Irene la cagna

Scritto da , il 2011-03-19, genere dominazione

Irene è la mia segretaria. una donna sui 45 anni, morbida, con due tette molto grandi, pesanti e piene.
è sempre stata un'ottima impiegata ed io, che avevo progetti erotici su di lei e contro la sua volontà, speravo di coglierla in fallo per poterla sottomettere.
Irene sapeva quanto fossir cattivo se mi arrabbiavo, non licenziavo mai un dipendente ma infliggevo punizioni esemplari a volte sotto gli occhi di tutti.
Io sono un bell'uomo, alto, prestante brizzolato, un viso mozzafiato ed un uccello molto imponente (ma questo lei non lo poteva ancora sapere).
Finalmente un giorno il commercialista mi chiamò per dirmi che c'era stato un errore molto grave in una dichiarazione presentata da Irene. "ci siamo!" pensai.
Invia una mail ad Irene pregandola di presentarsi in ufficio molto presto all'indomani perchè avremmo dovuto discutere della sua incompetenza. Le scrissi di presentarsi pure con una gonna a tubo molto corta ed una camicia bianca con reggiseno a balconcino nero di due taglie in meno. Volevo che si mostrassero i capezzoloni e che le tette sobbalzzassero ad ogni passo.
Si presentò esattamente come le avevo chiesto e questo mi dispiaque pechè non avrei potuto punirla immediatamente. Le dissi che per cominciare avrebbe dovuto consegare la posta, il caffè, le circolari a tutti gli associati per tutto il giorno, avrebbe dovuto mostrare a tutti quanti quei sui capezzoloni e, se glielo avessero chiesto, avrebbe dovuto farseli strizzare un po' e farsi toccare la topa. Prima però avrebbe dovuto avvisarmi. Volevo esser presente.
Così fece. tutti i dodici associati vollero strizzare le tette ad Irene e infilare un dito là sotto. prima però, per non deludere i miei soci, dovevo infilare la mano io per sentire che fosse bagnata. Le prime due volte ho dovuto lavorare un po' con le dita ed ho dovuto infilare nella topa un pochino di ghiaccio ma le altre dieci volte era già umida. alla fine della giornata l'ho fatta sedere sulla poltrona di pelle e l'ho fatta rialzare subito. aveva lasciato la chiazza umida.
Le dissi che per tutta la settimana sarebbe stato così e che a fine gornata, avrebbe dovuto succhiarmi l'uccello ma non l'avrei scopata anche se era vogliosa come una cagna. Già, come una cagna! Fu allora che le dissi che avevo trovato la punizione e che solo dopo esser stata punita sarebbe stata la mia troia d'ufficio. solo mia, perchè lei mi piaceva molto.
come il giorno precedente si presentò anche quella mattina vestita in modo sconcio. le chiesi di tirar fuori le tettone dal reggiseno e dalla camicetta. avevo una voglia di succhiarle ma mi trattenni.
le dissi che avrei dovuto bendarla e che non avebbe assistito nessuno a ciò che stava per succederle, che le sarebbe piaciuto e che l'avrei filmata. prima le ordinai di prendere un po' di burro dal frigorifero. era spaventata, le misi due dita nella topa e mi accorsi che era già bagnata. che cagna. due schiaffoni sul culo se li era meritati. le scese una lacrima. la bendai. le ordinai di mettersi carponi e la ammanettai al divano. non avrebbe dovuto ribellarsi o sarebbe stato peggio. le feci sciogliere un po' di burro tra le tette (solo perchè piaceva a me) e nella figa perchè doveva esser ben lubrificata.
Scesi in giardino, chiamai Rocky, il mio splendido esemplare di mastino napoletano e lo portai in ufficio.
misi sulla passera di Irene, oscenamente a carponi con le gambe larghe e senza mutande, una spalmata di patè di prosciutto ed ordinai a Rocky di leccare. Fui bastardo e ne misi una buona chucchiaiata anche dentro alla passera così rocky insinuò la sua lingua ruvida masturbando per bene Irene.
La mia segretaria ormai consapevole di ciò che stava accadendo tentava di divincolarsi e di urlare, ma due ceffoni violentissimi ed io cavalcioni su di lei che la immobilizzavo, le impedirono ogni ribellione.
"Irene, dissi, ora fammi vedere quanto sei cagna!"
Le imburrai ancora un po' la topa, massaggiai con qualche colpo di mano il cazzone di rocky, lo aiutai a salire con le zampe anteriori sulla schiena di Irene, allargai per bene la figa vogliosa, presi l'uccello di Rocky, lo inserii dentro ad Irene e vidi una scopata del mio cane con la mia cagna che mi eccitò tantissimo.
Rocky fu incredibile, la scopò per un sacco di tempo fino ad esplodere dentro di lei che urlava di dolore, di ribrezzo ed alla fine di piacere puro. io fui delicato, le munsi le mammelle per tutto il tempo e quando il nodo di rocky si allentò ed uscì da lei, la accompagnai in bagno e le feci un bidet profumato.
"Irene, è stata fantastica, non vedo l'ora di scoparmi la sua fregna e di farmi succhiare l'uccello da lei ma prima dovrà dare il culo a Rocky! si prepari per sabato mattina".

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