L'isola di sesso ed amore

Scritto da , il 2012-06-12, genere gay

Il mare era agitato, una tempesta era in arrivo. John era il padre di tre figli: i gemelli, David e Jonathan, ed un più giovane Ernest che era nato appena nove mesi dopo di loro. A John, vedovo, piacevano donne più giovani, come a David e Jonathan. Ernest, chiamato Ernie, era quello con una tendenza artistica ed era più interessato ai suoi fratelli che alle quattro ragazze che stavano facendo quel viaggio. Ernie era quello che la maggior delle ragazze preferivano per le grandi dimensioni della sua verga, poteva essere quello che stimolava i loro orgasmi, ma nel suo cuore il suo forte desiderio era che i suoi fratelli lo inculassero. Loro lo facevano, conoscendo il suo bisogno, ma mai abbastanza.

Erano a sei giorni da Cairns e navigavano verso est, verso un'isola che John conosceva e che non era su tutte le mappe. L'idea era di stabilirsi là e viverci. L'idea di John era di costruire là la loro colonia ed assicurarsi che ci sarebbero stati molti bambini. Comunque, se il tempo fosse stato troppo freddo o il mare troppo agitato, avevano di che proteggersi.

Nella stiva dello yacht c’erano borse di semi da piantare una volta sbarcati e reti e canne da pesca assicurarsi di avere un buon approvvigionamento di proteine da mangiare.

John era al timone la maggior parte del tempo, ma era anche il luogo dove, dopo avere messo la nave sul pilota automatico, avrebbe spinto il suo uccello nelle ragazze, una dopo l'altra. Jean, che conosceva da lungo tempo, era sempre la prima sul suo elenco, la chiavava sempre ogni qualvolta ne aveva l'opportunità. Felicity, Ann e Joan si erano unite più tardi all'equipaggio perché questa era la vita che volevano condurre, una vita sessuale libera ed aperta.

La tempesta scoppiò. I ragazzi e le ragazze si agitavano sul ponte. John disse ad Ernie: "Mettiti la cerata e falla mettere agli altri, poi ritorna qui e prendi il timone. Tienti sotto vento e tieni quella direzione se riesci, dovresti arrivare alla spiaggia dell'isola."

Il mare era forte e le grandi onde battevano sulla barca. Quando Ernie ritornò al timone suo padre non c’era. Guardò giù della fiancata, vide una pinna che spuntava dall'acqua in una pozza rossa. Capì che era tardi ma gridò e la risposta non fu che il fischio del vento. Le lacrime gli scendevano sul viso mentre prendeva la direzione indicata da suo padre.

David salì con indosso la cerata e chiese: "Dove è papà?" Ernie si asciugò le lacrime ed il sale dalla faccia e disse: "E’ volato fuori bordo ed è stato preso da un squalo. Sono riuscito a vedere solo del sangue." David gridò: "Cosa facciamo ora? " "Io starò qui al timone come mi ha detto papà prima che andassi sotto coperta. Lega il tuo salvagente con delle corde alla barca. Io rimarrò qui e spera che riesca a tenere la rotta. Papà aveva calcolato che così facendo avremmo raggiunto l’isola. Ora per favore vai ad aiutare gli altri se non vogliamo che qualcun altro finisca fuori bordo."

Improvvisamente i venti cessarono. Ernie capì che era l'occhio della tempesta. Avviò il motore e puntò lo yacht verso il punto dove doveva essere l'isola. Il buio aumentò, ci fu un improvviso sobbalzo ed il rumore della chiglia che incontrava una barriera di sabbia. Ernie sapeva che il vento sarebbe ritornato forte, chiamò David perché si unisse a lui: "David, porta gli altri a prua e di loro di saltare ed andare a guado verso la spiaggia che dovrebbe essere qui davanti. Una volta là si allontanino dal mare insieme a te. Non preoccupatevi per me, vi seguirò presto. Ora va, l’importante è raggiungere la spiaggia."

Ernie si prese un rischio. Girò il timone sperando che la barca si girasse lateralmente per essere spinta più facilmente sulla spiaggia. Si tolse la cerata, si tuffò nudo nel mare e nuotò nella direzione in cui stavano andando gli altri.

Ernie li raggiunse e loro avevano ancora indosso le cerate, allora gridò: "Toglietevele, sarà più facile arrivare senza niente addosso, seguitemi." Lentamente raggiunsero la spiaggia: "L'acqua del mare è più calda del vento, Aabbracciatevi e fottete anche se volete mantenere il calore del corpo."

