Cuckold per sempre-5° parte

Scritto da , il 2012-03-18, genere tradimenti

Avvertenza per chi volesse leggere:
Questo era partito per essere un racconto breve.Scrivendolo però,l'ho arricchito e reso anche un pò complesso nella trama.Mi scuso con quelli che lo troveranno noioso.
Per quelli invece che vorranno leggerlo,suggerisco di partire dal primo capitolo.

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Il racconto del marito cuck

Il mio amore,reduce dalla replica del nostro matrimonio con Andrea,il suo amante preferito,era stanchissima dalla performances erotica alla quale era stata sottoposta dopo il rito matrimoniale e,benchè fosse avvezza alle gang bang,quel giorno,pur non essendo i maschi molto numerosi(erano solo in 5-Lo sposo,i due testimoni e due ragazzi invitati in quanto rinomati stalloni superdotati)la foga con la quale l'avevano chiavata e la tensione accumulata sin dal mattino per quell'evento che lei riteneva importantissimo per il nostro amore e per il rapporto col suo amante prediletto,l'avevano stancata molto.

Erano le 4 del mattino quando baciandomi teneramente e scusandosi per il sonno che le impediva di fare l'amore con me,ha voluto essere accompagnata a letto addormentandosi,senza togliersi l'abito da sposa, stretta stretta al mio corpo.

Un pungente odore di maschio,di sudore e di sesso ha riempito la stanza e,soprattutto la sua vicinanza e il suo contatto,mi inebriavano come una droga.

Il mio corpo é stato coinvolto in uno stato di eccitazione fortissimo mentre il mio cazzo,duro come il marmo,ha continuato a pulsare e contrarsi come animato,sino al mattino.

Sino a che,il mio amore ha aperto gli occhi ed esplodendo in un sorriso languido e radioso non mi ha sospirato:

"Buon giorno amore.....ti voglio....amami....."

Mentre diceva quelle parole,ha sollevato la gonna dell'abito da sposa imbrattata di sperma e dopo essersi messa un cuscino sotto le natiche per sollevare il bacino ed offrirsi meglio
ha allargato le cosce e dopo aver estratto il dildo che le tamponava il sesso,mi ha così implorato:

"Amore vieni....chiavami....godimi dentro....unisci il tuo seme a quello del mio sposo dei testimoni e dei due stalloni che mi hanno portato come regalo di nozze."

Solitamente Sara,quando facevamo l'amore dopo che altri l'avevano posseduta e riempita di sborra,si abbandonava alle coccole e voleva solo fare l'amore come a voler dimenticare gli eventi che l'avevano resa piena e grondante.

Di quello che era avvenuto,in quei momenti voleva che restassero solo le tracce organiche da offrirmi come pegno d'amore.

Voleva fare l'amore,ricevere il mio seme e poi addormentarsi tra le mie braccia che lei diceva essere ,le più sicure del mondo.

Quelle dichiarazioni,in quei frangenti mi riempivano d'orgoglio e rafforzavano la mia convinzione che,per quanti maschi potessero possedere il suo corpo,nessuno poteva insidiare il nostro amore.

Quel mattino invece,Sara voleva fare l'amore ma al tempo stesso,voleva raccontarmi tutto cio' che normalmente mi avrebbe detto solo nei giorni successivi e comunque non mentre facevamo l'amore ma quando,ogni parola,sarebbe servita a disvelarci reciprocamente ciò che eravamo nel profondo e ciò che faceva di noi,la coppia più solida,fedele e felice del mondo.

E dunque,mentre ero dentro di lei e sentivo attraverso l'abito il suo cuore battere forte,il resoconto del giorno in cui,pur essendo ancora mia moglie si era sposata per la seconda volta,col suo amante e col mio consenso,così continuava:

"Andrea é stato davvero abilissimo a combinare quel matrimonio in modo originale e trasgressivo.

L'ambiente(il soggiono della sua casa)era stato completamente modificato ed adattato alle esigenze del rito.

L'atmosfera ricostruita aveva un non so chè di surreale con una illuminazione verdognola proveniente da dietro le tende.

Vagamente esoterico per via delle candele sparse disordinatamente e che irradiavano la loro luce malferma creando ombre e bagliori inquietanti.

