Padrona Valentina episodio III: Arrivano le amiche

Scritto da , il 2014-01-11, genere dominazione

La giornata era trascorsa, fino a quel momento, in maniera ordinaria: durante la mattina lo schiavo aveva portato a termine le faccende di casa, era stato usato come poggiapiedi dalla sua Padrona alla quale aveva anche lungamente leccato e massaggiato i piedi, Lei aveva quindi pranzato e lasciato per lui qualche avanzo, da mangiare, ovviamente, direttamente dai Suoi piedi dopo che li aveva calpestati. Lei era quindi seduta in poltrona ed indossava un paio di jeans ed una maglietta, e con i piedi scalzi appoggiati sulla schiena del Suo sottomesso, che posto a quattro zampe Le faceva da poggiapiedi. Fu proprio in quel momento che il citofono suonò, e la Padrona si alzò per andare a rispondere. Lì per lì lo schiavo non dette peso alla cosa, finchè non sentì le parole della Padrona "Ah bene siete tutte! Vi aspetto!". Cosa voleva dire? Si chiese tra sè e sè lo schiavo. Chi stava salendo? Forse, o meglio, probabilmente, erano della amiche della Padrona. Lo schiavo sapeva che sarebbe successo prima o poi, ma fu preso di sorpresa, ed iniziò a tremare. Un po' si vergognava di farsi vedere da altre ragazze in quello stato, un po' non sapeva come lo avrebbero trattato, nè immaginava quante potessero essere. Ogni dubbio dello schiavo fu però fugato dalla Padrona, che disse: "Schiavo, vieni qui a dare alle mie amiche il benvenuto che meritano! Forza!" Lo schiavo, allora, si recò all'ingresso ed attese che le ragazze salissero fino all'appartamento di Valentina. La prima ad entrare fu Chiara, una ragazza bionda, che indossava una maglietta nera, un paio di jeans ed ai piedi un paio di stivali marroni senza tacco: subito dopo aver salutato Valentina, lo schiavo le baciò timidamente i piedi. "E' lui lo schiavo! Ah bene bene!" disse ridendo, prima che entrasse Martina, una ragazza castana che invece indossava una maglietta bianca, un paio di jeans ed ai piedi aveva un paio di Air Max, che seguì sostanzialmente la stessa prassi di Chiara. "Schiavo, non limitarti a baciarle i piedi, coglione! Salutale!" lo rimproverò la Padrona, che disse "Sì Padrona adorata, mi perdoni...buongiorno Padrona adorata..." "Bravo schiavo!" replicò Valentina, quindi seguì la stessa prassi con le altre due amiche della Padrona, Lily, una ragazza Tedesca, bionda, che indossava un vestito nero ed ai piedi aveva un paio di sandali neri con tacco a spillo, e Roberta, una ragazza mora vestita con un paio di jeans neri, un paio di stivali neri senza tacco ed una maglietta nera. Lo schiavo aveva di fronte a sè ben quattro amiche della Padrona. Sapeva che sarebbe successo, ma si sentiva umiliato. Quattro bellissime ragazze lo vedevano nudo, per terra, sporco, lo vedevano baciare Loro i piedi, e chissà cosa altro gli avrebbero potuto fare. La cosa lo umiliava non poco, e la vergogna era tanta che non riusciva neanche ad alzare lo sguardo verso di Loro. Le Padrone, allora, si andarono a disporre in salotto: Valentina si sedette su una poltrona, e tutte le Sue amiche sul divano. "Schiavo, vieni qui! Cosa fai ancora là impalato! Muoviti!" disse Valentina allo schiavo, che quindi giunse in salotto. Le amiche della Padrona avevano un atteggiamento strano, un po' incuriosite ed un po' stranite dalla situazione insolita. Fu allora Valentina a rompere il ghiaccio, ordinando: "Schiavo, come benvenuto, adesso, lecchi le scarpe di tutte le mie amiche!". A queste parole, lo schiavo, iniziò ad eseguire l'ordine. Le amiche di Valentina, inizialmente, sembravano ancora non del tutto a loro agio, e mentre lo schiavo leccava Loro le scarpe, queste spesso facevano domande a Valentina, su cosa di solito gli facesse fare e su cosa potessero fare con lui. "Fate tutto ciò che volete! E' solo uno schiavo!" le rassicurava Lei. Il ghiaccio, però, si ruppe quando leccando i sandali di Lily lo schiavo le leccò anche i piedi, quindi Lei lo spinse via con un calcetto e gli dette un ceffone. "Brutto coglione! La tua Padrona ti ha detto di leccarci le scarpe, non i piedi!" le ragazze rimasero un attimo interdette, quindi fu Chiara a dire "Lily, ci sai fare, vedo!" "Ragazze, anche io ho avuto degli schiavi, che credete?!?" Le ragazze rimasero sorprese. "Sì, nel senso, mi è capitato di dominare degli uomini. In Germania queste pratiche sono molto diffuse!" Tutte le ragazze risero, anche un po' per scaricare la tensione, e