Ernie fu il primo a svegliarsi la mattina seguente. Si alzò, il suo uccello era rigido, ma era il suo culo che si contorceva ed aveva bisogno di un trattamento sessuale. Guardò la spiaggia e come aveva pensato la notte prima, la loro barca si era adagiata di fianco sulla spiaggia. Mentre si avviava Jonathan gridò: "Aspettamii." Quando lo raggiunse disse; "Fratellino, sei stato grande la notte scorsa, ci hai salvati." Ernie rispose: "Spero che questo ti obbligherà ad una bella chiavata pompando molto sperma nel mio culo. Il mio uccello è rigido ed il mio culo sta agognando." "Non ne hai avuto abbastanza ieri, sei stato il più veloce a fotterle” “Per essere completamente onesto con te, ma non dirlo alle ragazze, sono lieto di fare bambini con loro per adempiere al sogno di papà, ma chiavarle e come una seconda sega, io ho bisogno di avere un uccello nel culo che mi riempia di sborra almeno due volte al giorno. Questo vuol dire che almeno un’inculata al giorno da te ed una da David starebbe bene, e qualcuna di più sarebbe anche meglio. Diamo un'occhiata dentro per vedere se c’è qualche cosa da stendere sulla sabbia. i granelli potrebbero provocarci molto dolore."

Ernie estrasse un grande asciugamano da una pila di materiale da bagno di lino, saltò giù dalla barca naufragata e lo stese in una posizione dove tutti gli altri potessero vedere quello che stava accadendo anche da distante. Jonathan disse: "Caspita, Ernie vuoi uno spettacolo pubblico." "Voglio essere apertamente onesto sul mio modo di amare il sesso."

Ernie succhiò la verga di suo fratello per lubrificarla a sufficienza per quello che agognava così disperatamente. Si sdraiò sulla schiena, alzò le gambe e spinse in alto le anche. Gridò di gioia quando la penetrazione cominciò. "Yowee, Jonathan ora che sei bel rigido per favore inculami forte come hai fatto in passato." Jonathan fotteva veloce ma prendendosi tempo per eiaculare, sapeva che a suo fratello piaceva essere riempito e riusciva a venire tre o quattro volte durante una sessione. Lo cavalcò torcendo con forza il suo bastone ad ogni spinta. Cominciarono a sudare sotto il sole caldo e Jonathan spingeva dentro il più profondamente possibile il suo uccello. Il primo colpo di Ernie gli arrivò tra gli occhi sbavando sul naso e scendendo sulle labbra. Gli era sempre piaciuto il gusto del succo dell’uccello di suo fratello ed il primo colpo fu molto saporito ma un poco più salato del solito. Ora fotteva il più velocemente possibile; Ernie era al settimo cielo e torceva le anche per essere sicuro di sentire completamente l'uccello dentro di se. Il suo corpo vibrò e lui sparò di nuovo praticamente lontano come il primo colpo precedente. Jonathan non riuscì a resistere ulteriormente, il suo succo fu sparato profondamenteo nel culo di Ernie che rispose con un’altra sborrata. Rimasero sdraiati per un po’, Jonathan lo baciò mentre Ernie lo teneva stretto bisbigliando: "Mi sento molto meglio."

Un po’ più tardi David arrivò con le ragazze. Il suo uccello gocciolava, anche lui era stato occupato.

Quattro grandi tende che dovevano essere la loro sistemazione provvisoria furono installate ben lontano dalla linea dell’alta marea. Una era la camera da letto e copula comune, una la dispensa, un'altra cucina e pranzo e l'ultima sarebbe stata usata come deposito delle attrezzature necessarie per costruire una casa sugli alberi o sulla terra, dove sarebbero stato meglio. Molto poco era stato perso o danneggiato nel naufragio. C'erano pacchi di fiammiferi perfettamente asciutti ed anche due grandi lenti di ingrandimento se non avessero funzionato, c’era bisogno di fuochi per cucinare.

Papà aveva aggiunto cinquanta bottiglie di whisky scozzese dicendo ai ragazzi: "Dovranno durare finché non saremo in grado di produrcelo da noi sull’isola." Dopo cena, quella sera, si sedettero intorno al fuoco bevendo il drink di addio a loro padre. I visi erano coperti di lacrime e belle cose furono dette sul conto di papà, poi andarono a letto.

Incontrarono il primo problema, erano tre ragazzi e le ragazze da chiavare erano quattro non poco, Ernie suggerì la soluzione: i suoi due fratelli avrebbero preso una ragazza per la notte e lui avrebbe fottuto le altre una dopo l'altra, purché ognuno dei suoi fratelli inculasse lui prima ogni sera e come prima cosa ogni mattina, dopo di che durante il giorno ognuno poteva “comportarsi” come voleva. Ernie era il sognatore anche se sembrava il più intelligente di tutti e sette loro, non aveva desiderio delle ragazze, ma il pensiero di bambini che, specialmente se ragazzi, fossero nati gli dava piacere. Gli piacevano i bambini indipendentemente dal loro sesso, e giocò la sua parte, ogni qualvolta poteva, nello sviluppare la dimensione della loro comunità con l'aiuto del suo grosso e desiderabile uccello.

A colazione il giorno seguente disse: "Oggi verrò a pescare con voi. Domani andrò via per almeno due giorni per esplorare e vedere dove potremo costruirci il luogo dove vivere."

