Vacanza in agriturismo Cap.II - lunedì

Scritto da , il 2013-11-12, genere zoofilia

Avevo appena fatto in tempo a lavarmi e rifarmi il trucco (mi ero anche fatto un bel clistere necessario dopo l'ingroppata/innaffiata subita da gaetano) che tornarono i Signori Roberto e Maria.
Erano entrambi sulla cinquantina, lei mora, piccolina e non particolarmente bella, ma formosa e con un bel davanzale, lui un tipo molto virile, di altezza media e tarchiato, puzzava di maschio Alfa da lontano e non vi sto a dire che me ne ero innamorata da subito.
Mi chiesero se andava tutto bene, se mi stavo divertendo, con un tono che mi fece pensare che sapessero quello che era successo con il giardiniere, ma non ne ero sicura. Così risposi: si, tutto bene, grazie, cosa che provocò un loro sorriso di scherno.
In particolare della Sig.ra Maria, che fino ad allora aveva tenuto un basso profilo nei miei confronti, limitandosi a scrutarmi con modo indagatore ogni volta che ci incontravamo.
Altre due cose mi avevano colpito: non mi avevano dato la chiave del mio appartamento e quindi non potevo chiudermi dentro e le ante della camera da letto non coprivano tutta la finestra e le tendine erano messe in modo da coprire anch'esse solo in parte. Avevo fatto la prova la sera stessa, lasciando la luce accesa e uscendo di fuori: dalla finestra si vedeva una parte della camera, solo alcune zone, compresa gran parte del letto.
Feci finta di niente e me ne andai a dormire abbastanza presto, eccitata dall' andamento che la vacanza stava prendendo.
Dormii benissimo, come una bambina, e la mattina dopo la colazione (avevo una fame da lupi), mi ripreparai truccandomi e vestendomi con cura.
Nel mio monolocale c'era una televisione satellitare, posta molto in alto. Siccome non riuscii a farla funzionare, alla prima occasione chiesi al Sig. Roberto che mi disse che nemmeno lui ci capiva molto ma che comunque nel pomeriggio sarebbe passato un suo amico più esperto e mi avrebbe spiegato il funzionamento. Mi sembrò che usasse un tono allusivo, ma non ci feci troppo caso limitandomi a dire: benissimo, grazie.
Avevo notato che il Padrone di casa quando la moglie era distante era molto piu espansivo con me, facendomi spesso complimenti, mentre se c'era la Signora Maria in giro aveva un comportamento più distaccato, limitandosi a commenti ironici e allusivi. La cosa mi fece piacere, perchè pensai che gli interessassi e che aspettasse solo l'occasione giusta, lontano dalla moglie, per dimostrarmi il suo coinvolgimento.
Così dopo mangiato, un pranzo molto ricco accompagnato anche da abbondante vino, mi preparai con cura.
Mi lavai il viso, passai le creme sulla faccia e tutto il corpo, mi profumai tutta e cominciai a ritruccarmi.
Lo feci con cura e alla fine l'effetto era si un pò eccessivo, ma anche molto intrigante.
Io sono magra, femminile, alta 1,72x55kg, braccia e gambe esili, le gambe davvero molto belle, mentre l'altra parte di cui vado fiera è il sedere, magro anch'esso ma vistoso e proteso in avanti, un po per conformazione naturale, un pò perchè reso ben capiente ed allargato dalle esperienze della vita. I lineamenti del viso invece cominciavano un po ad indurirsi: rimpiangevo i tempi della mia adolescenza e giovinezza quando sembravo una ragazza in tutto e per tutto, ma con abbondante trucco e con i prodotti adatti riuscivo cmq a ottenre un effetto sufficiente bello.
Indossai infine una parrucca bionda con riccioloni, quella nera del giorno prima l'aveva lavata dopo il "trattamento Gaetano" e intimo supersexy:
reggicalze, reggiseno e perizoma rossi, calze nere velate 10den con la riga dietro, una camicetta bianca a macchie rosa e una gonna nera a tubino lunga sino a metà coscia, molto stretta in vita e sul culo e con spacco laterale. Alla fine indossai un paio di scarpe rosse chiuse molto vistose, tacco 12cm.
L'effetto era un pò da puttanona, ma anche molto intrigante e così acconciata aspettai l'arrivo del Sig. Roberto e del suo amico.
Lui arrivò verso le 16.00. Era un tipo anch'egli sulla cinquantina, grassottello e con la faccia da porco.
Poco dopo bussarono e senza chiedere permesso entrarono direttamente in casa.
Loro non facevano complimenti, io come detto ero un pò brilla, così la situazione prese subito un certo andazzo. L'amico (non si presentò nemmeno e non sapendo il suo nome lo chiamerò così) mi spiegò che per accendere il satellitare bisognava premere il pulsante di una scatoletta posta in alto vicino al televisore.