Religiosamente blasfemo per via di alcuni riferimenti simbolici(chiodi-catene-croci)sparsi per l'ambiente in modo apparentemente casuale.

Tecnologico,per via di una musica metallica accompagnata da visioni improvvise che apparivano in perfetto sincronismo sullo schermo televisivo evidentemente agganciato a qualche computer.

Ed infine,conformista con lo splendido bouquet di rose bianche e poi,erotico e trasgressivo con l'enorme quantità di attrezzi distribuiti in ogni angolo della stanza.

L'officiante era una sua amica che si scopa abitualmente quando tu sei in viaggio e,dunque,quando io,non sono disponibile.

Da come l'avevano truccata e preparata,aveva un'aspetto efebico e dunque,apparentemente asessuata.

Era vestita in maniera assolutamente opposta a quelli che sono i canoni convenzionali per,le nostre abitudini ma,soprattutto per questi riti.

Aveva tutte le parti del corpo abitualmente scoperte-Le mani-la testa-le gambe sotto il ginocchio-rigorosamente coperte da indumenti strani e dallo stile vagamente spaziale,mentre tutte le altre parti,erano completamente scoperte.

In un certo senso,quell'abbigliamento era il negativo del nostro modo convenzionale di coprire il nostro corpo.

Aveva la testa,il collo e il decolletè,coperti da una specie di scafandro bianco sposa,mosso da piccole piegoline rigate di bianco opaco e decorati da ricami in tono.

Solo in prossimità degli occhi,due grosse aperture ovali,permettevano di vedere due profondi e misteriosi fari azzurri contornati da un trucco,anch'esso bianco.

Erano gli occhi dell'efebo officiante.

Dalla scollatura dei seni e fino alle cosce,all'altezza di un'immaginaria,cortissima minigonna,niente copriva le generose mammelle,lo stomaco,l'ombellico,la pancie e il monte di venere ricoperto dalla folta peluria bruna.

Dall'attaccatura dell'inguine e sino alle caviglie,calze di un materiale sconosciuto e,sicuramente tecnologico,coprivano del loro biancore madreperlaceo,delle gambe affusolate e perfettamente dritte sulle quali,senza pudore,sporgevano come scolpite le stupende ,bianche natiche.

I piedi,erano completamente scalzi.

A quella vista,e sapendo che Andrea la chiavava quando io ero assente,mi ha sorpresa una stizza di gelosia subito repressa però,rendendomi conto di un sentimento così poco confacente con la mia vita e le mie convinzioni esistenziali.

Naturalmente,il tuo pensiero é stato il più forte deterrente per quell'incoerente,mia reazione.

Dora,quello era il suo nome,era bellissima nella sua inusitata sensualità.

I testimoni,erano completamente nudi e solo un copricapo simile al casco di un motociclista ma,dal colore di un bianco accecante,mascherava la loro identità,mentre le mani erano coperte da guanti di lucida seta,anch'essa bianca.

Per l'occasione,si erano completamente depilati ed i loro corpi apparivano glabri e ricoperti da una leggera patina bianca di un materiale che non conoscevo.

Io ero completamente vestita col mio abito da sposa mentre,Andrea,indossava il tuo abito,coi calzoni sbottonati e col cazzo fuori e,meravigliosamente svettante verso il cielo.

Quando tutto era pronto,l'officiante mi si é avvicinata e ponendomi intorno al collo un filo di cuoio bianco con un ciondolo formato da diversi cerchi concentrici mi ha detto:

-Questo é il segno simbolico della tua essenza materiale e spirituale.
Stasera officeremo il tuo sposalizio fisico,quanto allo spirito,risulta che il tuo sia imprendibile e lontano e dunque,lo abbiamo relegato in un centro piccolissimo,visibile solo dai tuoi occhi e dal tuo cuore-

Davanti a te,c'é l'oggetto delle tue ossessioni erotiche....vuoi tu prenderlo come tuo sposo di letto?
Ti ricordo che prendendo lui,sposi le sue perversioni e le sue complicità ma,resti libera di amare il tuo amore e di donarti sempre e comunque senza limiti a chiunque stimoli i tuoi desideri erotici.

"Lo voglio!"