La mattina seguente dopo che Ernie era stato iniettato e fortificato, con lo sperma dell’uccello di David, prese una borsa e se ne andò. Si sentiva sporco dopo avere dovuto fottere le ragazze, la cosa cominciava a pesargli. Sì, gli piaceva il pensiero dei bambini e l'ambizione di papà di popolare l'isola, ma cominciava ad avere repulsione per donne e sesso. Sperò in qualche modo di trovare un Venerdì come Robinson Crusoe. Uno che capisse com’è bello fare l’amore tra uomini e non farlo come un favore ma perché è un piacere.

Ernie portava le mappe dell'isola di Papà nella borsa insieme ad un quaderno per appunti. Se la mappa aveva ragione davanti a lui doveva esserci una spiaggia che si stringeva, poi un’alta collina rocciosa da scalare. La vista della collina gli disse che era sulla strada giusta; salì sulla cima, era il punto più alto dell'isola e oltre l’isola, per almeno cinquanta chilometri, non c’era nulla. Prese una sorsata d’acqua dalla borraccia, fu tentato di fare una pausa e sdraiarsi al sole, ma non c'era nessun punto comodo dove sdraiarsi. Decise di scendere alla spiaggia che aveva visto sull'altro lato dell'isola, era a metà strada circa quando vide un movimento; quando fu più vicino ci fu ancora un movimento ed Ernie si strofinò gli occhi per assicurarsi di quello che stava vedendo. Era un giovane biondo che sedeva nudo sulla sabbia coi vestiti disseminati intorno a lui. Non si accorse di Ernie che si avvicina dal lato della rupe poiché stava guardando verso il mare. Ernie gli gettò una pietra.

Il ragazzo sentì il rumore del sasso sulla sabbia, si girò e vide Ernie. Tolse la mano dal suo uccello molto lungo che splendeva alla luce del sole. Bisbigliò: "Cosa sto vedendo?" "Mi stai vedendo, non sono un'apparizione e ho un bell’uccello come il tuo. Continua a masturbarti il cazzo, a meno che tu non voglia usarlo su di me." Il giovane rise e disse: "Devi essere uscito da un mio sogno, ne sono sicuro, perché era quello che stavo sognando." Ernie appoggiò la borsa a terra, poi si sedette vicino a lui e disse: "Mi chiamo Ernie, e tu?" "Pete." "Adesso io sono ansioso di fottere con te. Il tuo uccello è caldo ed il mio culo è di fuoco. Possiamo parlare più tardi." Una delle mani di Pete raggiunse l'uccello di Ernie e lui bisbigliò: "Accidenti, è bello e grosso. Se hai così disperatamente bisogno di essere fottuto, io ti inculerò per primo se subito dopo tu mi riempirail il culo con il tuo sperma." "Affare fatto." Pete raccolse l'asciugamano su cui era sdraiato e ne scosse la sabbia, poi lo distese accuratamente in modo che potessero fottere comodamente. Era un po’ più piccolo dei suoi fratelli ma l’uccello era grosso circa come quello di Ernie. Quando Pete si alzò in piedi, Ernie l'abbracciò schiacciando insieme i loro uccelli. Pete sorrise: "Non troppo forte altrimenti non avrai tutta la sborra che desideri se non smettiamo di abbracciarci." Immediatamente Ernie allargò le braccia e si abbassò. Pete spalmò i loro succhi mescolati sul suo cazzo ed in breve il suo pene rigido fu completamente nella condotta di Ernie. “Cazzzoooo che bello!” e Pete sapeva bene come inculare, era tanto bravo che Ernie pensò che doveva aver imparato almeno da uno o due anni. Ernie gridò e gridò, godendo ogni momento della chiavata di Pete mentre diceva ansando: "Solo uno o due dei miei compagni di scuola mi hanno inculato così." Pete gridò: "Cazzo, spero che il tuo uccello possa darmi tutta la passione che tui mi dai in questa inculata che ti sto dando." Ernie si stava tendendo, mise una mano a coppa sotto la sua verga. Pete gridò. Tutto il suo corpo vibrò mentre sparava il suo sperma dentro il ragazzo. Ernie sentì il suo uccello pulsare e sparare la sborra nella sua mano; la portò alla bocca ed ingoiò il suo seme. Rotolarono sopra l'asciugamano e si misero uno di fronte all’altro. Pete bisbigliò: "Ne hai un boccone, non è vero?" Ernie accennò col capo. “Scambiamocelo mentre ci baciamo.” Le labbra di Pete erano beatitudine. Lo sperma di Ernie era dolce. La loro passione li stava rapendo in estasi ed i loro uccelli erano ancora rigidi.

Pete si tirò via da Ernie, rotolò sulla schiena ed allargò le gambe il più possibile. I peli su entrambi i lati del buco del culo brillavano alla luce del sole e scomparvero quando l'uccello di Ernie lo penetrò. "Ooo" tubò Pete . Ernie lo penetrò duramente con tutta la lunghezza del suo uccello. Lo sperma di Pete si stampò sulla fronte del ragazzo, stava anelando ed ansando mentre Ernie gridava bombardando i suoi interni con sprizzi di sperma. Pete si adagiò nelle sue braccia ed ambedue veleggiarono verso la Terra del Sonno.

