Biografia zoofila 3

Scritto da , il 2011-07-08, genere zoofilia

Premetto che questo è il capitolo più noioso della biografia.

Capitai a Lucca per l'annuale Lucca comics (che si tiene per il ponte dei morti) in completa solitudine, di solito tutti gli anni andavo con degli amici, ma per stavolta per miei impegni scolastici ero costretto ad andare di domenica tutto solo.
Come di consueto esco dal treno alla stazione di Lucca e con calma mi incammino verso la biglietteria dove incontro una fila chilometrica, rassegnato mi incolonnai e cominciarono a passare i minuti.
Dopo poco che sono in fila, sento qualcosa che mi struscia contro il pacco, subito mi volto per guardare e vedo un bel cagnone (un pastore tedesco) che mi stava annusando proprio li, io cercai allora di scacciarlo, ma lo stupore più grosso non fu tanto per il gesto del cane, ma per la sua padrona.
Capelli a caschetto con il lato sinistro più lungo di un colore abbastanza strano (era il miscuglio di più viola), occhi castani, un costumino da mare integrale in stile gothic lolita che ne esaltava un corpo da paura anche se poco fornito di tette, delle scarpe col tacco simile a zeppe, insomma una figa da paura e cosa ancora migliore vestita da sexy gattina.
Restai a guardarla ancora per qualche secondo sbigottito “avrà si e no 15 16 anni” mi dissi dentro di me, poi fu lei a rompere il silenzio richiamando il cane “kody stà buono vieni qui! Scusami tanto se ti ha infastidito, è che quando parte non riesco a fermarlo” mi dice “ma no non ti preoccupare, a me piacciono i cani” rispondo io muovendomi verso di lei carezzando poi il suo cane “sei in fila anche tu?” mi domanda “no perché ti hanno appena scavalcato “mi dice poi indicando davanti a noi “ ahh vabbé” rispondo io facendo spallucce,” non ho fretta, tanto non ho nessuno che mi aspetta ne qui ne a casa” concludo, “quindi sei solo soletto?!” dice lei “poco male, sono sola anche io, ti andrebbe di andare insieme?” Avevo sperato in quella domanda, così gli accennai subito di si e ci mettemmo in fila assieme.
Riusciamo alla fine ad entrare alla fiera e parlando del più e del meno giriamo per Lucca finché non ci fermiamo a pranzare in un ristorantino dentro le mura dove parliamo ancora per un po'.
“ di dove sei?” le chiedo io “sono di Pisa e sono venuta su da sola col treno” “sola?! Ma tua madre ti fa venire a qui da sola col cane?” le chiedo allora con un po' di sconcerto visto che per me poteva avere si e no 14 16 anni, “guarda che sono grande e vaccinata,e se succede qualcosa ho il cane che mi protegge” dice, poi dopo qualche secondo di silenzio.. “e poi io i genitori non li ho, vivo a Pisa con mia sorella minore” a quella domanda rimasi in parte addolorato e in parte curioso, cosi mi feci forsa e gli chiesi “ma scusami se abiti con tua sorella minore... quanti anni hai?” lei non si scompose e con gentilezza mi rispose “ io ne ho 17 mia sorella 15, siamo con gli zii, ma non ci vedono di buon occhio cosi avendo due case a non ne hanno data una tutta nostra dove stare”.
Ero ancora più curioso di prima “come sarebbe a dire che non vi vedono di buon occhio?” gli chiesi allora, ma lei non mi rispose e sorridendo cambiò subito discorso, “ti piacciono i cani hai detto?”
“si tantissimo sono animali così belli” dissi io “vero sono più scattanti e vigorosi rispetto a buona parte delle persone” mi rispose lei, in quel momento un dubbio mi pervase la mente, “e Kody come lo avete preso, non sembra proprio un cucciolo” gli domando io “Ed è vero, Kody era in un allevamento di cani, era il cane da monta, il migliore” dice lei orgogliosa “poi però attaccò i padroni che volevano abbatterlo, poi arrivò mio zio e lo prese con se per tenerlo a guardia della casa dove poi siamo andate ad abitare noi, praticamente lo abbiamo trovato li, lui è il nostro uomo di casa”
“Un cane da monta?!” dissi io mentre un brivido di eccitazione pi risalì lungo la schiena, cominciavo a non avere più dubbi, ormai ero quasi certo che mi trovavo davanti ad un altra zoofila, ma per non sembrare troppo interessato alla cosa sviai il discorso proponendo di rimettersi in marcia.
Camminammo ancora per qualche ora, lasso di tempo in cui centinaia di persone fermarono la ragazza per fare delle foto con lei vestita da cosplay, nelle pause fra una foto e l'altra mi parlo della passione sfegatata che lei e sua sorella nutrivano, passione che le portava addirittura a vestirsi così anche nel quotidiano, io rimasi stupito da lei e dalle sue passioni mi innamorai letteralmente poi mi accorsi di una cosa molto importante che non avevamo ancora fatto “scusami non mi sono ancora presentato, mi chiamo luca piacere” le dissi baciandole la mano “ e io sono gemma, piacere mio ser luca” disse lei scherzando ed arrossendo, poi continuammo a camminare.
Arrivati in prossimità dell'uscita mi offri di prendere un gelato per tutti e due così la lasciai in un angolo da sola mentre io cercai di attraversare la folla, quando tornai col gelato mi soffermai un attimo nel vedere che per chinarsi a raccogliere il cellulare, Kody tentò di montarla, “NO Kody fermo stai a cuccia, ti prometto che lo faremo stasera ma ora non è il momento”, io in quel preciso momento scantonai la parete e mi trovai davanti a lei che arrossita mi guardò negli occhi tremacchiando, “che c'è?! Hai sentito qualcosa?” mi domandò preoccupata, io feci cenno di si con la testa e lei si portò le mani agli occhi per la vergogna.
