Una storia cuck 19

Scritto da , il 2011-11-22, genere tradimenti

Il bagno della camera di mia suocera aveva un'enorme vasca Jacuzzi con ugelli che sparavano acqua a pressione in tutte le direzioni.

Le bocchette potevano essere regolate sia in potenza che direzionalmente.

Provavo davvero una sensazione di leggerezza meravigliosa ad esservi immersa.

Al piecere di essere massaggiata e cullata dall'acqua tiepida,si aggiungevano poi,gli inebrianti vapori che,come in una magica fonte,provenivano dai colorati sali che,la mia nuova mamma vi aveva versato.

Avvolta in quegli odorosi fumi,sentivo le carezze delle mani di mio marito e sua madre dei quali percepivo la presenza attraverso il contatto e ne intuivo le figure che fluttuavano come fossero ombre mosse dal fluire dei vapori.

Ero davvero beata e sono bastati pochi istanti e lievi carezze per farmi dimenticare il brutale assalto di mio suocero e del suo mostruoso randello.

Quando veniva colto dai suoi raptus sessuali,mio suocero si comportava a tutti gli effetti come un'animale.

Perdeva completamente il senso della ragione e del controllo dei suoi istinti bestiali e come un toro o uno stallone da monta,brandiva il suo enorme membro alla smaniosa ricerca del sesso della femmina in calore che,lo eccitava in maniera cosi' parossistica e incontenibile.

Immersa in quella magica atmosfera non sentivo piu' il mio sfintere come una presenza tumida,dolorosa e ingombrente tra le valve del mio fondo schiena ma,sentivo una rosellina dai carnosi petali che si apriva per poi richiudersi al lieve contatto con le delicate dita di mia madre.

Credo che,trascinata dal piacere dei sensi,la mia mano sia corsa a stimolarmi la fica,procurandomi un dolcissimo,segreto orgasmo.

Non so' quanto tempo sia durato quel conturbante trattamento,fatto sta' che quando mi sono ritrovata in piedi nuda e gocciolante,ho avuto un'attimo di smarrimento,mi sono sentita strappata da quel caldo ambiente che mi cullava e mi proteggeva.

Forse ho rivissuto per un'attimo,in modo traumatico ed inconscio,il momento in cui un bambino,lascia per sempre il ventre materno e prende contatto con la durezza della vita.

Per mia fortuna,quella sensazione e' durata pochissimo e subito mi sono ritravata avvolta in un'ampio,morbido telo di spugna che col falso pretesto di asciugarmi,massaggiava sensualmente il mio corpo,accompagnandomi ancora una volta,verso sensazioni sconosciute.

Tutto era stato troppo bello e dunque,come ogni sogno,e' improvvisamente svanito ed il contatto con la realta',mi ha suggerito un'idea che solo quella circostanza avrebbe potuto favorire.

"Mamma...Giorgio...ho un'idea per rendere la serata di domani davvero piacevole e indimenticabile per tutti........."

Dopo aver esposto il mio piano,ho trovato l'entusiastico consenso sia di mio marito che di sua madre.

Per prima cosa,ho telefonato ad Heva e dopo averla informata del programma per il mattino successivo,con la complicita' di Giorgio e sua madre,siamo andati a preparare la mise con la quale avrei messo in atto il progetto.

Poi,come se il giorno dopo avessi dovuto fare una speciale visita medica,ho preso un lassativo leggero e siamo andati a letto.

Per l'occasione abbiamo dormito insieme,la mamma in mezzo ed io e mio marito accanto.

Io mi sono addormentata quasi immediatamente mentre loro due,hanno passato buona parte della notte a pregustare il programma del giorno dopo eccitandosi reciprocamente e facendo sesso secondo le loro abitudini.

Durante la notte,a causa della pozione assunta,ho dovuto alzarmi diverse volte per andare in bagno e le prime due volte,gli amanti,ignorandomi completamente,hanno continuato a fare sesso.

In realta',era mio marito che con la testa tra le cosce di sua madre,la leccava procurandole ripetuti intensi orgasmi mentre lei,si limitava ad accarezzargli i capelli incitandolo con un flebile filo di voce intercalato da gemiti e lunghi sospiri:

"Siiiii....cosiiiiii....ooooooohhhh.....cosi'....bambino mio.....mmmmmmhhhhh......fai goooodere la tua mamma......siiiiiii.....tesoro.....aaaahhhhhh.....siiiiii...leccami liiiiii.....leccami la fica.......siiiiiiiii....."

La seconda volta mi sono svegliata mentre anche mio marito,senza toccarsi,godeva dentro la sua gabbietta di contenzione e,mentre emetteva lunghi suoni,simili al vagito di un bambino,la mamma gli stringeva forte la testa schiacciandola contro la vulva fradicia di umori e implorandolo:

"Entra bambino mio.....entra....torna nel grembo di tua madre......godo......godo......oooooohhhhh."