Il sole stava tramontando quando Ernie si svegliò, Pete era sdraiato accanto a lui con le braccia che l'abbracciavano, ma ancora addormentato profondamente. Baciò dolcemente ogni parte possibile del suo corpo; Pete si contorse ed aprì lentamente gli occhi. Quando comprese che Ernie ancora era con lui bisbigliò: "Oh, ringrazio il cielo che tu non sia stato solo un sogno." "Non lo sono, sono umano abbastanza per dirti che il mio stomaco brontola e penso che ambedue abbiamo bisogno di qualche cosa da mangiare, il che vuol dire che dobbiamo raccogliere della legno per il fuoco. Ho molto pesce che possiamo dividere nella borsa, avremo pesce ai ferri con un po’ di wisky. Prima dobbiamo raccogliere tutta la tua roba sparsa per la spiaggia e portarci sotto gli alberi."

Mentre mangiavano alla luce del fuoco Pete raccontò come mai era sull’isola. Suo padre era morto. Sua madre si era sposata presto con un altro uomo che era stato gentile con lui finché non aveva scoperto che Pete era gay. Aveva assunto un pescatore che frequentava la sua stessa chiesa per liberarsi di lui, con la speranza che Geova perdonasse poi i loro peccati. Il pescatore non aveva avuto il coraggio di ucciderlo ma l’avrebbero abbandonato su di un'isola dove lui potesse sopravvivere senza contaminare il resto della razza umana. Quando il pescatore arrivò vicino all'isola, scaricarono Pete su di un gommone con due pagaie e cibo sufficiente per una settimana, dicendogli di sopravvivere. Finì dicendo: "Non sono scampati alla tempesta dell'altra notte. La mattina dopo mentre esploravo tra le rocce li ho trovati coi resti della loro barca. Ho spinto i loro corpi in mare e la marea li ha portati al largo."

Pete coccolò Ernie e disse: "Sono così fortunato ad averti trovato!." Ernie gli raccontò come e perché lui e la sua famiglia erano sbarcati là, e finì aggiungendo: "Mia famiglia non avrà problemi se tu ti unirai a noi. Vuoi venire con me ad esplorare l'isola e trovare un luogo adatto per sistemarci o se non vuoi ti posso accompagnare dove sta la mia famiglia. Là sarai sicuro. Poi io andrò ad esplorare per trovare il posto che cerco."
"Ernie, ora che ti ho trovato non ti permetterò di andartene mai più. Domattina andremo ad esplorare insieme finché non troveremo un luogo dove vivere." "Penso che sia una buona idea. Come ti piacerebbe dormire? " Il sorriso di Pete alla luce tremolante del fuoco lo fece sembrare un diavoletto malizioso: "Ne ho sentito parlare, ma è una cosa che non ho mai fatto. Mi piacerebbe avere il tuo uccello in culo tutta la notte e che tu mi fotta ogni volta che ne hai voglia. Penso che lo gradirei molto." "Di notte ogni tanto fa freddo, potremmo stare tutti e due nel mio sacco a pelo. Mi piace fottere così, anche a te piacerà” "Si potrebbe provare. Se ti piace farlo, sono sicuro che anche a me piacerà fotterti così."

Quella notte fu bello, Ernie ci mise molto nella prima inculata. Pete venne quattro volte prima che Ernie incremasse il suo culo col suo primo carico di sperma, poi venne più frequentemente di Pete. Dopo tre o quattro ore Pete stava respirando pesantemente ed era sprofondato nel sonno. Ernie lo fece girare sotto di se in modo da poterlo inculare lateralmente mentre stava dormendo senza pesarci sopra. La mattina seguente Pete era diventato meglio dei suoi fratelli, Ernie aveva provato quanto era meraviglioso avere nella sua vita Pete che voleva essere inculato giorno e notte.

Era l’alba quando Pete si mosse e contorse il culo sull'uccello arrapato e rigido di Ernie. Chiese di essere ancora fottuto dicendo: "Cazzo, Ernie, è meraviglioso avere il culo pieno della tua verga e della tua sborra. Per favore, un’altra sborrata mi farà diventare l'uomo più contento della terra." Ernie rise e poi spinse nel suo buco. Pete gridò: "Più forte!" I loro corpi vibrarono e si scossero mentre l'uccello di Pete sborrava nel sacco a pelo di Ernie che, con una spinta più forte dell’uccello, gli riempì il culo fino a farlo traboccare.

Nuotarono nell’acqua salata toccandosi e baciandosi tornarono arrapati. Una chiavata in acqua non era possibile, ma lo fecero sul bordo dell’acqua li per il resto del giorno.

Era quasi di mezzogiorno quando incontrarono un grande flusso di acqua che attraversava la spiaggia e si gettava in mare. Lo seguirono su per la collina rocciosa e ripida, dopo una piccola cascata trovarono una grande caverna che esplorarono. Ernie controllò il livello dell’acqua e comprese che potevano usarla come luogo per fare la loro casa.