Ormai non avevo più nessun dubbio del tipo di persona che mi trovavo davanti, con tranquillità le passai il gelato ed avvicinandomi al suo orecchi le sussurrai “tranquilla non ti giudicherò male, anzi c'è una cosa che dovrei dirti” a quel punto lei aprì le mani e abbassandole mi guardò incuriosita, “ma non qui, c'è troppa gente” le dissi poi prendendola per mano ed incamminandomi in un posto tranquillo ed isolato.
Giunti in una panchina del lungo mura mi avvicinai a lei e le dissi che a quanto pare avevamo più cose in comune di quel che credeva, in pratica gli raccontai i miei due precedenti racconti, lei rimase composta ad ascoltare, poi finito di parlare mi riprese “quindi ti sei perso la parte migliore”, “come scusa?” risposi io “si insomma ti sei perso.... beh ecco....” era molto timida e la sua timidezza oltre al fisico la facevano sembrare una bambina, “ti sei perso la monta, l'esperienza più bella che si possa fare con un cane” “immagino” risposi allora io, poi feci per alzarmi ma fui subito stoppato da lei “hai impegni per stasera? Per il tuo rientro Pisa è di strada, mi chiedevo se ti facesse piacere rimanere per cena.... ti ospito io.... mi piace parlare con te e mi piacerebbe farlo anche stasera....... cosi conosceresti anche mia sorella....” concluse timidamente e sorridendo, io feci cenno di si e lei felice zampettò in piedi e ci dirigemmo verso la stazione.
Una volta sul treno continuammo a parlare del più e del meno, ma poi a carrozza libera lei fece scivolare tutte le conversazioni sull'argomento sesso, “dimmi, ti piacerebbe farti montare da un cane?” “si mi piacerebbe” risposi allora io, “non è così facile come sembra, il cane pompa molto forte e il suo pene si espande di molto, ci vuole un minimo di allenamento” spiegò lei “capisco e come dovrei allenarmi?” “devi allargare il tuo ano prima di poter farti montare senza farti male”,
cercavo di carpire tutto quello che mi diceva, poi però chiesi “scusami, ma come posso fare ad accendere la voglia al cane? Mi spiego, dopo averlo pompato il cane non ha mai nemmeno fatto cenno di montarmi, dové che sbaglio?” lei allora si spostò davanti a me e tirando Kody per il collare lo frappose fra noi due “perché non ti sei immedesimato bene nella parte” disse per poi continuare “al cane non basta menarglielo o fargli pompini perché ti accetti come sua cagna, sei tu che devi fargli capire che dentro ti senti così e che non brami altro che il suo cazzo” concluse portando una mano rapida alla base del fodero di Kody menandolo lentamente, all'apparenza il cane non dava segni di eccitazione così lei mi disse “vedi non fa niente o se farà si limiterà a muovere le anche” e difatti come detto il cane esegue inarcando leggermente le zampe per spingere, “ma se tu riesci a stuzzicarlo a dovere facendoli capire che è solo il suo cazzo che vuoi, come se tu fossi una cagna in calore allora si che ti monterà” e detto fatto si abbassa sul pene del cane e comincia a fargli un pompino stratosferico mugolando e sussurrando al cane che lei era la sua cagna e che voleva sentirlo dentro.
A quelle parole il cane sembrava come indemoniato cominciando a spingere compulsivamente nella bocca della ragazza che sembrava quasi soffocare ma teneva duro e non mollava la presa sul pene del cane, questo per un minuto abbondante, poi il cane si fermo e dopo poco il suo pene usci dalla bocca della ragazza tutto sugoso di sperma, mentre lei aprendo la bocca mostrava orgogliosa il succo del cane prima di ingoiarlo.
A quel punto il cane inizio a cercare di montarla, ma lei lo stoppò ad ogni suo tentativo, “visto che ti dicevo ora lui desidera solo montarmi” “la fai facile tu che sei una donna” le dissi “io che sono un uomo la vedo un pochino più complicata la cosa”, lei da canto suo non si scompose, ma arrossi in viso guardando fra le mie gambe e vedendo che ero parecchio eccitato, poi con un passo largo per scavalcare il cane si sedette accanto a me inarco un pochino la schiena in modo da potermi raggiungere l'orecchi con la bocca, mi mise una mano sul pacco carezzandolo e poi con l'altra prese la mia e la portò verso di lei, ma ad attendermi non c'era la fica, ma un pene, piccolo ma pursempre un pene.
Sgrani gli occhi mentre lei avvicinò la bocca per sussurrarmi qualcosa “sembri preoccupato, ma il tuo cazzo non sembra essere d'accordo” disse sbottonandomi la cerniera e abbassandosi con la testa per farmi un pompino e ammetto che l'idea mi andava piuttosto a genio, lei lo preso con una mano e lo tirò fuori dalle mutande leccando tutto giro giro la cappella per pulirla dai rimasugli di sperma che avevo fatto per l'eccitazione, sfortunatamente fummo costretti a smettere a causa di un anziano signore che era entrato nel vagone, ma ormai non mancava molto all'arrivo e la serata si faceva interessante.

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