La scena era talmente coinvolgente che per un'istante mi sono vergognata della mia necessita' di correre in bagno ad espletare le urgenti funzioni corporali mentre,tra madre e figlio esplodeva una vera tempesta di sesso e di amore.

Avrei voluto anch'io,entrare in quella oscura grotta che conduceva diritto alla fonte del piacere ed agli albori dell'origine della vita.

Al mio risveglio al mattino,mio marito e la mamma erano gia' in piedi da un po' e mi avevano gia' prepatato una colazione leggera ma energetica fatta di the,miele e dolcissimi pasticcini di mandorla.

Poi mi hanno accompagnata in bagno dove avevano gia' preparato un'enteroclisma tiepido a base di emollienti ed erbe profumate.

La mamma,coadiuata da mio marito,dopo avermi fatta stendere a pancia in giu' e spalmato il buchino con del lubrificante all'essenza di rosa,mi ha infilato la cannula svotandomi in corpo l'intero contenuto della sfera di gomma.

L'operazione e' stata ripetuta per tre volte e quando tutti eravamo certi che il mio retto fosse perfettamente pulito,mi hanno immersa nella vasca e,come la sera precedente,mi hanno accompagnata a rivivere,tra essenze e fumi profumati,la meravigliosa atmosfera di Costantinopoli,col suo harem ed i mitici bagni turchi.

Quando sono uscita di casa,indossavo una vistosa parrucca bionda,un trucco scuro,rossetto amaranto contornato da un filetto bruno.

Enormi occhiali scuri,coprivano i miei occhi trasformandomi alla vista,in una persona completamente diversa.

Indossavo un'elegante completino giallo che esaltava magnificamente il mio seno libero da ingombranti,superflui,indumenti.

La gonna stretta appena sopra il ginocchio aderiva ai miei fianchi senza nascondere nulla delle mie rotondita'.

Indossavo un perizoma che,come un filo interdentale,veniva inglobato dal solco dei miei glutei mentre il davanti,copriva come un petalo lo spacco della fica sino alla clitoride che,anche con lievi movimenti,faceva capolino.

Mia suocera stessa,ci e' premurata di posizionarlo in modo che sollevando la gonna,potesse fiorire,sbocciando come un piccolo cazzo tra i petali gialli dell'indumento.

Non indossavo calze e questo permetteva alla mia pelle liscia di lanciare sensuali messaggi erotici.

I sandali dal tacco vertiginoso e dal fiammante colore rosso armonizzavano perfettamente con le mie labbra carnose.

Mia suocera si era anche preoccupata di mettere nella mia borsetta,dei tampax giganti e dei salvaslip adesivi oltre che',naturalmente,un pacchetto di fazzolettini umidi e profumati.

Piu' tardi,ho scoperto che anche Heva,prudentemente,aveva avuto la stessa idea.

Mi ha accompagnato mio marito che dopo essere passato a prendere Heva a casa nostra,ci ha portate al supermercato dove lavorava il padre macellaio del mio amico Sergio.

Dopo aver ringraziato,baciato e preso accordi con mio marito per l'ora in cui sarebbe passato a riprenderci,come due valchirie,io ed Heva siamo entrate nel negozio.

Heva era vestita in maniera assolutamente provocante.

La minigonna a malapena le copriva le chiappe tra le quali si perdeva il filo nero del perizoma.

Calze a rete a mezzagamba e altissime zeppe ai piedi.

I seni,liberi e sodi,sballonzolavano come bilie di una carambola sotto una camicetta leggera semitrasparente.

Heva si era fatta bella e sensuale come una troia solo per me e tuttavia,dal momento stesso in cui siamo scese dall'auto di mio marito,centinaia di occhi di maschi vogliosi hanno accompagnato ogni nostro passo.

Appena entrate,abbiamo fatto chiamare il direttore ed a lui abbiamo chiesto di Ettore il responsabile della macelleria:

"Lo faccio chiamare subito",ha risposto alla nostra domanda.

"Se non le dispiace vorremmo andare noi da lui....sa',cerchiamo della carne fresca da consumare subito e vorremmo sceglierla sul posto"

"Ma..non abbiamo carne gia' cotta!"

"Appunto!noi cerchiamo carne cruda,possibilmente viva....venga,ci accompagni.
Forse anche lei puo' darci cio' che cerchiamo....."

Il direttore,visibilmente confuso ed eccitato,con accanto Claudia ed Heva che lo sovrastavano di un palmo,le ha accompagnate nel reparto carni fresche.

continua









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