Minotauro

Scritto da , il 2011-02-28, genere zoofilia

L'arena è pullulante di spettatori, gli spalti sono più affollati del solito per l'evento mensile che vede protagonista il minotauro del regno. La differenza è che questo mese, sarà scelta la sua sposa. E la la prescelta è stata la principessa. Proprio la figlia del Re è stata scelta dal mostro. Elena ha appena raggiunto la maggiore età; si dice che sia una delle donne più affascinanti del regno. E’ bionda a differenza della altre ragazze del regno. Concepita dal Re con una regina catturata dai popoli nordici. Cresciuta a corte insieme ai figli del Re, Elena ha un segreto. In cuor suo vuole diventare la regina del regno e quel mostro poteva essere il mezzo per arrivare al potere. Introdotta tra le vestali sacrificate al mostro era riuscita ad invaghire il grosso ibrido ed ora si apprestava ad incontrarlo.
Ed ecco che finalmente il cancello del minotauro si apre. L'ibrido uomo-toro fa il suo ingresso nell'arena. Alto quasi tre metri possiede il capo d'un toro con tanto di corna pungenti, il busto sembra quello di un gigantesco orango dai pettorali scolpiti e le braccia oltre modo muscolose completamente peloso. Le gambe sono taurine, possenti e che poggiano su degli zoccoli ferrati. Il mostro è coperto solo da un sottile e piccolo lenzuolo sulla vita che lascia intravedere la sagoma di un enorme membro penzolante contro il sottile tessuto bianco. La folla acclama ed egli si ferma al centro dell'arena nell'attesa che la sua sposa faccia il suo ingresso per celebrare le nozze.
La ragazza freme nell'attesa. E' spaventata ed al contempo eccitata all'idea di essere il premio di quel mostro. Di essere stata scelta da quello che ha sempre considerato una sorta di divinità, che ha salvato più volte la città. L'idea di poter ricambiare diventandone la sposa le mette molta ansia. L’idea di Elena è di far si che poi grazie al Minotauro possa diventare l’incontrastata regina.
Insieme alle altre vestali Elena si lascia legare a dei totem raffiguranti il Minotauro. Sono tutte vestite in abiti nuziali. Il Minotauro deve riconoscere la sua sposa lanciando un enorme lancia contro il totem dove la sua sposa è legata. Afferrata la lancia il poderoso mostro con un potente muggito più simile ad un ringhio la scaraventa precisa e con forza verso il totem di Elena colpendolo al centro. Il popolo urla. Elena viene sciolta dai legami.
E il re rivolto al Minotauro: “O potente ecco a te la tua regale sposa. Possa ella rallegrare il tuo talamo!>.
Elena, entra senza alcuna costrizione, nell'arena e
porta lo sguardo sulla creatura. Deglutisce guardando il minotauro ed alzando il mento avanza lentamente verso di lui con passo fermo ed elegante.
L'ibrido vede finalmente la ragazza fare il suo ingresso, nonostante sia coperta dalla toga la vista della sua bellezza e dei grossi seni coperti solo da quell'abito gli fanno emettere un lungo muggito di approvazione che scalda l'intera atmosfera.
< Mmmuuurrr!!!!!> Elena guardandolo lo invita < Vieni mio re a prendermi! Sono tua| >
Il bestione alto quasi tre metri compie passi pesanti verso la donna osservandola con attenzione, non curandosi di un rivolo di bava che gli cola dalla bocca. Arrivato
a pochi metri da ella alza pone la sua enorme mano pelosa la sulla spalla la donna, così da strappare l'unico punto che le regge la toga in modo da denudarla.
< Mmmuuurrr!!!!!> Un ennesimo muggito mentre la sagoma del cazzone abnorme sobbalza ed inizia visibilmente a crescere mentre il Minotauro si batte il petto in segno di vittoria.
Quando il bestione inizia a muoversi la ragazza trasale e si blocca irrigidendosi nervosamente.
< Si! Lo so che mi vuoi! Anch’io ti desidero! >
Alza lo sguardo su di lui quando se lo trova davanti lo vede enorme e gigantesco: il Minotauro la guarda e con la mano pelosa le strappa la toga lasciandole il corpo completamente nudo viene esposto allo sguardo libidinoso del mostro.
Elena deglutisce e si umetta nervosamente le labbra mentre avvampa di rossore lanciandosi un'occhiata attorno. Il pubblico urla < Prendila! prendila! > allora il minotuaro afferra la ragazza tra le sue poderose braccia e la porta dentro la sua tana.
Posata Elena a terra il grosso bestione afferra un enorme pietra e con forza ciclopica si chiude dentro la sua grotta insieme a lei.
Ora Elena ed il Minotauro sono soli nella grotta illuminata solo dal fuoco sprigionato da un camino in pietra dove sono raffigurate le gesta del Minotauro.

