Profumo di sperma

Scritto da , il 2014-12-21, genere trans

Una matura battona, poppe abbondanti, trucco pesante, sotto una pioggia divenuta battente, mi fece pena, aprii la portiera senza dire nulla e lei salì rapida e mi guardò.
Che vuoi fare?
Ti posso portare a casa o comunque al coperto, dove vuoi tu!
Andiamo a casa, ti faccio scopare senza fretta e poi mi riaccompagni, se smette di piovere!
No, non voglio scopare...è solo che non volevo lasciarti fradiciare da questa pioggiaccia improvvisa!
Ti facevo pena?
Bè...si.
Va bene, allora ti scopo io!
Ma vai! - Ero imbarazzato, ma la guardai e mi fece una strana specie di tenerezza.
Ma si...ok...sei gentile e mi piaci! - E, infondo, era vero “sentivo di piacerle”. E lei piaceva a me.
Mi slacciò la patta e cominciò a smanazzarmi senza farmi una vera sega, poi mi prese una mano e se la portò fra le cosce. Non feci un salto sul sedile perchè stavo guidando, ma lo sbandamento ci fù.
Pensavi che avessi la fica, ma ti assicuro che il mio culo è meglio...poi se hai voglia di cazzo?
Oddio, no, ma... non è necessario che salga!
Vuoi dire che scenda?
No...no, ma ti accompagno lo stesso....
Ah, no... mi offendo se non sali perlomeno a riscaldarti con una grappa o un rohn! (Era evidentemente centro americana) dopo quello che ha fatto per me.
Sei cubana?
No, Martinica!
Bello, ci sono stato.
Allora non hai scampo, hai scopato in Martinica?
No...non...
Va bene...siamo arrivati, scendi in garage, poi saliamo in ascensore!
Scendemmo, salimmo in ascensore a un quindicesimo piano. Aveva le labbra di un rosso acceso con un contorno marrone che solo allora notavo e trovavo...ipnotizzanti. Notò subito, credo, la direzioe e intensità del mio sguardo i mi balzò addosso come un animale; mi infilò la lingua in bocca e vi scivolai dentro rendendomi conto che non potevo resistergli, che ero in sua balia...in suo possesso e poi c'era quella cosetta da niente del cazzo...affascinante!
Fui felice di lasciarmi avvolgere dalle sue braccia, di lasciarmi baciare ancora, una volta entrati, di lasciarmi denudare e spingere su un letto rotondo, lenzuola rosa shocking, spalliera a specchio: di un kitch assoluto.
Lei...lui era già nudo, si tolse lo slip nero e me lo calzò in faccia...respirai l'odore intenso del suo cazzo e il suo cazzo...cominciò ad accarezzarmi il viso.
Prese un bicchiere da un ripiano lì vicino, il liquido ambrato fu l'unica cosa che notai, vi immerse il cazzo e salì in ginocchio sopra di me, riverso su letto, e mi mise il cazzo fra le labbra.
Aprii le labbra, voglioso...non del rhum, ma del suo cazzo.
Lo presi in bocca, in gola, gli leccai i testicoli, il pube depilato, lei/lui avanzava, si sedeva sulla mia bocca, strusciava lo sfintere sulla mia bocca, mi fece leccare anche quello...a lungo.
Lecca...vai più a fondo, dammi la lingua...ficcala dentro...più dentro...ancora...oh, si, si,si...così dai, dai per favore...dai...
Consumai tutta la saliva nel profumo stordente del suo culo e...e lasciai che le sue dita mi facessero lo stesso servizio, lo facessero a me, che avevo perso la cognizione del tempo, del mio sesso, della vergogna e...di tutto.
Mi lasciai penetrare dalle dita, dal pene, dallo sperma ed ebbi orgasmi, leccai il suo sperma dal suo sesso, dalle sue mani e dalla sua bocca, in un delirio orgasmatico continuo, fin oltre l'alba.
Insomma, si...mi lasciai inculare tutta la notte, feci la vacca e diventai il suo amante per tutto l'anno successivo, finchè non dovette tornare alla Martinica.
Le mi chiamava, mi chiavava e a volte mi lasciava guardare quando riceveva altri uomini o donne o coppie e qualche volta mi chiedeva di restare e farmi chiavare o chiavare a mia volta.
E adesso ho clienti miei e uso il suo appartamento, aspettando che torni e, comunque, la mia droga è lo sperma.

Questo racconto di è stato letto 1 0 7 4 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.