Di nuovo l'amico del liceo

Scritto da , il 2014-04-22, genere orge

Erano passati ormai più di sei mesi dalla folle nottata insieme al vecchio amico di mia moglie e ai suoi due amici, quando una mattina di fine settembre del 2006, in un bar di Campi Bisenzio dove ero entrato per un caffè, mi sento battere alla spalla. Mi giro e riconosco Andrea, il vecchio compagno di liceo di D. Ci salutiamo cordialmente, anche se in tutta sincerità mi sento un po’ imbarazzato, e chiacchieriamo per un po’. Quando è il momento di salutarci lui mi dice:
-Sai, ho ripensato spesso alla serata in cui ci siamo conosciuti… Sai a cosa mi riferisco. Sarebbe bello rifarlo, non trovi?-
Resto interdetto, cercando le parole giuste, poi rispondo:
-Non credo sia il caso. I giochi del genere sono belli solo quando sono casuali e non continuativi…
E poi non credo che lei accetterebbe.-
-Secondo me invece accetterebbe. Ma non voglio insistere… Ad ogni modo voglio lasciarti il mio cellulare, nel caso che tu cambi idea.
Mi da il suo numero e io lo memorizzo sul mio cellulare, ci salutiamo e me ne vado per la mia strada. Per tutta la giornata mi frulla per la testa l’idea, e mi tornano alla mente immagini di quella assurda quanto divertente nottata. Ma mi convinco che non è proprio il caso di esagerare.
Il 3 ottobre però le cose cambiano. Siamo a cena a casa, e mia moglie a un certo punto, con aria un po’ imbarazzata mi dice:
-Senti, abbiamo ricevuto un invito a cena…-
-Da chi?-
-Beh… Ti ricordi Andrea? Quel mio compagno di Liceo che lo scorso inverno…-
-Me lo ricordo eccome. E che vorrebbe, scusa?-
-Non so da chi lo abbia avuto, ma ha trovato il mio numero di telefono e mi ha mandato un SMS. Dice che gli piacerebbe vederci di nuovo, e ci avrebbe invitati a cena fuori…-
-Ci credo che gli piacerebbe vederci di nuovo, dopo il trattamento che gli hai riservato!-
-Hey, c’eri anche tu! E non mi sembra che tu fossi tanto contrariato, da quello che abbiamo fatto! Quindi non t’incazzare. Comunque non gli ho risposto… Ho fatto solo per dirtelo.-
-Ok, ok. Non mi incazzo, hai ragione. Solo che non mi fa molto piacere che ti mandi SMS.-
-Si, la cosa non mi è piaciuta molto nemmeno a me. Comunque ci avrebbe invitati sabato prossimo, io pensavo di non rispondergli proprio…-
-Infatti è meglio così.-
Il discorso si chiude lì, ma dentro di me la cosa un po’ mi fa girare le scatole e al tempo stesso mi fa tornare fuori idee e pensieri. Il giorno dopo decido di chiamare Andrea per chiedere spiegazioni.
-Scusa, ma ci ho voluto provare.- mi fa lui- Comunque nell’SMS ho specificato che l’invito era per lei e te insieme… Non è che volevo invitare solo lei… L’idea è quella di invitarvi a cena in un ristorante e poi passare la serata a casa di un mio amico…-
-Mi sembrava di averti già detto che secondo me non è il caso.-
-E’ vero, ma magari cambiavi idea. E magari a lei poteva stuzzicare, l’idea.-
La conversazione si chiude con un mio rifiuto e con un invito deciso a non contattare più né me né lei.