C'era fuori una larga sporgenza che conduceva alla cima della collina che poi gradatamente scendeva sull'altro lato alla spiaggia sotto di loro. Ernie poteva vedere il campo della famiglia in lontananza. "Pete, abbiamo esplorato solamente un terzo dell'isola e già abbiamo trovato dove vivere. Scendiamo al campo della mia famiglia ed una volta che ci siamo sistemati tutti qui, finiremo la nostra esplorazione."

David gridò a Jonathan: "Guarda, Ernie sta arrivando con un ragazzo." Corsero incontro ai due ed Ernie e Pete camminarono più rapidamente per raggiungerli. I fratelli si baciarono. Pete si sentì un po’ a disagio quando i fratelli si baciarono, ma quando David lo vide e l'abbracciò stretto, sentì la durezza della sua verga contro le cosce ed il ragazzo gli diede un delicato bacio, poi indietreggiò, e disse: "Chi è questo bel ragazzo che hai portato con te, Ernie? " "Pete. Racconterà la sua storia a voi ed alle ragazze quando arriveremo al campo. Le buone notizie sono che abbiamo trovato il luogo ideale dove vivere." Pete sorrise quando Jonathan lo prese per mano, lo tirò a se e gli baciò le labbra. L'uccello di Pete sorse e spinse nella pancia del gemello. Jonathan disse: "Scommetto che col tuo uccello hai incantato il nostro fratellino." Pete non potè fare a meno di notare che ambedue avevano i cazzi rigidi quando si allontanarono da lui.

Pete disse: "Wow, non so come potrò capire chi di voi due è tanto siete uguali." E Ernie: "Te l’ho detto che erano gemelli. Qualche volta non riesco neppure io a distinguerli, ma tutto quello che faccio è dare un'annusata alla loro pelle, gli odori del loro corpo sono diversi, così come l'odore o il sapore del loro sperma."

Jonathan disse: "Abbiamo delle buone notizie. Jean sta mostrando segni di gravidanza. Dato che viveva con papà prima che venissimo qui, il primo nato qui sarà il suo bambino."

Disse Ernie: "Scommetto che sarà un maschio. Queste sono le buone notizie da sentire. Andiamo a congratularci con lei e a presentarle Pete, oltre che a Felicity, Ann e Joan. Pete, come me, è gay, ma ci occuperemo delle ragazze come io ho fatto finora. Sarà più facile per voi due ragazzi, non sarete costretti ad incularmi. Pete ed io abbiamo già verificato di essere molto compatibili ed estremamente soddisfatti.”

E Jonathan: "Corro al campo a dire alle ragazze che ci sarà un ospite a cena." Ernie chiese: "Avete vuotato il relitto? David avremo bisogno del carrello che papà ha costruito, per prima cosa domani mattina. Avete pescato oggi?" "Sì, abbiamo preso molti merluzzi questa mattina, e no alla tua domanda sul carrello." "Per favore prendi le nostre borse, Pete ed io recupereremo il carrello in tempo per la cena."

Dopo che se ne fu andato, Ernie condusse Pete al luogo del naufragio. Il carrello era stato costruito da John, il padre del ragazzo, in modo da funzionare con l’energia dei pannelli solari e le batterie. Aveva larghe ruote di gomma che lo facevano viaggiare facilmente su qualsiasi superficie. Ci accatastarono sopra tutta l'attrezzatura di cui avevano bisogno per il viaggio del giorno seguente alla caverna sulla collina. Quando ebbero finito andarono al campo.

Quella sera cenarono tutti insieme cena. Le ragazze sembrarono avere una gran voglia di essere chiavate da Pete ed Ernie come era stato loro promesso. Felicity bisbigliò nell'orecchio di Ernie dopo che lui l’aveva riempita di sperma caldo: "Diavolo, avrei voluto che tu e Pete non foste gay. Avete ambedue delle belle verghe grosse, molto più grosse di quelle dei gemelli. A noi piacciono i grossi cazzi, mi fai venire tutte le volte che me lo metti dentro, sei veramente bravo col tuo uccello. Sei grande come lo era tuo papà."

Ernie imparava velocemente e normalmente era capace di rispondere ad ogni domanda ma trovò che questa era difficile; diede la risposta più onesta che poteva senza sconvolgere i suoi sentimenti, disse: "Farò sempre del mio meglio per soddisfarti, ma Pete ed io siamo più attirati dagli uomini." E non si parlò più della questione.

Se una ragazza fosse stata sveglia quella notte avrebbe sentito i borbottii di delizia e piacere che Ernie e Pete emisero mentre facevano l’amore nella tenda dei maschi vicino alla loro.