Il mostro resta per qualche secondo ad osservare il corpo nudo della ragazza, gli occhi la percorrono da capo a piedi più di una volta ed infine, fermandosi sui grossi seni, emette un muggito che rivela tutta la sua eccitazione.
< Mmmuuurrr!!!> Elena a quell’urlo istintivamente fa un passo indietro finendo contro la parete.
La mano pelosa del Minotauro con un semplice gesto strappa dalla vita il sottile lenzuolo che copriva il suo membro gigantesco. Ecco che esce allo scoperto un cazzone di quasi 40 cm, grosso quanto un avambraccio umano e che, nonostante la grandezza del mostro, sembra comunque smisurato e fuori proporzione con il resto del corpo mezzo taurino. Elena può vederne le grosse vene pulsanti che percorrono la verga dalla base sino alla cappella grossa e violacea e nonostante la parte inferiore del corpo sia coperta di peli il membro è completamente galbro come i grossi testicoli che paiono stracolmi di sperma che sta per essere spruzzato da un momento all’altro. Con quel palo che punta verso la ragazza il Minotauro si avvicina, sino a spingerglielo contro il ventre con forza, lasciandole l'occasione di una prima mossa.
Elena resta immobile, fremente, intimorita ed eccitata all’idea di essere destinata a quel grosso cazzone. Fissa il mostro con lo sguardo ipnotizzato, pare ridestarsi solo alla vista del grosso uccello. Sgrana leggermente gli occhi emettendo un gemito acuto ed eccitato. Guarda il cazzo umettandosi nervosamente le labbra.
< Si! Lo voglio! E? bello grosso. Enorme. Ma lo voglio. Nessuno mi ha mai toccata. Tu solo sarai il primo e il grosso membro sarà l’unico che mi avrà . Sarò fedele solo a te !>
Elena socchiude gli occhi chinando il viso verso la cappella e dopo averla sfiorata col naso la annusa profondamente tremando e bagnandosi. Annusa la cappella, che stando in piedi le arriva già sotto il mento.
< Oh! Amore mio! > Poi protende le labbra per baciarla timorosamente ed alza lo sguardo osservando la reazione della creatura.
Solo qualche sbuffo animalesco ai primi gesti della donna, il cazzone bovino sussulta appena ma, quando ella bacia timorosamente la cappellona, che per essere inserita in bocca richiede che essa venga spalancata, il minotauro ha un rumoroso sussulto < Muuuurrr!!> e tirando indietro appena il bacino lascia che uno schizzone di umori trasparenti e zuccherini si spiattelli contro il bacio e il viso della bella ragazza che si prende anche una schizzata tra i capelli biondi. Una pausa di
appena un secondo e poi l'animalesca creatura cerca di affondare con forza il più possibile di quella verga abnorme nella bocca della principessa, lanciando un urlo spaventoso < Grrouuurr!!!> e cercando di portare la punta di uno zoccolo contro la figa vicina e bagnata della donna, così da sfregarlo sulle labbra e sul clitoride.
< Oh! Siiiii!!!>
Elena bacia dolcemente la cappella, poi si irrigidisce quando lui la allontana, timorosa di aver sbagliato qualcosa. Ma quando il cazzo le sborra ancora il faccia, sulle labbra bacianti, sul viso e sui biondi capelli la bella principessa geme e protende la lingua per leccarsi golosamente le labbra. Quando poi viene aggredita dalla cappella spalanca timorosamente le labbra, apre la bocca il più possibile in risposta ai colpi della cappella
Freme violentemente e si torce, inizia a sbrodolare letteralmente tra le cosce ,ed il contatto con lo zoccolo la fa sobbalzare e contorcersi.
< Mmmm!!! Ancora!!> geme Elena.
Il minotauro continua ad affondare la propria verga giù nella bocca della principessa, il bacino spinge e la mano pelosa ed enorme va ad afferrare la testa d'ella per tirarla a sè, cercando di far scendere il più possibile di quel palo di carne nella sua gola, un altro muggito < MMMrrruurrrr!!!> e la principessa può sentire un ennesimo schizzone d'umori infrangersi nella sua gola ed arrivarle quasi nell'esofago. I coglioni gonfi come arance della bestia si sollevano ed iniettano altri schizzi d'umori mentre lo zoccolo sfrega velocemente contro la fica fradicia della ragazza. Dall'alto dei suoi 3 metri la bestia osserva infoiata e al contempo divertita la donna contorcersi dal piacere e dallo sforzo mentre cerca di bere gli schizzi di sborra di quel possente cazzone.
Elena freme e soffoca contro il cazzo, solleva le mani andando a stringere i polsi della bestia. Quel cazzo enorme le riempe la bocca, e lei si torce e muggisce lamentandosi. La sborra le allaga copiosamente le labbra ed il mento mentre dibatte la lingua contro il cazzo. Rantola e trema quando le spruzza ancora umori in gola e cerca di inghiottirli torcendosi e fremendo.
Gli occhi sono sempre più rossi, e lacrimano, il mento gronda sbroda. Gronda umori tra le cosce e sobbalza piegandosi contro lo zoccolo.
Quella vista incredibile della donna che sbava come una vera cagna in calore sul suo cazzo abnorme lo eccita fino a farlo ruggire nuovamente ed uno schizzone d'umori più copioso dei precedenti si impatta nell'esofago della bella ragazza.
Eccitato il Minotauro la getta sul talamo e sovrastandola le punta ancora l’enorme cazzo voglioso stavolta contro la fica.
< Si vieni prendimi! > IL cazzo le punta le labbra della passera ed entra piano ma spinto a forza dal Minotauro. Completamente eccitato il Minotauro non resiste e sborra subito a contato con la fica di Elena. Poi il cazzo esce schizzando ancora.
< Muuurrrr!!!> Sono schizzate copiose, gigantesche che infradiciano la principessa dappertutto. Rivoli di sborra corrono dappertutto sul viso, sul collo, sulle tette, sull’ombelico, sulla fica. Elena è sommersa di sborra. Alla fine la bella principessa prende ancora tra le mani il poderoso cazzo del Minotauro e lo bacia ancora fradicio di sborra. Poi si lascia cadere esausta sul tra le braccia pelose del Minotauro che con la sua lingua comincia leccarla dappertutto.

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