Tuttavia il giorno dopo mi ritrovo a mandargli a mia volta un SMS, nel quale gli dico che se la convinco lui deve garantirmi che sarà l’ultima volta che ci cerca. Lui mi risponde praticamente subito, accettando la condizione. Gli chiedo se la casa in cui vorrebbe passare la serata è di uno dei due amici che erano presenti nella nottata dello scorso febbraio, dopo l’incontro al Pub. Lui mi risponde di no, è di un altro amico, ma se voglio chiama anche i suoi amici Leonardo e Stefano. Io gli rispondo di no, già incontrarsi per due volte con lui mi sembra eccessivo. Lui insiste che almeno Leonardo potrebbe anche partecipare, anche perché conosce molto bene il padrone del ristorante in cui vorrebbe invitarci a cena e potrebbe farci aprire qualche bottiglia di vino non da tutti. Alla fine cedo, e la sera lo dico a mia moglie. Non le dico però che ci sarà anche Leonardo, le dico solo che un amico di Andrea gli presta la casa per il dopo cena. Lei accetta, un po’ riluttante ma neanche troppo.
Arriva il giorno fatidico, sabato 7 Ottobre.
L’appuntamento è al ristorante Il Vecciolino, a Monte Morello. Lei si è vestita sexy come l’occasione richiede: un bel vestitino corto bianco e nero (che io adoro) con la zip sul davanti, abbastanza corto da far apparire ogni tanto il bordo delle calze autoreggenti, stivali neri col tacco e il cappottino di Jeans. Non so cosa abbia indossato sotto, ma sono sicuro che ha scelto qualcosa di molto sexy. Siamo entrambi piuttosto tesi e in imbarazzo, decidiamo di fermarci a fare un aperitivo, prima di andare al ristorante, tanto per scaldarci un pò. Arriviamo al ristorante alle 21,30, come pattuito, e troviamo Andrea che sta parcheggiando. Insieme a lui c’è Leonardo.
-Non mi avevi detto che c’era anche lui!- Mi dice mia moglie, stizzita.
-Beh, non lo sapevo… Se vuoi ce ne andiamo…-
-No, ok, ormai rimaniamo.-
Ci salutiamo ed entriamo nel ristorante, c’è un tavolo prenotato per noi, ma con mia grande sorpresa ci sono seduti altri due uomini, che salutano Andrea. Lo prendo da una parte e gli chiedo spiegazioni.
-Uno è il padrone della casa, e l’altro un suo amico, non lo conosco.-
-E che cazzo ci fanno, scusa?-
-Beh sennò come facciamo a entrare in casa sua?-
-Avevo capito che te la prestava…-
-Si ma vuole essere presente al gioco-
Decido che non se ne fa più di nulla, ma quando torno verso il tavolo vedo che mia moglie si è già seduta con loro. Devo stare al gioco. Mi presento ai due sconosciuti: Alessandro, a prima vista coetaneo di mia moglie, e Aldo, sicuramente più vecchio di me, ad occhio e croce sui 50 anni.
Ceniamo a base di funghi e carni alla griglia, Leonardo come promesso ci fa arrivare ottime bottiglie di vino da cifre esorbitanti, assicurandoci che il vino lo offre lui, e ben presto l’atmosfera si fa più rilassata, rispetto alla tensione e l’imbarazzo iniziali. Io sono seduto accanto a mia moglie, dall’altra parte c’è seduto Andrea. Noto che ogni tanto lui allunga la mano sotto al tavolo, sulle cosce di lei. Cosa che per altro faccio anche io.
Finita la cena ci avviamo verso il parcheggio, mia moglie a braccetto con Leonardo, Andrea mi invita a salire in macchina con lui, lasciando la nostra auto lì. Seguiamo l’auto di Alessandro, che ci guida fino a un gruppo di case un po’ isolate, poco distante dal ristorante, ed entriamo nella prima.
E’ una bella casetta accogliente, si vede che è una seconda casa usata principalmente d’estate, con un bel camino, che il padrone di casa si accinge subito ad accendere. L’amico del padrone di casa è molto cordiale, e si occupa di preparare da bere. Chiacchieriamo allegramente mentre il camino comincia a scaldare la sala. Spunta anche un DVD porno, che viene commentato generosamente dai presenti. Anche il whisky comincia a scaldare gli animi. Tra le chiacchiere e gli scherzi, scopro che Alessandro è sposato e che il suo amico Aldo fa il farmacista, ed è il suo fornitore ufficiale di Cialis. Noto che mia moglie non parla molto volentieri col padrone di casa, sebbene lui non le stacchi gli occhi di dosso. Sembra anzi imbarazzata, quando lui le rivolge la parola. Lei è seduta sul divano, Leonardo è accanto a lei, e dopo un po’ che chiacchieriamo comincia ad accarezzarle la coscia. Capisco che le danze stanno per cominciare.