Mentre stavano smantellando le tende la mattina seguente David disse piano ad Ernie, in modo che nessun altro potesse sentire: "Stavo quasi per unirmi a voi la notte scorsa. Sembrava steste godendo più di quando io chiavo le ragazze." Ernie replicò energicamente: "Se tu ci dessi il tuo culo notte dopo notte, scopriresti cos’è meglio per te." David rise: "Il mio buco di culo è troppo piccolo per i vostri uccelli." Ernie rise rispondendo: "Un culo ben allargato permette di cagare meglio. Comunque sarò felice di allargarti il buco e sono sicuro che anche Pete potrebbe adempiere al tuo desiderio." Ernie fece una pausa poi aggiunse: "Ora dobbiamo occuparci delle ragazze, così non possiamo occuparci di voi contemporaneamente ma scommetto che quando le ragazze ingrasseranno non potrai avere più di una scopata quotidiana e desidererai unirti al nostro godimento. Se noi apriamo la nostra porta, ci aspetteremo che voi faceste lo stesso per noi." David ghignando disse: "Sei un sodomita astuto." "Sì, fratellone, mi piacerebbe se tu e Jonathan foste in grado di prendere completamente i nostri uccelli nei vostri culi. Bene se non provi non saprai mai che magnifica sensazione ti sei perso."

Ci volle una settimana per trasferire tutto alla grande caverna nel lato in cima alla collina. Dopo tre settimane in cui adattarono il sito, Ernie decise che era ora per esplorare il resto dell'isola per trovare frutta ed altre cose da mangiare. Voleva vedere se c'erano altri abitanti oltre a loro. Ann e Joan stavano mostrando segnali di gravidanza, ed era ovvio che Jean stava portando il bambino del loro padre, lui l’aveva fottuta prima che alcuno dei suoi tre figli lo facesse ed il bambino era stato certamente concepito prima che lui morisse.

Dopo cena quella sera Ernie disse: "Seguiremo le istruzioni di papà sulle mappe per esplorare e vedere cos’altro questa isola può offrirci. Considerato che Ann e Joan stanno mostrando maternità è meglio, per il bene dei loro bambini, che rimangano qui." Pete disse: "Io andrò con lui." David stava quasi per darsi volontario, ma la Felicity lo fermò, dicendo: "Secondo me anche una di noi ragazze dovrebbe essere coinvolta in ciò che i ragazzi stanno facendo. Io andrò con loro."

Ernie bisbigliò nell'orecchio di Pete: "Non preoccuparti, farò in modo che non ci perderemo delle belle fottute. Il gruppo di tre lavorerà mentre Felicity è sveglia. Quando si sarà addormentata chiaveremo per il resto della notte." Pete rise: "Sarebbe divertente se avessi un bambino!"

La mattina i tre ragazzi partirono con cibo per due giorni negli zaini: "Se staremo via più di due giorni dovremo essere capaci di trovare da mangiare nel mare e sulla terra intorno a noi."

"Sono felice ed orgogliosa di essere con voi ragazzi. Sarei felice di avere un bambino da uno di voi." Disse Felicity "È per questo che vieni con noi." "Sì, è una delle ragioni, inoltre non mi piace l’andazzo tranquillo delle altre tre. Io voglio essere avventurosa come voi due. Voglio fare le cose che fate voi e se avessi un mio bambino lo porterei con me così lui, o lei, potrà vedere il mondo.”

Pete disse. "Una volta mamma diventerai come le altre ragazze." "Proprio no! Io non ho grandi tette e sento di essere più uomo che donna. Voi siete uomini e vi piace fare sesso con uomini. Io non sento il desiderio di fare sesso con donne, il pensiero mi fa spegnere il desiderio. Io voglio ragazzi con grossi cazzi che mi riempiano di sborra fa figa."

Ernie rise: "Cazzo. È come piace a me un uccello che mi riempia il culo, Felicity."

Scesero alla spiaggia, camminarono lungo il bordo dell'acqua. La marea stava salendo. Sulla battigia c’erano impronte molto recenti che stavano svanendo quando l'acqua le lavava via. Ernie dsse: "Ho l’impressione che troveremo qualcun’altro." Seguirono muovendosi verso la spiaggia asciutta. Scalarono una duna e quando furono in cima videro, a circa cento metri, sull'altro lato della duna, quello che sembrava qualcuno sdraiato su di un tronco ed abbassarono la testa per non farsi vedere.

Ernie sbirciò sopra la cresta della duna e disse: "Tenete il mio zaino, vado giù a dare un'occhiata. Vi farò segno se non ci sono problemi o griderò per chiedere aiuto."

