Cagna per natura, schiava per caso

Scritto da , il 2014-02-08, genere dominazione

Le mie grandi tette si sono fatte notare sin da quando ero adolescente e di certo il fatto che ho sempre amato vestirmi in modo molto femminile ha fatto si che non risultassi per nulla indifferente all'universo maschile. Maturando ha giocato persino molto a mio favore il viso e spesso mi sono ritrovata lo sguardo di uomini e alcune donne addosso e questo accadeva spudoratamente anche se ero in compagnia di un uomo.
Alcuni uomini erano compiaciuti, altri gelosi e la cosa mi faceva in ogni caso piacere, ma devo ammettere che la relazione con Luigi è stata senza dubbio la migliore perché lui era un irriducibile perverso.
Ogni volta che qualcuno faceva su me un commento si ingelosiva, poi compiaceva e puntualmente finiva per inventarsi qualcosa che poteva essere stimolante solo per noi ma alcune volte anche per i presenti.
Non avevo mai fatto sesso con due uomini e avevo sempre detto a Luigi che sarebbe rimasta una sua fantasia. Lui però non ci credeva e continuava a ripetermi che prima o poi sarebbe riuscito a convincermi che in realtà avevo solo paura del giudizio delle persone. Non mi sentivo così, ma Luigi non era uno che si dava per vinto e ogni volta che mi accennava ad un rapporto a tre e io dicevo di no finiva sempre per dirmi che se mi era stata data una faccia da troia come la mia dovevo prendere in considerazione che non poteva bastarmi un solo uccello.
Ci ridevo su e lo lasciavo parlare, ma una sera Luigi con la scusa di portarmi a cena al mare e stare fuori due giorni finì per portarmi in un privé. Guardare altri far sesso non mi creava problemi, anzi mi eccitavo e quando poi facevamo all'amore diventavo una vera pantera. Per convincermi ad entrare nel locale mi disse che mi sarei arrapata maggiormente perché quel che avremmo visto non era un film ma realtà, quindi accettai. Una volta entrata gli uomini iniziarono ad avvicinarsi a me e lui mi disse che non dovevo concedermi, ma che almeno potevo permettere a chi lo desiderava di palparmi. Dopo diversi no, l'eccitazione per quel che stavo vedendo prese a farsi strada dentro me e quindi accettai che qualche uomo e un paio di donne si strusciassero a me. Luigi era eccitatissimo, mi prese per mano e portò dentro ad una stanza semi-buia, non vedendo nessuno mi lasciai andare e poco dopo ero sopra di lui e lo stavo scopando come credo non fosse mai accaduto prima. Davvero non immaginavo che qualcuno potesse vederci e restai semi nuda sdraiata su un letto tondo di pelle nera, con lui tra le mie cosce che si divertiva ad eccitarmi sia con le dita che con la lingua. Ero così presa da Luigi che mi spaventai nel sentire una voce maschile che ci rivolgeva la parola. L'uomo non ascoltò il mio no, ma si mise in ginocchio come gli aveva proposto Luigi. Luigi a quel punto mi disse che non avrebbe ascoltato i miei non voglio e avrebbe agito come credeva ipocritamente avessi desiderato e nel continuare mi chiese di non vivermi cosa sarebbe accaduto come una violenza ma un tentativo di sbloccarmi e farmi godere come meritavo. Non avevo scelte, o forse non volevo averne visto che sarei potuta alzarmi e andarmene. Rimasi quindi là sdraiata e permisi anche all'altro uomo di toccarmi intimamente. Proprio quando stavo per abituarmi alla seconda persona, nella stanza entrarono tre uomini alti e ben messi, non chiesero se potevano aggregarsi, si misero sul letto e resero a dedicarsi a me anche se continuavo a supplicare Luigi di fermarli e andarcene. Il più anziano prese i miei polsi che forza e li bloccò a delle manette fissate nel letto, e vedendo che ogni tanto scalciavo finì per bloccare le mie caviglie ad altre manette. "inutile che fai la santarellina se stai sdraiata sul letto di una dark room ... dovevi immaginartelo che avresti dovuto subire le voglie di chi entrava e noi di spassarcela con te di voglia ne abbiamo un sacco vero?"
