Vacanze in Marocco

Scritto da , il 2010-01-29, genere tradimenti

Come succedeva ormai regolarmente da 8 giorni ero lì nella spiaggia del villaggio turistico, solo.
Attendevo pazientemente che Jaby, giovane  marocchino che lavorara come inserviente nel villaggio, comparisse in spiaggia per poter raggiungere mia moglie Lisa in camera.
Eravamo, io e Lisa, ospiti del villaggio da 10gg, e appunto da 8 Lisa si era preso Jady come amante, come del resto vacevano con il personale di colore del villaggio molte turiste bianche, i cui mariti cornuti come il sottoscritto sapevano e abbozzavano come me, ormai assuefatto ai tradimenti e alle corna reiterate che Lisa mi propinava.
Lei ha 40 anni, longilinea, capelli biondi corti a caschetti, occhialini tondi rossi, tettine piccole sode sostenute con capezzoli appuntiti sporgenti, finchi stretti, ventre piatto, sedere sodo allungato a pera, gambe slanciate, magre (in piedi sull'attenti a gambe chiuse fra le cosce e il pube di Lisa rimaneva del vuoto), il monte venere era abbastanza pronunciato, gonfio, le labbra fica sottili ma che si confiavano e parivano leggermente quato era eccitata, di solito tiene il pelo folto con il triangolo peloso ben curato, ma nell'occasione di questa vacanza visto che intedeva portare tanga ridottissimi si era fatta debilare il triangolo, lasciando solo una striscia verticale di pelo luungo le labbra fica (non ho chiesto a Lisa chi le ha fatto tale rasatura, ma penso che sia stato qualche maschio che nel frattempo l'ha infarcita di cazzo e di sborra x bene).
Qui al villaggio dopo un paio di giorni di osservazione la sua scelta è caduta sul giovane Jady, 21 anni carnagione anbrata, bello di viso, flessuoso il corpo, ventre piatto, pelle liscia, con una canna di 22 cm, con la circonferenza non in proporzione alla lunghezza e quindi apparentemente sottile apparire sottile, la verga dritta liscia, ma dura e resistente aveva alla attaccura nella parte superiore un leggero batuffolo di pelo riccio e sotto due coglioni liscie  rotondi ma ben gonfi, la cappella e anche 1 cm circa della canna a ridosso della cappella avevano un colore leggermente più chiaro del resto della verga.
Lui era un amante potente, resistente e instancabile, capace di mantenere costantemente l'erezione anche dopo più sborrate su e dentro di lei.
Si incontravano tutti i giorni in camera nostro per circa 2 ore e 1/2, nel momento della pausa pranzo quando la spiaggia si svuotava e anche Jady andava in pausa e si inpegnava da impalare Lisa per il piacere di entrambi.
Per me come mi succede da quando sono un marito cornuto e consapevole, le cornificazioni di Lisa sono un misto di disperazione e piacere, di umiliazione ed esaltazione, di gelosia e goduria (impreco mi arrovello mi eccito mi sego). Comunque, attendevo forzatamente paziente il ritorno dello stallone color caffelatte per poi ppter raggiungere Lisa in camera e vedere con i miei occhi come lui l'aveva ridotta, sfiancata, riempita dentro e fuori di sborra, vedere lo sguardo soddisfatto per il piacere ricevuto, ma nel contempo beffardo e ironico nei mie confronti, marito inadeguato e cornuto.
Quando Jady tornava in spiaggia dalla monta, invariabilmente mi raggiungeva, si metteva, con in viso un sorriso di scherno, davanti a me a gambe divaricate, si toccava con la mano il cazzo il cui bozzo voluminoso era ben evidente sotto il costume e invariabilemente faceva un commento del tipo - La troia è piena e sazia, puoi raggiunferla cornuto - oppure - Dai cornuto spicciati ad andare in camera che la troia di aspetta - o anche - Oggi l'ho aperta in tua la vaccona, non era mai sazia, vedrai come è slabrata la fica - ecc..
Entrando in camera invariabilmente la trovavo nuda sul letto i capelli scompigliati le gambe aperte che si accarezzava ancora le labbra della fica piene del nettare del suo amante, anche il corpo di Lisa era pieno di sborra, sui capelli, sul viso sulle tette, sul basso ventre, a quella vista io invariabilmente mi abbasavo il costume mi ionginocchiavo di fronte a lei e con la mano destra iniziavo a segarmi mentre con la sinistra portata alla fronte con il medio e anulare piegati riproducevo il segno delle corna sulla fronte, cominciavo a rantolare mentre la mano destra andava veloce su e giù sulla canna del mio cazzo menandomelo furisosamente e dicevo - Troia.. troia.. sei piena di sborra, sei una vacca, non ti basta mai il cazzo e io... cornuto.. cornuto.. cornuto devo subire tutto mentre tu di fai sbattere, inculare, di fai riempire e irrorare di sborra, succhi cappelle e cazzi di uomini di colore più dotati e appetenti di me che poi mi deridono e umiliano, troia.. hai fatto di me il più gran cornuto del mondo -
Lei ride mentre dopo poco parte la mia sborrata e finalmente esausto mi accascio al pavimento davanti a lei, a gambe aperte la canna moscia e la cappella lucida di sborra, svuotato, cornuto e consapevole di non saperla soddisfare nell sue esigenze e quindi inevitabilmente ancora in futuro e sempre più cornuto.

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