-Se davvero lo vuoi,inginocchiati davanti a lui e succhiagli il cazzo facendolo sborrare e ingoiando ogni goccia del suo sperma e poi,ripeti il rito sbocchinando i testimoni ed infine leccando la fica della sacerdotessa sino a farla godere nella tua bocca.
Ti ricordo che,il venir meno a uno di questi comandamenti,provocherà l'annullamente del matrimonio.-

Mi sono subito inginocchiata davanti a Giorgio e dopo avergli appoggiato sulla cappella a mò di omaggio religioso(é vero,ho compiuto un'atto blasfemo) il ciondolo che avevo legato al collo,gli ho messo le mani sotto i testicoli a guisa di coppa e aprendo le labbra,ho imboccato il meraviglioso nerbo che svettava davanti al mio viso come uno stendardo.

Giorgio mi ha poggiato le mani dietro la nuca e,come faceva sempre,accompagnava i movimenti della mia testa.

Mentre io sbocchinavo l'uomo appena sposato,la sacerdotessa Dora,era in ginocchio davanti ai testimoni e li stava succhiando per prepararli per me.

L'ambiente era carico di una strana elettricità e solo gli schiocchi delle labbra umide che scivolavano sui membri turgidi e i respiri pesanti dei maschi,segnalavano la presenza di esseri viventi in quell'ambiente ovattato dove,anche il suono metallico era stato definitivamente zittito alla fine del rito.

Un'urlo improvviso e sordo ha spezzato quel silenzio irreale e,nello stesso tempo,una fortissima pressione dietro la mia testa,mi preparava ad accogliere i primi,potenti fiotti di sborra che Giorgio stava rovesciando direttamente nel mio stomaco.

Dopo la scarica che a me pareva interminabile,Giorgio mi ha consigliato di ripulirlo per bene per evitare che si sporcasse l'abito da sposa.

Naturalmente,a prescindere dall'abito,lui sapeva benissimo che gli avrei svuotato completamente i testicoli e gli avrei fatto il bidet con la lingua.

Mentre terminavo il lavoro di lucidatura dalla cappella,la ragazza mi ha portato l'altro cazzo da svuotare e dopo un pò,anche l'altro ed entrambi,come aveva fatto Andrea,si sono svuotati direttamente nello stomaco e dunque,ho potuto distinguere i diversi sapori del loro sperma,solo quando li ho aspirati e ripuliti.

Mentre davo le ultime pennellate al terzo cazzo,la voce della ragazza,mi ha richiamata ai miei impegni coniugali e staccandomi dal randello ormai svuotato e molle,mi sono diretta verso di lei che mi aspettava distesa sul divano di stoffa bianca a cosce spalancate.

Francamente quella era la prima volta che mi cimentavo con una fica che,in verità non era mai stata nei miei pensieri erotici.

L'impegno però,era stato preso e lo dovevo rispettare.

Devo confessare che dopo le prime timide leccate,la cosa mi ha intrigata molto e quando ho sentito che la ragazza grazie alla mia lingua stava godendo,l'ho leccata e masturbata con maggior impegno.

Avevo la bocca piena dei suoi umori e quel sapore mi aveva talmente coinvolta,che ho cominciato a leccarla ancora con rinnovata passione e quando,agitandosi ha avuto il secondo orgasmo,non ho potuto fare a meno di toccarmi e godere insieme a lei.

Mentre la leccavo,pensavo anche che era giusto farlo giacchè per quella occasione tutti i cazzi erano per me e,dunque,lei non sarebbe stata chiavata.

-Hai capito amore,ho anche fatto la prima esperienza lesbica e devo confessarti che mi é piaciuta molto.-

Dopo quel primo giro di bocchini,siamo andati a tavola e giunti alla torta,Andrea ha voluto mostrarmi il suo regalo di nozze.

Dalla camera da letto sono usciti due ragazzi nudi,completamente glabri e con la pelle liscia come la seta.

Avevano tra le gambe due uccelli di dimensioni enormi,a prima vista mi sono parsi simili a quelli dei due neri,ricordi?

Uno era già in tiro,mentre l'altro pendeva tra le cosce come una grossa zucchina chiara.