Lei sembra un po’ tesa, ma la mano di Leonardo le risale lungo la coscia fin sotto al vestitino, scostandolo e mettendo in mostra le autoreggenti, mentre lui le dice qualcosa all’orecchio che noi non sentiamo ma che la fa subito ridere.
Lei scosta le gambe per farsele accarezzare meglio, mentre lui le bacia il collo. Andrea si mette accanto a loro, e anche gli altri due si fanno vicini. I gemiti dell’audio del DVD che scorre sullo schermo del televisore, nel silenzio che si è creato, rendono la scena elettrica all’istante.
Andrea le apre la zip del vestitino, e scopro che sotto indossa un completino nero e rosa che le ho regalato io, con le mutandine trasparentissime.
-Alzati, Amore, facci vedere quanto sei sexy- dice il farmacista, prendendola delicatamente per un gomito e facendola alzare. Le si mettono tutti e quattro attorno, mentre il farmacista le fa scivolare il vestitino a terra, lasciandola in perizoma reggiseno e calze. Le loro mani iniziano a lisciarla e palpeggiarla, io guardo seduto sulla poltrona, mentre lei freme. Un fremito più violento mi fa capire che una mano è penetrata nelle sue mutandine e la sta sditalinando. Passa ben poco tempo, e lei è di nuovo seduta, a gambe divaricate, con Andrea che le lecca rumorosamente la figa mentre gli altri tre si spogliano e si avvicinano al divano, proponendole i loro cazzi. Lei non si fa problemi, e comincia a spampinarla a turno, usando prima la lingua proprio come sa fare lei, e poi accogliendoli per intero nelle proprie guance. Io sono eccitatissimo, mi sono sbottonato e mi masturbo sulla mia poltrona. Loro si alternano tra le sue labbra, con mezze frasi tipo “Si, così”, “Che brava”, “Succhiamelo bene” e così via. Andrea lascia il posto al farmacista, che si tuffa tra le cosce di D., le alza una gamba poggiandosela sulla spalla per arrivare a leccargli la figa ancora più in profondità, lei geme, ma continua a spompinare a turno gli altri tre che si alternano accanto, sul divano.
La fanno sdraiare a terra sul tappeto, il farmacista le sfila le mutandine e comincia a scoparla, prima con delicatezza poi accelerando il ritmo. Anche io mi avvicino, ma mi limito a guardare. Mentre lui la scopa, gli altri si sdraiano a turno accanto a lei, continuando a tenerle la bocca occupata, scopandogliela a turno. Anche i dialoghi si fanno meno formali e più decisi:
-Brava, troia, ingoialo bene!- il commento di Andrea mentre l’amico Leonardo le affonda il cazzo tra le labbra solleva le risate di tutti. Se la scopano a turno tutti e quattro, sul tappeto, senza soluzione di continuità. Quando è di nuovo il turno del farmacista, dopo pochi colpi ben assestati vedo che si tira su, in piedi, la invita a tirarsi su a sedere e le viene sul viso, gemendo rumorosamente. Rischio di sborrare anche io vedendo la scena. Alessandro, il padrone di casa si avvicina pure lui, mentre lei si passa una mano sugli occhi per ripulirsi alla meno peggio. Lui fa in modo che lei si inginocchi e le infila di nuovo il cazzo tra le labbra, e le guida il ritmo tenendole la testa con una mano. Capisco dall’interruzione del ritmo che lui sta venendo, lei fa per discostarsi, ma lui la tiene ferma, il suo cazzo sprofondato tra le sue labbra fino quasi ai testicoli. Vedo rivoli di saliva e sperma che le colano dagli angoli della bocca, mentre lui ansima soddisfatto, prima di liberare la presa e allontanarsi da lei. Andrea la fa sdraiare di nuovo, evidentemente non ancora pronto a venire, con il fidato amico Leonardo accanto a lui, e si rimette a scoparla di nuovo. Ha il rossetto tutto sbavato e il collo e il seno lucidi di saliva e sperma, e la cosa mi fa schizzare via il cervello dalla testa. Il padrone di casa, asciugandosi il cazzo con un fazzolettino, mi si siede accanto:
-E’ diventata proprio brava.- Mi dice.
