Un arrivo imprevisto

Scritto da , il 2013-10-13, genere gay

Sono Ivano, il racconto che stò pere raccontarvi mi è successo veramente quando avevo 16 anni, allora ero un ragazzino giovane e filiforme, non avevo un pelo su tutto il corpo neppure nelle parti intime, portavo capelli lunghissimi che mi coprivano le spalle, avevo una carnagione molto chiara, quasi bianca dalla pelle un po' lucida, un viso dolcissimo dai lineamenti molto delicati, le mie gambe snelle e dritte, il mio culo però era bello e sporgente, alto e perfettamente diviso in due, quel giorno ero completamente solo, era estate e anche i miei vicini se n'erano andati, così andai in bagno e seguendo ciò che avevo visto fatto da mia madre provai a truccarmi, creme, cremine, eyeliner per i miei occhi, ombretto, fard e rossetto rosso fuoco, poi presi un paio di mutandine di pizzo rosa di raso un paio di autoreggenti rosse sempre di seta ed un body rosso, mi misi una gonna nera cortissima che mi copriva di un nulla il sedere ed il paio di scarpe da 10cm, avevo imparato molto lentamente a portarle ed ora le usavo normalmente senza problemi, tornai nella mia cameretta e mi misi davanti allo specchio a rimirarmi quando suonò il campanello, una scarica elettrica di paura percorse la mia schiena, andai alla porta vidi che era il mio vicino, 2come mai è qui, perché non se n'è andato con la moglie?" mi dissi e lui dall'altra parte che mi diceva "guarda che ti ho visto truccarti e vestirti da donna, ti ho visto di riflesso dalla mia finestra, sei figa però se non apri viene a saperlo tutta la casa dove viviamo", aprii la porta e il signor Sergiò entrò in casa mia, vidi i suoi occhi increduli sulla mia figura, "Certo ivano che sei proprio bella, sei proprio una bella ragazza, sei più bella, stai meglio en femme che come ragazzo", intanto che parlava si era avvicinato a me e mi aveva messo le sue mani dietro la mia testa, mi fissava ed io abbassai gli occhi "Vedi ti comporti come una dolce ragazzina, tu sei proprio femmina dentro", mi diede un leggero bacio sulla bocca, io non mi ritrai e questa cosa lo incoraggiò, con le sue mani dietro la testa mi avvicinò alla sua bocca e mi baciò ancora un bacio però lungo e molto intenso, appassionato, io rimasi passivo frà le sue braccia, sentii le sue mani scendere e toccarmi il sedere, palparlo, poi mi abbassò la gonna e mi scostò la mutandina, la sua mano sulla mia pelle nuda e mentre ancora mi baciava un dito suò penetrò dentro di me, lo fece delicatamente, questa cosa mi portò ad una lieve sensazione di piacere che mi fece gemere, poi col dito cominciò a girare dentro di me, a roteare, a forzare le pareti tutto con estrema delicatezza, poi mi entrò anche il secondo dito e i miei gemiti continuarono, poi fù il terzo dito ed io "mmm siiiiiii", "Allora ti piace tesoro mio ciò che ti stò facendo", "Siiii mi piace, mi piaceeeee, la prego non mi faccia del male", "Noo anzi, ti farò godere tesoro mio, diventerai la mia amante segreta", smise di baciarmi e mi tolse dal culo le dita, mi dispicque molto ma lui mi prese per mano e mi portò in camera mia, si sedette sul mio lettino, io davanti a lui, stretto a lui con le sue mani sempre sul mio culo, mi guardò negli occhi e poi mi disse "Senti Ivano tu mi piaci molto, sei bella, sexy, timida, io voglio essere il tuo uomo, il tuo amante, sarò dolcissimo, gentilissimo con te, ti farò regali, in cambio tu accetti di essere, di diventare la mia femmina, lo vuoi?", il signor sergio era stato delicato, gentile con me, forse o non forse mi voleva veramente bene ed io avrei imparato tante cose da lui e quindi risposi "Si signor Sergio, voglio anch'io essere la sua femmina", subito dopo mi accolse frà le sue braccia e ci baciammo, poi lui si alzò e si abbassò i pantaloni e la mutandina, sbucò un bell'uccello di 20x6 già semiduro, non mi disse nulla, mi avvicinai e lo presi in bocca iniziando il mio primo pompino, lo leccai con gusto dapprima sulla cappella, poi sul prepurzio, poi scesi con la lingua su tutta l'asta, lui mi diceva che ero brava, mi parlava al femminile, io mi gustavo quell'uccello come se fosse un gelato, diventò in breve tempo duro, granitico, si alzò e mi fece appoggiare al comodino, mi tolse la gonna e cominciò a leccarmi il culo, sentivo che mi lasciava un sacco di saliva sul buco, poi sentii il suo uccello puntarmi ed entrarmi un po' dentro, poi si fermò "Ti piace amore, ti faccio male?, "No no mi piace", "Allora continuo", "Siiiii", si mi piaceva sentire quel coso nel mio culo, mi piacevano le sue mani sulle mie anche, lui entrò sempre di più in me fino in fondo, poi si fermò un attimo poi cominciò a scoparmi lentamente, io ormai ero suo, anzi ero sua, la sua femmina o ciò che voleva farmi diventare, il suo lungo e nodoso uccello solleticava le pareti interne del mio ano provocandomi fitte acute di piacere e cominciai la mia resa "Siii siii Sergio scopami scopami sempre, sono e sarò sempre tuaaaaa", "Che dolce ragazzina sei dolce e calda, si sarai la mia amante, ti aiuterò a diventare sempre più femmina e un giorno vivremo insiemeeeeee", sergio dopo l'ultima parola mi venne nel culo con un mare di sperma caldo e attaccaticcio e denso, ci accasciammo uno frà le braccia dell'altro e stemmo così per molto tempo, alla fine lui se ne andò lasciandomi un lungo bacio, io feci una doccia fredda per calmarmi e poi cenai di gusto, ero felice.

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