La scoperta.

Scritto da , il 2013-08-10, genere bisex

Ho scoperto di recente di essere attratto da ragazzi giovani del mio stesso sesso. Ho 44 anni e sono felicemente sposato. Scopo regolarmente con mia moglie e ho due figli. Ho sempre pensato ai gay come a dei depravati, contronatura, pervertiti.
Mia moglie è una bellissima donna di 41 anni, con un seno procace, molto eccitante. Quando siamo insieme per strada mi accorgo che i maschi la osservano e a volte mi è capitato di sentire anche delle battutine. Ma tutto questo mi ha fatto sempre e solo piacere, anzi di più, mi eccita.
Due mesi fa, lei, che è insegnante, ha preso a dare lezioni private ad un ragazzo di 18 anni, un bel ragazzo, dotato fisicamente, con maglietta attillata che mette in mostra dei grossi muscoli che io non ho mai avuto, essendo molto magro.
Un po' per gelosia, perché lei mi parlava di questo giovane, un po' per curiosità, un giorno sono tornato più presto dal lavoro per incontrarlo.
Erano nel salotto seduti al tavolo, con mia moglie coi suoi occhiali intenta a leggere un libro, e lui che era concentrato su un suo quaderno a prendere, credo, appunti.
Ho salutato e sono rimasto lì, seduto al divano, dove ho finto di mettermi a lavorare sull'I-Pad. In realtà ho cominciato ad osservare il tipo, notando che sbirciava il seno di mia moglie.
Non che la cosa mi meravigliasse, anche io alla sua età avrei fatto lo stesso, avendo d'avanti a me un pezzo di femmina come quella.
Mia moglie non badava alla cosa, anzi sembrava non accorgersi di quell'attenzione.
Io invece guardavo lui e notavo che era davvero un bel fanciullo, ben messo, altro, con un viso da schiaffi, insomma uno di quei tipi che piacciono alle ragazze e in generale alle donne.
Improvvisamente, senza preoccuparsi della mia presenza, il tipo cominciava ad accarezzarsi proprio lì, sulla patta dello stretto jeans che indossava: si stava eccitando a guardare la mia mogliettina.
La mia reazione?
Non solo la cosa eccitava anche me, al punto che improvvisamente mi trovavo ad immaginare mia moglie che corrispondeva al ragazzo ricambiandogli gli sguardi, ma notavo che ad eccitarmi era proprio lui.
Si, gli guardavo il bozzolo enorme che si era fatto sotto il pantalone, una evidente e macroscopica erezione stava avvenendo lì sotto e il jeans stretto non lasciava spazio alla fantasia: il ragazzo aveva un cazzo enorme.
All'improvviso, lui si alzava all'inpiedi per andare verso la sua borsa, che era sul divano accanto a me.
Procedeva dunque verso il sottoscritto, per cui potei vedere la nerchia in erezione sotto il jeans attillato: un affare impressionante.
Dovette accorgersi della mia attenzione, il bastardo, perché prese ad accarezzarsi l'attrezzo in maniera più esplicita ed incessante, una volta risedutosi.
Dopodichè disse di dover andare in bagno.
Alzatosi, lo seguì, mentre mia moglie andava a fare un caffè in cucina.
Mi allontanai con una scusa, naturalmente: dissi che dovevo andare a prendere le sigarette che erano in camera da letto, che è vicino al bagno.
Giunto dinanzi alla porta di quest'ultimo, fui preso dall'irresistibile voglia di guardare dallo spioncino.
Così feci...
Il ragazzo aveva estratto il cazzo e stava dinanzi allo specchio a guardarselo: era un affare di dimensioni pazzesche, lungo almeno 20 cm e grosso non so quanto...
Si masturbava, chissà, pensando forse a mia moglie.
Un glande enorme coronava una mazza dura come l'acciaio, sotto degli addominali mirabili.
In qualche minuto venne espellendo da quel grosso tubo tanta di quella crema che mai il sottoscritto ha prodotto durante le sue eiaculazioni.
Dopodichè, la bestia veniva diretta dal suo padrone proprio verso lo spioncino: capii che sapeva che lo stavo spiando e che quello spettacolo era per me.
Ebbi paura, oltre che vergogna. Mi ritirai nella mia stanza e attesi che andasse via, dopo aver terminato la lezione.
Quando mia moglie mi raggiunse a letto, mi disse, sorprendendomi (perchè, come ho detto, fino a quel momento avevo creduto che non badasse minimamente a lui): "Hai visto che bel ragazzo? Ha un fisico davvero notevole e...".
"E?" chiesi io.
"E... Ho notato che... insomma... Non ti arrabbiare però...", rispose.
"Dimmi, tranquilla", la rassicurai.
"Insomma, mi è caduto l'occhio sul suo uccello", rise. "Non l'ho fatto apposta, ma non ho potuto fare a meno di vedere. Deve essere veramente dotato oltremisura, ha un pacco esagerato. In realtà me ne sono già accorta la volta scorsa, tanto che oggi ho evitato di posare il mio sguardo lì. Ma credo che tu l'abbia notato, oggi. Non penso si possa fare a meno di notare una cosa del genere, è davvero troppo evidente la sua... protuberanza. Una cosa impressionante...".
Le chiesi allora: "Ma sei eccitata? Dimmi, non faccio scenate, posso capire, del resto sei una donna e nel pieno della tua vitalità sessuale".
Mi rispose: "Ti ringrazio. Sai che io amo solo te. Ora voglio fare l'amore, caro".
Quella sera scopammo senza ritegno e mentre lo facevamo, perduta ogni inibizione, sia lei che io, le chiesi se avrebbe avuto piacere nel farsi cavalcare da un giovane stallone come quel suo alunno che l'aveva almeno il doppio del mio.
Nel mentre glielo chiedevo, affondavo con forza i miei colpi, immaginando lui che la fotteva con vigore e poi mi piazzava in bocca quel suo fantastico arnese.
E lei, rispondendomi di si, anzi - a un certo punto - urlando di si, raggiungeva un fortissimo orgasmo: "Si, si, mi farei fare tutto da uno così, tutto, tuttooooo"...

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