Io rimango perplesso.
-Che vuoi dire, scusa?-
-Beh, che è sempre stata brava, ma ora è veramente straordinaria, con il cazzo in bocca!-
-Scusa ma come fai a dirlo?-
-Ah ah, semplicissimo. Tua moglie quando non era ancora maggiorenne frequentava la stessa mia compagnia… Lei e sua cugina erano famose nel nostro gruppetto… Sai che soprannome le avevano dato: la chiamavano “gelataia”…-
-Guarda, che io conosco il suo ex che le ha fatto perdere la verginità, e so per certo che l’ha persa dopo i diciotto anni.-
-Infatti! Non ho detto che la dava. Ma a lei e a sua cugina piaceva fare pompini già a sedici anni. Credimi, ha assaggiato parecchi cazzi, tua moglie, prima del tuo…-
Anziché incazzarmi la cosa mi fa ridere, e mi eccita ancora di più. Andrea a Leo le sborrano a turno sulla pancia, il fiotto di Leo le arriva fino in viso, e la cosa fa capitolare anche me, che mi ritrovo con le mani grondanti del mio sperma. Vado in bagno per riassettarmi, e passando per la camera da letto noto una foto sul comò, dalla quale capisco che in realtà il padrone di casa è il farmacista, visto che c’è una foto con lui insieme a una donna (immagino sua moglie) e due ragazzi giovani… In bagno, sul lavandino, una scatola di Cialis aperta mi fa capire che i quattro si sono organizzati ben bene. Mi lavo, mi passo un po’ d’acqua fresca sul viso per riprendermi dall’alcol e dall’eccitazione e poi torno in sala. Lei è seduta sul divano, si è buttata addosso una copertina di pile, il farmacista sta di nuovo versando da bere. Gli altri tre, ancora nudi, si sono rimessi a commentare il film porno. Tutto fa presagire che la nottata è ancora lunga. Il farmacista porta da bere anche a me, un altro ottimo bicchiere di Laphroaig. Qualche minuto dopo le danze ricominciano:
-Dai, D. togli quella copertina… facci rizzare di nuovo il cazzo, alzati in piedi e fatti vedere bene.- L’invito di Alessandro viene accolto da una specie di ovazione, mentre il farmacista la prende per mano e la fa alzare. Lei si muove un po’, accennando una specie di danza poco convinta, con indosso solo le autoreggenti e gli stivali. Ben presto è di nuovo impegnata a slinguettare i loro cazzi, inginocchiata su un cuscino, al centro del tappeto. Stavolta mi unisco pure io. Lei mi guarda dritto negli occhi, mentre mi spompina e contemporaneamente masturba un cazzo con la mano destra e un altro con la sinistra. Io ci metto un po’ e ritrovare l’erezione, ma loro sembrano pronti all’istante, merito sicuramente del farmacista. Dopo il giro di pompini per tutti e cinque, il farmacista prende l’iniziativa, e la porta verso il divano, facendola inginocchiare a terra:
-Vieni, tesoro! Mettiti a pecorina, che adesso ti scopiamo come merita una bella troia come te!-
Finora l’attempato farmacista è stato quello più educato, ma si vede che l’alcol lo sta mandando su di giri, e le sue parole non sembrano dispiacere affatto, a mia moglie. Le lecca la figa da dietro, con noi attorno che la palpeggiamo. Il suo intento è chiarissimo, visto che con la lingua le stuzzica ripetutamente anche il buchetto del culo. Comincia a scoparla in figa a pecorina, mentre di nuovo gli altri tre si fanno sotto per tenerle impegnata la bocca. Lo vedo ciucciarsi il pollice, per poi affondarglielo dentro lo sfintere anale, ritmicamente insieme alla scopata. Un attimo dopo la sta già inculando, incitato dagli altri tre. Lei geme e grida di piacere, i toni si fanno alti, la casa è isolata e nessuno si fa problemi, nel fare troppo rumore. Dopo un po’ lui invita gli altri a dargli il cambio:
-Forza, gente! A chi tocca? Ora è bella aperta…-
-Tocca a me!- Si fa avanti Alessandro, -voglio incularla io adesso! Brava, D., ingoiati il cazzo, mentre ti sfondo il culo!-
-Tua moglie ha un culo fantastico- Mi fa il farmacista, ridendo mentre il suo amico la incula.