Per arrivarci bisognava salire su una sedia e mi chiesero di provare per vedere se avevo capito. Non era un gesto facile per me, impedita nei movimenti dalla gonna stretta e dai tacchi, così l'amico mi disse con squardo viscido: ma l' aiuto io signora e mi pose volgarmente una mano sul culo, a palma aperta, spingendomi a forza sulla sedia.
Rimasi sulla sedia non so quanto tempo, con la sua mano sul culo facendo finta di interessarmi alla tv, imbarazzata ma anche eccitata. Vedevo il Sig. Roberto divertito dalla situazione per cui per amor suo continuai a fare la svampita e quando finalmente scesi dalla sedia l'amico mi si appoggò dietro in modo volgare, passando ad apprezzamenti pesanti.
Sentivo il suo alito aspro sul mio collo, le sue mani sui fianchi e sulle protesi mammarie mi davano i brivisi, e il gonfiore della sua patta sul mio culo non lasciava dubbi sul suo stato di eccitamento.
Per uscire dall'imbarazzo mi ofrii di preparare un caffè ma il Sig. Roberto doveva tornare dalla moglie: fallo a lui - il "caffè" - mi disse in modo allusivo per poi allontanarsi sghignazzando.
Rimasti soli l'amico non perse tempo: si sbottonò la patta e se lo tirò fuori dicendomi: succhiamelo troia! Non sapendo che fare mi ritrovai in ginocchio davanti a lui. Gli tirai giù i pantaloni e cominciai a spompinarlo con il massino della passione.
Era pulito rispetto a quello di gaetano, ma aveva cmq un sapore forte. Col tempo ho imparato a distinguere e ad apprezzare i diversi sapori dei cazzi
Lui mi ripeteva cose volgari, ma la cosa non mi disturbava anzi era la dimostrazione di come stava apprezzando la mia bravura. Quello che fa la differenza in un pompino è la passione con cui lo si pratica, che è massima in chi, come me, lo fa non solo per compiacere al maschio, ma soprattutto per piacere personale.
Purtroppo non resistette molto e dopo non molti minuti mi venne fragorosamente in bocca, allagandomi e costringendomi a berla tutta.
Col tempo e l'esperienza ho imparato a riconoscere quando il maschio sta per venire quando lo pompo e in quei casi rallento il ritmo per evitare che tutto finisca sul "più bello", ma in quall'occasione il suo scoppio di piacere mi sorprese, lasciamo un pò delusa della poca durata e del fatto che non mi avesse presa.
Se ne ando dicendomi cose come: mi hai svuotato i coglioni troiona, lasciandomi con un retrogusto amaro, non dovuto al sapore della sua sborra che con tanta generosità mi aveva elargito.
Mezz'ora dopo, mentre stavo cercando di ridarmi una sistemata al trucco sbavato e incremato, se ne andarono tutti e tre lasciandomi da sola nell'agriturismo.
Come detto avevo portato con me un borsone pieno di dildi e plug di tutti i tipi le forme e le dimensioni.
Lo lasciai chiuso a chiave in macchina con gli oggetti più grossi e ne presi solo tre di dimensioni più "umane" che portai in camera.
Visto che entravano e uscivano dal mio appartamento a piacimento, non volevo che trovassero gli articoli più grossi. Con l'esperienza ho imparato che lo stesso giocattolo, usato da sola e con i modi dovuti dà un gran piacere, ma in mano a persone inesperte può creare danni.
I tre articoli erano un vibro normalissimo, ormai diventato troppo picolo per le mie esigenze ma era il primo che avevo conmprato e gli ero affezionata, oltre al fatto che infilarselo e accendere la vibrazione era sempre eccitante.
Il secondo era un fallo a doppia punta, lungo 30 cm e poco largo (sui 3-4 cm) e poi un plug piccolo ma gonfiabile con la pompetta, cresceva dentro fino ad assumere le dimensioni di un palloncino riempendomi tutta.
Ne avevo con me anche altri gonfiabili, fra i quali uno enorme: era a forma di cazzo e non di plug, lungo 40 cm e largo 6 da sgonfiato. Non ero mai riuscita ad usarlo, rimpiangendo i soldi spesi, per il fatto che questo tipo di oggetti per poter funzionare deve essere inserito tutto, se ne si lascia fuori anche solo 5 cm quando lo vai a gonfiare si gonfia solo la parte esterna, e a quel tempo non ero così fonda da riuscire a prenderlo tutto.
Ma quella vacanza riuscì a colmare anche questa mia lacuna.
Mi masturbai furiosamente con il vibro, accendendo e spegnendo la vibrazione, mettendola poi a tutta godendomi l'effetto.
Alla fine misi la vibrazione al minimo e, pensando alle situazioni erotiche che avevo finora vissuto in meno di due giornie e al Sig. Roberto, mi addormentai, piena, felice e serena





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