Li avevo tutti addosso, le loro mani mi toccavano ovunque e con forza e presto iniziarono a schiaffeggiarmi i seni e tra le gambe, facendomi sollevare ad ogni colpo il corpo dal materasso di almeno dieci centimetri. Luigi intanto si era messo a guardarci e si masturbava, mentre il secondo uomo entrato nella stanza stava leccandomi millimetro su millimetro sia i tacchi che la tomaia delle mie scarpe. I tre amici invece erano così sincronizzati da sembrare un unico corpo, anche se era evidente che la testa o Master fosse il più vecchio di loro.
Con tutte le mie forze mi opposi, ma ad un certo punto crollai e mi lasciai andare. Quando i tre omoni videro che mi ero calmata mi tolsero mani e piedi dalle manette e da quel momento io diventai quella che Luigi aveva sempre sostenuto. Massaggiavo i loro arnesi durissimi, succhiandoli e facendomeli infilare totalmente dentro in gola. Mi misi a carponi sul letto e nel sentirmelo infilare dentro gemevo come una vera troia in calore pregandoli di continuare e ansimando ancora di più quando all'improvviso con una mano o una cinta mi sferravano sulle natiche dei colpi. Ad uno ad uno tutti i tre uomini vennero sul mio corpo, mentre il quarto godette sulla mia scarpa. Mancava a quel punto Luigi, non aveva mai smesso di toccarsi ma aveva guardato bene di non sborrare. I tre uomini andarono a sedersi sui divanetti attorno al letto e solo in quel momento vidi che nel frattempo si era aggiunta persino altra gente. Luigi si avvicinò a quel punto a me nuovamente e fiero imi baciò a lungo per poi riprendere a palparmi. L'avermi vista con più uomini, aver capito che essere umiliata e schiaffeggiata mi eccitava da morire lo aveva arrapato così tanto che volle bloccarmi nuovamente i polsi. Fece un cenno ad uno sulla porta e in quel momento mi fu chiaro che non era la prima volta che era stato in quel posto. L'uomo si avvicinò con un carrellino e Luigi prese diverse cose su un vassoio. Mise delle pinze dentellate sui miei capezzoli e le strinse sino a farmi gridare, accese una candela viola e stando a pochi centimetri dalla mia pelle la fece colare facendomi provare sensazioni che mai avrei pensato. Ero piena di cera sia sui seni che tra le gambe, ma specialmente ero diventata una vera cagna, non temevo più che altri uomini si avvicinassero a me, anzi speravo che qualcuno prima o poi si sarebbe unito a noi. Luigi stava scopandomi con colpi violenti nel culo e ad ogni colpo continuava a ripetermi che nessuno si sarebbe avvicinato se lui non lo avesse chiamato, e che lui avrebbe chiamato altri solo se a chiederlo fossi stata io. "perché fai così? perché mi fai questo ..." chiesi a Luigi usando un tono quasi disperato, e più lo vedevo ridermi in faccia e più mi dicevo che era arrivata davvero l'ora di sgretolare i miei tabù. "hai ragione Luigi, hai ragione" dissi pensando bastasse, ma Luigi continuava a scoparmi facendo come se non avesse scapito cosa volessi dire. Non potevo più resistere a Luigi, all'evidenza, feci due grossi respiri e guardandolo dritto negli occhi feci uscire le parole che sempre avevo desiderato dire.
"Hai ragione, la mia faccia da troia è sprecata per un solo cazzo! ed ora che l'ho ammesso fai avvicinare qualcuno e fammi trattare da cagna quale sono"

Luigi al sentirmi dire così sfilò il suo cazzo dal mio culo e mi sborrò sul seno e la pancia, poi si girò verso gli arrapati seduti sul divano e disse che la sua cagna aveva ancora fame ed era lì per soddisfarli.
Non lo so quanti uccelli ho segato e sbocchinato e quanti mi hanno scopata, l'unica cosa che sapevo era che solo a Luigi avevo permesso di fottermi il culo.

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