Poi è il turno di Andrea, a cui il maturo farmacista rivolge un incitamento:
-Bravo Andrea, inculagliela bene a fondo, la troia, al nostro amico.-
Dopo il turno di Leonardo, Alessandro e l’amico farmacista la prendono in consegna:
-Dai, Ale, facciamole il pieno di ciccia!-
Il farmacista si sdraia sotto e se la tira a se, facendola sedere sul proprio cazzo a smorza candela, mentre l’altro si accoscia dietro di loro, le spinge la schiena in avanti e le infila senza troppa difficoltà il cazzo di nuovo nel culo, dimostrando notevole abilità ed esperienza nella doppia penetrazione. La sento gemere fino all’inverosimile e gridare come una matta, mentre i due grugniscono sopra e sotto di lei. Gli altri due si godono la scena insieme a me. Dopo un po’ si avvicinano anche loro.
-Dai belli, provate anche voi! Alla maiala piace da matti!-
Anche loro si impegnano in una doppia penetrazione, ma con meno bravura degli altri due. La resistenza dei quattro mi stupisce, merito ovviamente del Cialis che hanno sicuramente preso di nuovo.
La mettono di nuovo a pecorina, con la faccia sul divano, il farmacista si riprende il proprio turno, inculandola di nuovo. Grugnisce per un po’ aumentando i colpi, per poi esplodere in un mezzo grido di soddisfazione, mentre le sborra dentro con gli ultimi fremiti. Lei ride.
-Forza, a chi tocca svuotarsi i coglioni ora?-
Lascia il posto a Andrea e a Leonardo, che a turno le sborrano dentro al culo esattamente come lui, per poi lasciare il posto ad Alessandro.
Lui ci mette di più degli altri tre, assesta dei colpi profondi durante l’inculata, e alla fine con un grugnito prolungato anche lui le esplode dentro. Poi si gira verso di me, ansimando, con il cazzo ancora affondato nel culo di mia moglie, e mi dice:
-Dai bello, ora tocca a te! Ora che te l’abbiamo aperta ben bene, devi provarla anche tu.-
So che non resisterò a lungo, ma mi avvicino. L’eccitazione mi fa vincere anche la repulsione per il contatto con il loro sperma.
-Dai Amore, inculami.-
Il suo sfintere è completamente dilatato, la penetro come fosse burro sciolto, sento la viscosità dello sperma degli altri quattro dentro di lei mentre affondo il mio cazzo, che entra a fondo senza nessun problema, fino a battere i testicoli sulle labbra della sua fica fradicia di umori. Vengo quasi subito, tremante e ansimante, e mi abbandono accanto a lei.
Mezz’ora dopo i quattro sono di nuovo in pista, mia moglie esausta ma divertita si concede a loro e alle loro porcate, ridendo quando la chiamano “troia” e quando accennano alla sua bravura con la bocca. La chiavano di nuovo a turno, io decidi di provare il Cialis e mi butto nella mischia. Andiamo avanti per più di due ore, scopandola e inculandola a turno per due volte, prima di finire le ultime gocce di sperma a disposizione.

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