La torta era già stata tagliata e la mia parte,stranamente non era una fetta ma era stata ricavata in tondo dalla parte centrale ed in mezzo,vi erano dei cerchi concentrici del tutto simili al monile che avevo al collo.

I due stalloni mi si sono posti di fianco offrendo alla mia bocca,gia posizionata alla giusta altezza,i loro poderosi cazzi.

Era una cosa che non mi aspettavo dato che eravamo seduti a pranzo ma,ovviamente la sorpresa doveva ancora arrivare.

Ho cominciato a spompinarli e nel momento di godere,anzichè sborrarmi in bocca come mi sarei aspettata,lo hanno estratto ed hanno sborrato sulla mia porzione di torta.

In quello stesso momento,tutti hanno sollevato il bicchiere per brindare alla sorpresa e al mio matrimonio e,mentre ero ancora intenta a ripulire i due cazzi,Andrea mi si é avvicinato e porgendomi un bicchiere,mi ha baciata sulla guancia e poi ha gridato:

"Cin cin alla sposa"
"Cin cin cin cin cin cin"

Ero davvero commossa e mentre brindavo e mi accingevo a mangiare la torta annaffiata di sperma,credo che una lacrima abbia solcato il mio viso.

Avrei voluto che tu fossi lì con me in quel momento anche se,so che non sarebbe stato possibile e,forse neanche giusto.

Comunque,mi sei mancato tanto.

Dopo il pranzo ed un breve riposo,tutti i maschi ad eccezione di Andrea che osservava eccitato quanto avveniva,hanno cominciato a giocare col mio corpo.

Mi hanno chiavato in tutti i modi ed in tutte le posture.

Mi hanno sborrato dentro singolarmente ed anche in coppia e ad un certo punto,ne avevo tre contemporaneamente nella fica mentre il quarto mi chiavava in bocca.

Mi sarebbe piaciuto che tutti mi sborrassero dentro contemporaneamente ma non ci sono riusciti.

Comunque,i tre,sono riusciti a venire uno per volta e rimanermi dentro sino a che anche il terzo non avesse sborrato.

Amore,sino alle tre,mi hanno chiavata senza tregua.

Poi,finalmente,mentre gli altri si riposavano,anche Andrea mi ha montata sborrandomi anche lui dentro.

Credo che abbia voluto replicare quello che facciamo io e te.

Ha voluto godermi dentro aggiungendo per ultimo il suo seme a quello degli altri e,grande deve essere stato il suo piacere giacchè avevo la fica piena di almeno 12 sborrate.

Infine dopo le 3,io ero distesa e sfinita sul letto,avevo gli occhi chiusi in uno stato di dormiveglia quando ad un tratto,ho sentito sul mio corpo come se stesse cadendo una pioggia calda,ho aperto gli occhi e,come in un sogno mi è apparsa la scena finale dello sposalizio-I cinque maschi erano inginocchiati intorno a me che giacevo col vestito tirato su sino alla fica e le tette fuori,si stavano masturbando e mi stavano sborrando tutti insieme addosso innaffiandomi la fica,il seno,il vestito,il volto ed i capelli.

Mi hanno salutata sostituendo il lancio di confetti col lancio di gocce di sborra!

In quel momento avevo capito il senso del monile rotondo che avevo al collo.

Io ero il centro di tutto,ed al centro c'era la mia fica.

Nel cerchio finale c'era la mia mente e c'eri tu,insieme,unii e inafferrabili.

Ecco perchè ero così stanca ieri sera amore e te ne chiedo scusa"

Mentre Sara continuava col suo lungo e dettagliato racconto,io ero dentro di lei e a malapena riuscivo a trattenere la sborrata e quando il racconto é finito,stanco e spossato come era lei al suo rientro a casa,mi sono accasciato sul suo corpo e le ho dato il mio ultimo contributo di sperma.

Erano passati 15 giorni dal suo sposalizio con Andrea e le sue cose tardavano ad arrivare.

"Tesoro,oggi vado a comperare il kit per il test,se non ti telefono,fammi la cortesia,rientra verso le 20 che voglio farti una sorpresa!"

E' davvero incorregibile il mio amore,mi parla sempre in modo cifrato anticipandomi sempre la gradita sorpresa che mi farà.

Anche quando non mi parla,sò sempre cosa pensa il mio amore!

Segue









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