Un uomo scuro di carnagione ed alto si alzò dal tronco. Ernie si sdraiò sulla sabbia guardando nella sua direzione e muovendosi lentamente verso di lui. A quella distanza l’uomini sembrava un indigeno nudo. Ernie vibrò, il suo culo si contorse ed i suoi occhi si spalancarono quando vide la taglia della verga sventolante che l'uomo teneva in mano e strofinava su e giù mentre guardava verso il mare. Con maggior sicurezza Ernie si alzò e gli si avvicinò rapidamente. Sentì il gemito dell’uomo che si stava masturbando. Quando fu a due metri disse piano ma in modo che sentisse: "Perché non facciamo insieme quello che stai facendo?" L’uomo si girò, tolse la mano dalla verga accennando un sorriso quando vide Ernie. Che bell’uccello rigido! Era praticamente grosso come il suo ed un poco più corto. Lui rise, si asciugò la pre eiaculazione dalla mano e la diede ad Ernie dicendo in quello che si potrebbe chiamare un perfetto inglese di Oxford: "Io mi chiamo Archie, e tu?" "Sei più grande di me, ma non penso che tu sia più vecchio. Io ho diciotto anni." "Anch’io. Vedo che il tuo uccello è ritto, come fai ad usarlo su di un'isola spopolata come questa?" "Tu ed io non siamo gli unici qui. Con me ci sono altri tre ragazzi e quattro ragazze." "Siete naufraghi?" "Volevamo venire a vivere qui, ma siamo stati colpiti dalla tempesta e mio padre padre è affogato." Proseguì dicendo che tre delle ragazze erano già incinte. "Sei uno dei padri?" "Lo spero. Sappiamo che uno dei bambini è di mio papà, ma gli altri due potrebbero essere miei o di uno dei miei fratelli."

Archie chiese del quarto ragazzo e della quarta ragazza. "Stanno aspettando là, dietro quella duna” di sabbia. "Li fotti tutti e due?" Ernie sorrise: "Amo il ragazzo, Pete, che è là e facciamo molto sesso insieme. Qualche volta, quando lo voglio, anche i miei fratelli mi inculano." "E la ragazza che è con voi? La chiavate, tu e Pete, oltre a fottervi l’un l’altro?"

"Lo faremo nei prossimi giorni mentre esplorariamo l'isola. Le piacciamo ambedue perché abbiamo cazzi più grossi dei miei fratelli gemelli."

L'uccello di Ernie era davvero rigido e desiderava quell’uomo nero arrapato e bello. Archie lo vide e capì che l'uomo bianco ne aveva voglia: "So che desideri il mio uccello Ernie, ma il mio culo sta chiedendo insistentemente di essere penetrato. Mi piace farmi vedere mentre faccio sesso. Chiama i tuoi compagni e poi metti il tuo uccello nel mio buco del culo così possono vederci fottere mentre si avvicinano."

Ernie si alzò e gridò masturbandosi l’uccello con una mano in modo che potessero vedere ed agitando l'altra per chiamarli.

Mentre Pete e Felicity si avvicinavano cominciarono a chiavare selvaggiamente e furiosamente gridando di godimento e piacere.

La notte tropicale scese su di loro. Archie disse: "Sta diventando freddo, dobbiamo andare nella foresta. Gli alberi ci proteggeranno dalla brezza fredda, come proteggono dal calore del sole."

Pete accese un fuoco, Felicity cucinò i pesce ed Ernie piantò la tenda che si era portato nello zaino. I quattro si sedettero intorno al fuoco mangiando e bevendo whisky per tentare di tenersi caldi.

Ernie chiese ad Archie di raccontare come mai era sull'isola. "Non volevo sposare la ragazza che mio padre aveva scelto per me. Il capo aveva sentenziato che dato che disubbidivo a mio padre ed era evidente che mi attiravano di più i ragazzi, dovevo separarmi dalla tribù. Mi lasceranno qui per un anno, torneranno per vedere se sono vivo o morto e, se vivo, se sarò pronto a sposare la ragazza scelta per me. Se accetterò mi prenderanno di nuovo con loro."

Ernie chiese: "Cosa faremo stanotte? Noi ragazzi ci fotteremo, ma dobbiamo pensare a Felicity. La tenda è piccola e dormiremo insieme per tenerci caldi. A lei piace essere chiavata, non è giusto lasciarla fuori." Felicity disse: "Se mi fotterete uno dopo l'altro mi addormenterò tranquillamente e voi potrete continuare liberamente a fottervi l'un l'altro tanto quanto vi piace per il resto della notte."

Ernie chiese: "Archie, ti va?" "Naturalmente e sono sicuro che Felicity avrà molto sperma da ognuno dei nostri uccelli, e forse uno di noi sarà padre tra nove mesi.”

Ernie versò del whisky per tutti mentre Pete ed Archie erano seduti ai lati di Felicity toccandole le piccole tette e le mani di lei stavano occupandosi dei loro uccelli finché non furono completamente rigidi. Lei lasciò andare l'uccello di Pete e prese il suo drink da Ernie dicendo: "Archie, spero di avere un bel bambino scuro da te. Ti piacerebbe?" "Non so, potrebbe essere una ragazza ed io non ho idea su come allevarle. Con un ragazzo saprei come renderlo sexy ed arrapato ed insegnargli a cosa gli serve l’uccello." Felicity sorrise: "Penso che gli insegneresti presto cosa fare col suo culo!" Tutti risero, finirono i drink ed entrarono nella tenda.

Felicity si sdraiò sulla schiena. Ernie agganciò una lampada alla sbarra del nel soffitto. Guardò Archie menarsi l’uccello. Pete gli si sdraiò al fianco per poter guardare lui e Felicity.

