloce, senti quell'enorme cazzo che mi pulsava nella mano, inizia a ansimare, aumentai ancora di più la velocità e improvvisamente mi venne in faccia, non avevo mai visto tanta sborra.
Ero troppo voglioso, di colpo lo presi in bocca e inizia a succhiarlo, aveva un sapore buonissimo. Con le mani libere iniziai a palpargli i muscoli. Di colpo sentii uno schizzo arrivare direttamente in gola, e improvvisamente mi ritrovai l'intera bocca piena si sborra che non volendo buttare, quindi la ingoiai. Era deliziosa.

Ero stanco, avevo ancora il polso indolenzito e la bocca dolorante.

Michele disse: "Da adesso si fa a modo mio" e andò a chiudere l'acqua delle docce. Mi fece mettere a pecora per terra. Mi sbatteva la cappella nelle chiappe, poi di colpo mi buttò tutto il suo cazzone in culo e io feci un urlo che subito venne soffocato dalla sua mano. "Vuoi farci scoprire? Zitto!" e tenendomi la mano in bocca si muoveva velocissimo dentro fuori, dentro fuori, dentro fuori... il dolore passò e divenne piacere. Tolse la mano e io gli dissi "Prima di venire voglio fare una cosa, distenditi per terra". Lo fece e io gli montai sopra. Con le mani gli tastavo gli addominali, lui con le sue mi teneva per i fianchi, e iniziai a cavalcarlo, era una sensazione bellissima, sentivo tutto il suo cazzo dentro di me, lo cavalcavo sempre più veloce mentre lo guardavo negli occhi. Mi venne in culo, e vedere la sua espressione mentre godeva era bellissimo. Mi mossi ancora un po' e venni pure io, era bellissimo, urlai dal piacere e vidi che lo soddisfava vede che mi faceva godere così tanto. Mi distesi sopra di lui, e rimanemmo così un po' mentre mi accarezzava il culo.

Mi disse "Non dovrai mai dirlo a nessuno"
"Perchè?"
"Perchè si!"
"Almeno ci rivedremo?"
"Ovvio ho da già dei progetti"

QUEI PROGETTI DIVENNERO IL MIO FUTURO, E DIVENTERANNO I MIEI FUTURI RACCONTI.

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