Il mio professore di biologia

Scritto da , il 2014-02-04, genere gay

Questa storia riguarda fatti accaduti anni fa durante il mio primo anno università; durante il primo semestre frequentavo un corso introduttivo ed avanzato in Biologia e ambiente in una piccola università. Durante il liceo mi ero spesso innamorato dei miei insegnanti, mi ero innamorato del mio insegnante di italiano e quando chiavavo la mia ragazza pensavo a lui. Era una situazione terribile ed io non volevo continuare a fare la stessa cosa per il resto della mia vita.

Ma non pensavo sarebbe successo con questo professore perché era un professore. Era contro tutte le regole, in più lui era etero e sposato con una bella moglie (avevo visto una foto sulla sua scrivania e la utilizzavo durante la mia sega serale pensando a lui).

Il mio primo giorno di lezione fu un incubo, non riuscivo a tenere gli occhi lontano dalla sua faccia, dal suo torace e dal suo inguine. Mentre la maggior parte degli studenti sonnecchiava o era addormentato, io continuavo ad ascoltarlo e guardarlo. E lui lo notò. Era alto un metro e novanta, occhi blu-grigi e profondi e capelli argento. Aveva 53 anni ma ne dimostrava 38. Non era ne grasso, ne magro, un corpo medio con un bel sorriso e personalità. Era il più bel e brillante essere umano che avessi mai incontrato.

Sviluppammo in breve una grande relazione insegnante-studente. Io ero il suo miglior studente di quel primo semestre. La classe da 58 andò scese a circa 20 dopo la prima prova perché la maggior parte degli studenti rinunciò. Io divenni il tutor privato di tutti e durante le ore di lezione lui diceva: “Se qualcuno ha bisogno di aiuto lo chieda ad Andy.” Mi raccomandò per un lavoro da tutor per studenti anche più grandi durante il mio anno di matricola e per un esame di biologia avanzata per permettermi di frequentare corsi più difficili, ma dissi di no. Volevo fosse il mio professore il semestre seguente.

Il semestre finì, cominciò il secondo ed il Dott. R era sempre nella mia testa. Non accadde nulla ed ebbi un grande secondo semestre. Qualche volta ci stringevamo la mano. Qualche volta mi avvicinavo a lui, quella volta durante un esame di laboratorio lo chiamai, lui mise un braccio intorno alla mia sedia, mi toccò la nuca. Quello fu il giorno più felice da molto tempo. Il cazzo mi diventò duro, la memoria confusa... ebbi problemi a finire l'esame. Tutto quello che volevo era abbracciarlo, baciarlo, succhiarlo ed avere la sua erezione dentro di me.

Non avevo il coraggio di dichiararmi, ero terrorizzato, non volevo rovinare la mia carriera universitaria o che mi rifiutasse, o perdere la sua amicizia. Venne l’estate e rimasi lontano dalla scuola. Ritornò settembre ed io non l'avevo più come professore. Allora mi promisi che se avessi avuto qualche opportunità di fare qualsiasi cosa con lui, lo avrei fatto. Lo avrei costretto. E così accadde. Stavo frequentando un altro corso in biocostruzioni, l’aula era proprio vicino al bagno. La lezione finì e fui l’ultimo ad andarmene. Alla destra del bagno c’era un'altra aula ed i ragazzi se n’erano andati tutti. Vidi il mio vecchio, bel professore e decisi di passare a salutarlo.

Ma qualche cosa attirò la mia attenzione e mi disse di aspettare. Forse sarebbe andato in bagno ed avrei potuto vederlo pisciare. Quindi rimasi nella mia classe ed aspettai per sentire se la porta del bagno si apriva. Accadde. Aspettai 5 secondi e poi uscii.

Quando entrai in bagno ce l’avevo già duro. Non c’era nessuno eccetto il Dott. R che pisciava con la schiena rivolta verso di me ed io stavo praticamente sbavando. Non avrei mai pensato di averne il coraggio. Ma lo feci. Quando sentii il ruscello di piscia finire mi avvicinai e semplicemente l’afferrai. Mi sembrò spaventato mentre mi chiedeva: “cosa stai facendo?” Fu scioccato riconoscendomi. Ma io non dissi niente e lo trascinai in un box tirandolo per il cazzo ed un braccio.

Gli dissi di stare tranquillo e di godere, era tanto che aspettavo così scesi sulla sua carne flaccida. Ingoiai tutto il suo uccello bianco-rossastro e lo sentii ansare; gli slacciai la cintura e i pantaloni e li feci scivolare giù. Non aveva peli sulle palle o sull’uccello, ne su nessun’altra parte a dire il vero, era completamente liscio mentre io amo delle palle pelose. Ma non ci feci caso Il suo cazzo impiegò un po’ a diventare duro, ma lui ansava e si scuoteva. Gli dissi di stare calmo o saremmo stati scoperti. Fece come gli avevo detto ed io continuai a succhiarlo, sedetti sulla toeletta e succhiai per circa 15 minuti. Il suo pene divenne duro, era lungo circa 22 centimetri e con una grande testa rossa con due vene sporgenti sul lato. Gli succhiavo il cazzo mentre gli spremevo le palle. Gli misi una mano sul culo e gli massaggiai il buco. Ogni volta che la mia mano gli si avvicinava il suo corpo sembrava scendere un po'. Sentii che non avrebbe avuto problemi, così ingoiai il suo pene più che potevo e spinsi decisamente nel culo. Trovai la prostrata e la massaggiai come meglio potevo.

Più massaggiavo e succhiavo, più lui saliva e scendeva sul mio dito. Il suo uccello perdeva pre eiaculazione come un rubinetto rotto. Smisi di succhiare ed intensificai il ditalino e la stretta sulle palla. Tenni la lingua sotto il suo cazzo per prendere i suoi umori. Sembrava fluire come piscia, ma era dolce ed aspro allo stesso tempo. Ne presi più che potevo finché non venne senza che gli toccassi il pene. Il suo cazzo si stava stava gonfiando e diventando sempre più rosso così capii che stava per venire. Aprii la bocca ed aspettai l’esplosione. Venne con cinque getti che colpirono il fondo della mia bocca, ma feci del mio meglio per non ingoiarli. Quando finì, io avevo una bocca piena di sperma. Mentre lui si stava ancora scuotendo per l'esperienza, mi alzai e costrinsi la sua bocca contro la mia. Lui resistette ma finì per aprire le labbra alla mia insistenza. Condividemmo il suo sperma e la nostra saliva. Lui soffocò ma ne ingoiò ogni goccia. Sempre costringendo la sua bocca contro la mia, succhiai la sua lingua e tenni il suo cazzo flaccido finché non sentii qualcuno entrare nel bagno.

Aspettammo che se ne andasse poi gli tirai su i pantaloni, feci del mio meglio con la camicia e gli allacciai la cintura. Avrei voluto di più ma sapevo che quello era tutto quello che potevo ottenere. Mi guardò a lungo con le lacrime negli occhi ed un'espressione preoccupata. Mi disse che non era gay e temeva per la sua carriera. Che noi non lo avremmo più fatto. Io semplicemente gli chiesi: “Le è piaciuto?” E lui disse che era stato l'orgasmo più sorprendente di tutta la sua vita. Lo guardai e chiesi un bacio, lui mi fece una carezza, aprì il box ed uscì dal bagno. Per l’intero semestre non andò più in bagno o mi guardava negli occhi ogni qualvolta ci incontravamo. Ma decisamente l'esperienza valeva, non ho rimpianti.

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