Nascita di un succhiacazzi

Scritto da , il 2012-05-30, genere gay

Io sono un succhia cazzi etero e sposato; dico etero perché amo il sesso con donne e non ho altri interessi negli uomini salvo succhiare il loro cazzo. Sono stato un succhiacazzi avido ed entusiasta fin dalla prima volta che feci un pompino al mio miglior amico Lucio al liceo.
Lucio ed io eravamo amici fin dalle elementari e quando noi fummo adolescenti cominciammo a sperimentare la nostra nuova sessualità. Cominciammo a masturbarci insieme ma rapidamente passammo a farci seghe l’un l’altro ed inevitabilmente ai pompini. Dapprima cominciammo a farcelo l’un l’altro, ma rapidamente compresi che mi piaceva la sensazione erotica del suo cazzo che riempiva la mia bocca.
All'inizio ci accordammo per avvertirci quando, durante un pompino, stavamo per venire in modo di finire con una sega, ma in un'occasione, mentre io ero perso nel succhiare il suo cazzo, sentii il suo uccello ingrossarsi sempre più nella mia bocca, fino a che con un gemito venne e mi riempì la bocca con quello che sembrò essere un continuo, pulsante ruscello di caldo, spesso sperma. Poiché il suo cazzo era in fondo alla mia bocca, non avevo altra alternativa che ingoiare o soffocare, così lo ingoiai tutto. Dopo disse che era dispiaciuto, ma che era così bello da essere trasportato ed una volta cominciato non aveva potuto fermarsi. Disse che era stato la maggior sborrata che avesse mai avuto e che non poteva credere che l’avevo ingoiata tutta. Mi chiese se mi era piaciuto il sapore. Io finsi di essere incazzato, ma la verità era che mi era piaciuto avere il suo sperma nella mia bocca. Non solo mi piaceva il gusto e la consistenza della sua sborra, ma ero stato sorpreso nel comprendere che mi piaceva essere un "succhiacazzi".
Fino ad allora lo avevamo fatto una o due volte la settimana ma dopo quella prima volta che mi era venuto in bocca, volli farlo ogni giorno.
Aumentando il mio entusiasmo nel succhiare il suo cazzo e migliorando le mie abilità come succhiacazzi, lui sempre più spesso mi sborrava in bocca, finché non ammisi che mi piaceva e che volevo che mi venisse in bocca. Lui aveva sospettato che ne godessi e così dopo di ciò, lui con piacere versava il suo sperma nella mia bocca ed io ingoiavo obbedientemente. Fino ad allora ci eravamo avvicendati a giorni alterni a farci pompini l'un l'altro perché dopo essere venuti perdevamo il desiderio di succhiare l'altro, ma come cominciò a rendersi conto di quanto mi piacesse succhiare il suo cazzo ed ingollare il suo sperma, gradualmente divenne sempre meno interessato a farmi il pompino quando toccava a lui, suggerendo che io glielo facessi dato che mi piaceva tanto farlo e che lui me l’avrebbe fatto la volta dopo. Io ero d'accordo ed era benvenuta ogni opportunità di avere le mie labbra intorno al suo pene. Poi lui smise di succhiarmi, divenni il suo succhiacazzi personale e la cosa non mi creò problemi.
Avevo una ragazza a cui piaceva succhiare il mio cazzo quanto a me piaceva succhiare il cazzo di Lucio, ma fra di noi io divenni il miglior succhiacazzi.
Anche se aveva un uccello molto grosso, imparai a come respingere il senso di soffocamento e prenderlo completamente in gola finché le sue palle stavano appoggiate al mio mento. La prima volta che è successo, lui stava fottendomi la bocca e stava pigiando la testa del suo cazzo contro la strettoia in fondo alla mia bocca che conduceva alla mia gola. Aveva ancora circa sette centimetri di cazzo fuori della mia bocca ma, dopo che mi fui abituato alla sensazione, lui spinse più forte. Ad ogni colpo riusciva ad andare un po’ più in profondità. Sentii la mia gola che si apriva mentre lui continuava a spingere lentamente, costringendo l’uccello sempre più profondamente fino a che, improvvisamente, io sentii qualche cosa nella gola dargli spazio, la testa del suo cazzo scoccò oltre l’ostruzione e continuò scivolare facilmente e completamente nella mia gola finché il mio naso non fu seppellito nei suoi peli pubici! Fummo ambedue stupiti per quello che era accaduto e mi piaceva la sensazione della sua verga seppellita profondamente nella mia gola. Dopo qualche momento tolse il cazzo dalla gola fino a che solo la testa rimase nella bocca per poi spingerlo di nuovo rudemente nella gola. Più lo faceva, più facile diventava fino a che non fu capace di far scivolare l’uccello agevolmente nelle profondità della mia gola. Da quel giorno divenne la nostra tecnica favorita. Mi piaceva la sensazione del suo cazzo che mi riempiva la gola e volevo tenerlo là finché potevo. Anche se non ero in grado di respirare col cazzo in gola, imparai ad ingoiare l’uccello in gola usandone i muscoli per massaggiargli il pene finché non veniva.
Col tempo sviluppammo una routine quotidiana. Dopo essere tornati a casa da scuola, ci incontravamo a casa sua o mia, di solito la sua perché i suoi genitori lavoravano. Io mi inginocchiavo davanti a lui e lo succhiavo il cazzo mentre lui mi teneva la testa e mi fotteva la bocca. Qualche volta mi veniva sulla lingua per permettermi di assaggiarlo prima di ingoiarlo, ma di solito, dopo avere fottuto vigorosamente la mia gola col suo cazzo, lui veniva col cazzo seppellito profondamente nella mia gola. Io non potevo assaggiarlo ma potevo sentire il suo uccello che pulsava nella mia gola mentre lui eiaculava direttamente nel mio esofago.
Fummo quasi sorpresi una volta, dalla sua sorella maggiore, quando lei ritornò a casa all'improvviso nel momento in cui lui mi stava venendo in bocca. Riuscì a mettere rapidamente via il cazzo nei pantaloni nel momento in cui lei entrava in soggiorno dove io lo stavo succhiando, ma io ero ancora in ginocchio tentando di ingoiare il suo sperma. Lui inventò una scusa, che io stavo cercando qualche cosa che avevo lasciato cadere sul tappeto ma siccome la mia faccia era molto rossa ed ambedue dovevamo avere un’espressione colpevole, sono sicuro che lei capì quello che stavamo facendo. Dopo quel giorno, ogni volta che mi incontrava mi rivolgeva un sorriso d’intesa. Siccome era amica delle mie sorelle, mi sono sempre chiesto se aveva mai comunicato a loro i suoi sospetti..
Dopo cena, spesso salivamo sul tetto della casa dove lui viveva ed io gli facevo un altro pompino. Il parapetto copriva in parte così anche se lui poteva essere visto dalla strada o dagli edifici adiacenti, io non potevo essere visto in ginocchio mentre gli succhiavo il cazzo. Tenevo un asse sotto le ginocchia per proteggerle dalla ghiaia che c’era sul tetto. Se il tempo era cattivo lo succhiavo dentro la porta del terrazzo. Continuammo col nostro rituale quotidiano per due anni finché non andammo all'università. Mi piace ancora fare i pompini ma mi piaceva soprattutto succhiare il grosso cazzo del mio miglior amico. Recentemente ho confessato a mia moglie di aver succhiato i cazzi dei miei amici e quanto mi era piaciuto farlo. Però non le ho detto che sono ancora un succhia cazzi.

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