Ernie si mise dietro a Pete col suo grosso uccello rigido, masturbandolo e preparandosi a spingerglielo nel buco del culo; alzò la testa e vide la verga scura di Archie muoversi dentro e fuori del fodero di Felicity: si leccò le labbra mentre ammirava quel sodo culo marrone salire e scendere sopra il corpo della giovane donna. Stava già pensando a quando ci avrebbe messo dentro di nuovo il suo cazzo. La vista lo eccitò e lui rapì in estasi il culo di Pete, facendolo ansimare, torcere e stringe il culo mentre lui vi sparada dentro un fiume di sperma caldo. Pete non poteva resistere, sparò poi raccolse la sborra nella sua mano, la leccò in bocca e si rivolse ad Ernie in modo che potessero baciarsi e scambiarsela l'un l'altro.

Ernie, Pete e Archie chiavarono a turno Felicity che li aspettava ansiosamente e dopo aver ricevuto lo sperma da ognuno dei giovani, si girò e si addormentò mentre i ragazzi continuarono ad incularsi l'un l'altro per il resto della notte godendo a fondo.

Nella settimana che passarono esplorando, Archie insegnò loro quali piante potevano mangiare. Trovarono una grande colonia di maiali selvatici, Archie insegnò ai ragazzi come macellare e prepararli. Ernie era ansioso di tornare dai fratelli per permettere loro di dare la loro parte a Felicity.

Le loro borse erano piene quando ritornarono a casa nella grande caverna. Le ragazze avevano dapprima un po’ paura dell’indigeno, ma una volta sentite le sue braccio forti intorno a loro, il sapore delle sue grosse labbra, il movimento del suo grosso uccello dentro di loro, furono convinte facilmente.

In un mese era evidente che non solo Jean era incinta, ma lo erano anche Felicity, Joan ed Ann. Il loro desiderio di sesso diminuì, ma non per David e Jonathan.

L'incoraggiamento delle ragazze a fare sesso stava morendo. Una mattina David e Jonathan andarono a pescare con Ernie, la pesca fu un successo, misero un grande cesto pieno di pesce all'ombra degli alberi tropicali che fiorivano al limite della spiaggia e poi si sdraiarono uno vicino all'altro sulla sabbia a crogiolarsi nella luce del sole della mattina.

Ernie era sdraiato sulla schiena col pene rigido ritto; lentamente cominciò a masturbarlo mentre i fratelli erano sdraiati sulla pancia ai suoi fianchi. Lui guardò prima da una parte, poi dall’altra e disse: "Sapete quanto spesso rimango eccitato dai vostri culi? Sono così sodi ed invitanti!" David disse: "Il mio uccello è rigido e ha bisogno di esercizio." "Va bene, ma spero solamente che una volta o raggiungeremo un compromesso e lascerai che ti inculi." Jonathan chiese: "Quanto fa male?" "La prima volta può essere doloroso, dipende da come è stato preparato prima dell’inizio della fottuta e più vieni inculato, più grande è il piacere che puoi avere." "Ho sognato che tu e Archie mi inculavate, qualche volta ho desiderato che il sogno diventasse realtà ed ora, parlandone, il mio culo ha cominciato a prudere."

"Dopo che sono stato inculato ho sempre più desiderio di Pete, ecco perché lui ed io a turno ci fottiamo e dormiamo con l’uccello nel culo dell’altro per tutta la notte. Io suggerisco che voi due ora mi inculiate e quando ritorneremo a casa faremo una chiacchierata con Pete ed Archie per organizzare qualche cosa noi cinque ragazzi."

David e Jonathan respiravano affannosamente mentre il loro fratello minore si alzava sulle anche. L'uccello di David stava già sbavando mentre il suo uccello lo penetrava, Ernie continuò a contorcere il giovane culo caldo finché tutto il cazzo non fu dentro completamente. La luce del sole era calda quanto l’inculata di David era veloce e furiosa; lui godette completamente, gridò ripetutamente di godimento mentre il suo succo veniva sparato dentro il fratello e non si fermò ma continuò a venire. Dieci minuti più tardi finì e fu il turno di Jonathan. Ernie era in estasi, non gli era mai successo prima che ambedue i fratelli lo fottessero uno dopo l'altro. Jonathan fu più quieto ma più emozionante; per lui era un piacere soddisfare suo fratello che godeva della completa lunghezza del suo uccello in culo che scavava il più profondamente possibile.

Dopo una breve interruzione ripresero il cammino verso casa portando a turno il cesto.

Dopo essere stati sull'Isola per quasi un anno, tutti i bambini erano nati. Il figlio di Jean fu chiamato John, come il padre morto in mare; il bimbo di Felicity era scuro come Archie e fu chiamato Joe.

Ernie, David. Jonathan, e Pete decise di accettare la genitura congiunta del figlio di Joan chiamandolo Harry e quello di Anna, Philip.

Loro sono ancora sull'Isola dove vivono insieme felicemente con quattro ragazzi che crescono.

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