da quel momento sembrò tutto divenire naturale. Venne quindi naturale a Roberta, dopo essersi fatta leccare gli stivali, ordinare allo schiavo di toglierLe stivali e calzini. Lo schiavo lo fece, tremando, visto che se le Padrone iniziavano ad essere a proprio agio, lo stesso non poteva dirsi di lui, ancora decisamente intimorito da una situazione per lui nuova e molto umiliante. "Entro stanotte pensi di aver finito?!?" disse Lei, e lui Le chiese scusa. Valentina, però, da dietro colpì lo schiavo con un paio di colpi di frustino. "Non far arrabbiare le mie amiche, coglione!" tuonò. Lo schiavo allora leccò i piedi di Roberta, un po' sudati per via della calda giornata. A Lei non pasò inosservata la smorfia dello schiavo, al quale ordinò dunque di annusarli ben bene per umiliarlo il più possibile. Leccò quindi i piedi di Lily, quelli di Martina e quelli di Chiara, il tutto sotto un'attentissima supervisione di Valentina che ad ogni imprecisione, anche minima, lo colpiva con il frustino. "Schiavo, a quale delle mie amiche puzzavano di più i piedi?!?" disse Valentina. "Alla Padrona Roberta, mia Padrona adorata..." rispose lo schiavo. "Bene bene, allora vieni qui schiavo!" disse Roberta, che quindi gli infilò entrambi i calzini in bocca e gli sbattè i piedi in faccia, costringendolo ad annusarli. Tutte le Padrone scoppiarono in una fragorosa risata, nel vedere lo schiavo umiliato a tal punto. Quando finiro di umiliarlo in quel modo e gli fecero sputare i calzini, le ragazze vollero vedere bene lo schiavo, e la Padrona gli ordinò di alzarsi in piedi e farsi osservare dalle Sue amiche. La cosa per lui era assai umiliante, osservato in quel modo da quelle ragazze, mentre era completamente nudo ed era appena stato umiliato in quel modo. "E' carino!" disse Roberta "E' vero" disse Lily "Ed ha anche un bel cazzo! Però è basso ed è veramente magro!" aggiunse. "Sei stato fin troppo in piedi, mettiti in ginocchio!" gli disse, allora, Valentina "Ora girati, le mie amiche vogliono vederti tutto, non solo davanti!" lo schiavo, allora, eseguì. "Guarda che culo bello rosso che gli hai fatto, Vale!" disse Chiara "Guarda che piedi lerci!" disse, invece, Martina. "Sì, sai, dorme in uno sgabuzzino sporchissimo, dopo ve lo faccio vedere!" disse Valentina "E con quei piedi sporchi dice che i miei puzzano?!?" aggiunge Roberta, seguita da una fragorosa risata di tutte la Padrone al gran completo. Fu allora che Valentina porse il frustino verso Roberta e gli disse "Perchè non lo frusti?!?" Roberta non se lo fece ripetere due volte, ed impugnato il frustino, iniziò a colpire lo schiavo. Dopo alcuni colpi un po' timidi, pian piano la Padrona iniziò a prendere bene la mano con il frustino, ed il povero schiavo fu colpito da frustate di violenza e precisione sempre crescente in tutto il corpo, finchè Roberta non decise di smettere. "Lily, perchè non ci fai vedere come facevi agli uomini che ti è capitato di dominare?" dice allora Valentina. Lily non se lo fa ripetere due volte, e dopo essersi alzata in piedi si avvicina allo schiavo e, dopo averlo afferrato per i capelli, lo spinge a terra ordinandogli di baciarLe i piedi. L'umiliazione dello schiavo ormai è sempre più alta. Era giorni che era divenuto uno schiavo, ma mai come quel pomeriggio si stava sentendo privato della propria dignità. Mentre Le baciava i piedi, Lily iniziò a colpire il sedere dello schiavo con il frustino, sempre più forte. Fu così che lo fece stendere a terra a pancia in sù e gli si sedette sul viso. Da quella posizione poteva fare ciò che voleva con lo schiavo, e si divertì allora a strizzargli i capezzoli e colpirgli i genitali con schiaffi e pugni, finchè non ne ebbe abbastanza. Lo schiavo rimase lì, a terra, letteralmente degradato da cinque splendide ragazze che avevano fatto di lui un vero e proprio schiavo. "Vale, tra poco inizia il cinema!" disse Chiara, e Valentina andò allora a prepararsi, mentre le altre ragazze si rimisero le scarpe. Le ragazze erano veramente contente di quel pomeriggio, si erano molto divertite con lo schiavo, che fu quindi legato mani e piedi e gli fu messo un quinzaglio che fu legato al tavolo del salotto. "Schiavo, noi ce ne andiamo! Tornerò stasera dopo cena, tu intanto rimarrai lì tutto il pomeriggio!" disse Valentina. Lo schiavo baciò dunque i piedi a tutte le ragazze che se ne andarono, lasciandolo lì.

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